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Majed Al Esa, uno dei produttori musicali più interessanti dell’Arabia Saudita, in grado di ammaliare orecchie e mente, spingendo a riflessioni mai banali sul suo paese
هواجيس “Ossessioni” e gli esordi di Majed Al Esa
Non essendo riusciti a trovare una biografia, siamo costretti a ripercorrere la carriera del grande produttore saudita con i suoi video, iniziando dal più celebre, in grado di farlo conoscere agli occhi del mondo: هواجيس “Ossessioni”. Uscito il 23 dicembre del 2016, in brevissimo tempo divenne conosciuto anche nel Bel Paese per via delle fortissime tematiche messe in scena, la maggior parte delle quali non sono ancora risolte nel regno saudita.
Nel videoclip si possono infatti osservare delle donne saudite che vanno in bicicletta, giocano a basket e, sopratutto, si augurano che gli uomini vengano estinti poiché “sono causa delle nostre malattie mentali”. Il tutto, in un paese iper-conservatore come l’Arabia Saudita, ebbe un impatto fortissimo sull’opinione pubblica, tanto che venne ricondiviso anche da Ameera al Taweel, una delle filantrope più attive ed importanti del paese.
L’Arabia Saudita pop
La carriera di Majed Al Esa, tuttavia, non si limita ad Hwages, ma comprende anche video molto diversi fra di loro ma tutti in grado di far passare un messaggio tanto semplice quanto fondamentale: l’Arabia Saudita non è solo Mecca e Medina. Ognuno dei suoi video, infatti, mette in mostra alcuni degli aspetti della cultura saudita, mostrandone però il lato più pop e sincero.
Molti brani sembreranno una sorta di ibrido fra preghiera e musica e la verità è: che è proprio così. Grazie a quest’incredibile artista, possiamo infatti osservare quanto forte sia stato l’impatto degli Al Saud sulla cultura musicale, costringendola, almeno per sonorità a “religiosizzarsi”. Impossibile non sentire, oltre che osservare, profondi richiami all’adhan ed alle recitazioni coraniche, un must in gran parte della nuova musica saudita ma che in Halik vedono uno dei suoi apici. Tutto ciò, in un paese normale, potrebbe suscitar dibattito fra i più sensibili ma, in Arabia Saudita, dove la religione è parte integrante della vita comune, è sicuramente sentito come più vicino rispetto a tante melodie meno facili da udire. Se volete approcciarvi per la prima volta alla musica contemporanea araba, Majed Al Esa può essere un ottimo punto di partenza, i grado di darvi anche le basi culturali di un paese enorme ed estremamente complesso.
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