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Sconosciuta al mondo prima dell’avvento degli Almohadi, la città di Tinmel è ancora oggi uno dei villaggi più belli della regione del Al Houz
Tinmel, la casa degli Almohadi
Si conosce ancora poco della nascita di Tinmel, ma tutti gli esperti sono concordi nell’affermare che il suo nome salì alla ribalta con l’exploit degli Almohadi. Quest’ultimi erano inizialmente un movimento religioso fondato da Ibn Tumart, studioso amazigh originario proprio di questi luoghi. Nello specifico, dopo aver aizzato l’ira degli Almoravidi nel 1120, Ibn Tumart trovo rifugio nella caverna di Ingiliz, ove si proclamò Mahdi, recandosi dopo qualche anno nell’odierna Tinmel.

Fu a quel punto che gli Almohadi proclamarono la città loro massimo centro, facendo partire da qui tutti i loro attacchi contro gli Almoravidi, che caddero nel 1147 a seguito della presa di Marrakech.
La moschea di Tinmel
La capitale a quel punto venne spostata nella “Città rossa”, ma proprio a testimonianza della sua eredità spirituale, nel 1156 venne costruita qui la Moschea di Tinmel, uno dei gioielli dell’architettura Almohade, tanto da avere molte somiglianze con la Moschea della Kutubiyya di Marrakech. Grazie alla nuova dinastia, Tinmel divenne uno dei massimi centri spirituali del califfato, attirando pellegrini da tutto il Marocco. Purtroppo questo alla lunga divenne la sua maledizione, in quanto i Merinidi, la dinastia successiva, si accanì particolarmente verso questa città, bloccandone in tutti i modi lo sviluppo.

Dopo secoli di rovine, a partire dal 20° secolo sono stati apportati i primi lavoro di restauro alla moschea facendone, a partire dal 1995, un vero e proprio patrimonio culturale UNESCO e permettendo a tutto il centro abitato di riemergere dalle ceneri. Sfortunatamente, il terremoto del 9 settembre 2023 ha pesantemente danneggiato la struttura e l’intero villaggio, ma il governo marocchino ha assicurato che farà di tutto per riportarla ai fasti di un tempo.
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