This article is also available in:
English
La bicicletta verde è il primo film della regista saudita Haifaa Al Mansour che ci introduce nella società del suo paese con una storia che sembra banale ma non lo è.
Wadjda
Il titolo originale del film porta il nome della protagonista, una ragazzina di Riyadh con un sogno: acquistare una bicicletta verde per poter battere Abdullah, il figlio del vicino. Il problema è che nella rigida Arabia Saudita non è permesso alle donne guidare una macchina, figuriamoci pedalare una bicicletta. Wadjda però è determinata e sfrutterà l’occasione di una gara coranica per vincere 1000 riyal e comprare la tanto agognata bici.

La società saudita di oggi
La regista mostra un’abilità non banale nell’usare un piccolo escamotage per mostrare la realtà del suo paese senza paura di censure o altro. Il film ci mostra sempre la storia di Wajda ma al contempo mette costantemente in luce le problematiche della società saudita. L’abilità sta però nel riuscire a non cannibalizzare la storia che resta sempre in primo piano.
Non c’è un tentativo vero di creare scandalo e proprio così riesce a coinvolgere meglio lo spettatore in questa realtà, tanto particolare e lontana perfino da quella degli altri paesi arabi. Nel film infatti ci viene dato un breve scorcio di tutto: i rapporti familiari, con gli immigrati, le scuole femminili e persino un brevissimo accenno di politica. Ovviamente non mancano nemmeno il rapporto decisamente forte fra Stato e religione, onnipresente nel film ma probabilmente anche nella realtà.
Un bel film
Il film è un’eccellente prova della regista (da poco nelle sale con Mary Shelley) e un affresco pulito e reale del proprio paese. La storia inoltre, nella sua semplicità, funziona e anche il casting ha parecchio da dire. Waad Mohamed in particolare recita perfettamente la propria parte, risultando sempre realistica e senza mai strafare. “La bicicletta verde” è uno di quei film consigliati a tutti ma che mostra diversi livelli di comprensione, risultando così adatto anche a dibattiti o riflessioni. Un magnifico inizio.
Seguiteci sulla nostra pagina facebook, Spotify, YouTube, Twitter e Instagram, oppure sul nostro canale Telegram. Ogni like, condivisione o supporto è ben accetto e ci aiuta a dedicarci sempre di più alla nostra passione: raccontare il Medio Oriente.
