“In disparte e altre poesie” di Hassan Najmi

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“In disparte ed altre poesie” di Hassan Najmi è un libro dalla lirica intensa che vi porterà sulla costa atlantica marocchina facendovi vivere le sensazioni e le passioni provate dall’autore

In disparte e altre poesie

In disparte e altre poesie è una raccolta di componimenti scritti tra il 2002 e il 2006 (Rabat e Settat), accompagnati da alcune poesie inedite che si vanno ad aggiungere in questa edizione italiana. In questi versi il poeta ricorda alcuni personaggi della storia recente, evoca vecchi ricordi tra cui alcuni viaggi e memorie della propria infanzia, e medita infine sulla questione della morte, della vita e dell’esilio.

Struttura

“In disparte e altre poesie” è una raccolta che si divide in 4 diverse micro-opere con una primissima parte senza titolo, in cui fioccano le dediche per poeti e figure a lui particolarmente care e significative.

In disparte e altre poesie

Come per “Di tutte le lotte” di Abdellatif Laabi, anche in questo caso ognuna di loro ha delle caratteristiche specifiche ed è incentrata su un particolare tema: in “Rappresentazioni” vengono rievocati alcuni dei poeti più significativi per il poeta (fra cui svettano personaggi del calibro di Borges, Quasimodo e Darwish), in “Specchi” alle esperienze personali del poeta e dei marocchini, con continui riferimenti tanto al mare quanto alla morte, con “La storia della notte” possiamo invece osservare il lato più sensuale ed intenso dell’autore, mentre “Il quaderno dei frammenti” raccoglie componimenti brevissimi, che a tratti possono ricordare gli haiku giapponesi.

Tornando al luogo natio

Sia nella luce segreta del primo mattino,
sia nelle sere che arrivano stanche da un cielo incendiario,
lei è sempre la stessa-
I suoi cani dormienti a mezzogiorno. Le nicchie dei santi. I
pazzi dell’autostazione. I grigliatori. I macellai. Le fornaie.
Il campo di calcio. Il sanatorio. La stazione di servizio chiu-
sa. Il luogo di pellegrinaggio degli ebrei. Il bar “Doura”. Le
macchine di trasporto clandestino. Gli abusi dei gendarmi.
Il Crédit Agricole. La fuga degli agricoltori spaventati. I suq
dei dintorni. I guardoni. I vili. I pettegolezzi. Le zitelle appas-
sionate. L’antica biblioteca. La bottega di “al-Sharqi”. La porta
del fornaio, le trecce. L’hammam. La grande moschea. Le ba-
gnanti appena uscite con il loro vapore…

Quel luogo bollito-
dove non c’è profumo. Né architettura per attirare l’occhio.
Niente se non la voce beduina. Il semplice cantautore conti-
nua a muovere le dita sulla corda dell’anima. E questi alberi.
Questi uccelli. Queste pietre che mi somigliano–
salvaguardano i miei primi lineamenti.
Sono diventati fotografie nell’album di famiglia.

Lo spirito della costa atlantica marocchina

Ciò che però trapela con più evidenza da quest’opera è l’atmosfera ed i colori tipici della costa atlantica marocchina, area probabilmente meno suggestiva ed antica dell’entroterra del paese, ma che per via delle sue sfumature riesce a lasciare tratti e colori indelebili a chiunque abbia la fortuna di visitarla. Anche se buona parte delle poesie hanno come centro di gravità Rabat, leggendo “Specchi” e “La storia della notte” mi sono sentito come se fossi tornato a Casablanca, ai suoi tramonti infiniti ed alla sua pioggia leggera, in grado di lasciare un’umidità magica ed appena accennata nell’aria. Qualcosa di spesso non ricercato (buona parte delle poesie non si concentra sui luoghi ma sulle sensazioni), ma che è comunque presente nell’aria e che rende Najmi a tutti gli effetti un poeta cantore del suo paese.

Rabat

Una siesta di tempesta.
E una pioggia senza senso (ora).
E Abu Raqraq… laggiù, davanti a me.

Un fiume cieco che corre come un toro ferito.
Perturba il battito d’ali dei gabbiani.
E ignoriamo il suo segreto.

Altra caratteristica di queste opere è l’intensità della scrittura, la capacità dell’autore di portarti a vivere quel determinato momento o sensazione da lui scritta. Sia che parli d’amore e sensualità, sia che parli del proprio paese o delle sfortune del proprio popolo, Najmi riesce a metterti dentro a quella situazione, a farti provare la passione bruciante ed il caos calmo, la gioia e la tristezza. Se volete un poeta intenso, che vi trasmetta lo spirito della costa atlantica e queste sensazioni, non potete fare a meno di leggere “In disparte ed altre poesie”; un complimento speciale alla traduttrice Sana Darghmouni perché ha fatto un lavoro davvero straordinario.

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Lo specchio

Ho raccolto l’intera storia del mio sangue e ti ho amata.
Sono uscito verso la periferia del corpo ed ero la destinazione del tuo arrivo.
La tua luce mi attraversa e mi dico che non sono più adatto ad amare.
La tua ombra mi sorprende calda.
Rabbrividisce il mio abito.
Come se avessimo segreti- parlano solo i nostri occhi.
Vado nel panico quando tocco il tuo corpo.
Ti bacio contorto come se mi stessi spingendo verso la mia fonte
Rincolla i miei pezzi, oh specchio, tu che hai pietà dei volti.
Sono molto frammentato.
Distogli i tuoi occhi dalla delusione dei primi giorni.
Unisci le tribù che sono dentro di me.
I miei passi sono sparsi e corro dietro una nuvola persa.
Ti precedo verso peccati che non abbiamo commesso-
In un sentiero lastricato di pietre per la lapidazione.

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