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“Paradiso in terra” di Fadi Zaghmout è un libro davvero affascinante in grado di porci importanti riflessioni riguardo a cosa accadrebbe se potessimo essere giovani per sempre
Paradiso in terra
Giordania, 2090. L’invecchiamento è diventato un fenomeno reversibile grazie agli incredibili progressi della biotecnologia. Eppure, persino in un mondo dove l’eterna giovinezza è una realtà, continuano a esserci complicazioni. Jamal Abdallah, fratello della giornalista Janna, protagonista della storia, ha contribuito a molti dei progressi medici che hanno allungato l’aspettativa di vita dell’umanità negli ultimi decenni, e tuttavia proprio lui ha scelto di rinunciare alla possibilità dell’eterna giovinezza per morire in modo naturale. Ma poiché la riproduzione è strettamente controllata, l’opportunità di creare una nuova vita – in seguito alla morte di Jamal – getta l’intera famiglia Abdallah nello scompiglio.
Cosa succederebbe se potessimo esser giovani per sempre?
Con “Paradiso in terra” Fadi Zaghmout ci porta a riflettere sul senso del tempo e della vita, portandoci in un universo dove la vecchiaia non è un’inevitabile condizione umana, bensì una scelta, mostrandoci a quali complicazioni e possibilità tutto questo possa portare. Essere eternamente giovani può infatti essere visto come una benedizione, ma nel momento in cui tale possibilità è offerta all’intera umanità come cambierebbe la nostra società?

La mente di Fadi Zaghmout immagina allora dei controlli stringenti sulle nascite, fondamentali per evitare un surplus di popolazione, così come la possibilità di scegliere di vivere all’età che si preferisce: perché a quel punto non tornare bambini o ricominciare del tutto la nostra vita in questa terra tornando neonati? Non solo, in una società così evoluta e sofisticata il controllo del DNA è pressoché totale ed allora perché non scegliere, ad esempio, di sfruttare dei nanobot per far aumentare l’attrazione sessuale verso il proprio partner o partorire una persona a noi cara ma ormai defunta impiantando il suo corredo genetico in una sua parente, come ad esempio la figlia?
Il senso del tempo e dei legami
Il romanzo di Fadi Zaghmout ci porta a riflettere davvero riguardo all’importanza del tempo e dei legami familiari, ponendoci in una società dove tutte queste questioni non sono solo interrogativi ipotetici, ma realtà tangibili e sfruttabili a proprio piacimento, tanto da stravolgere ed annullare ogni concezione interna all’essere umano. Senza un preciso ordine cronologico tutto il nostro universo è destinato a collassare, togliendo ogni limite alla fantasia umana e spingendolo a prendere scelte sempre più estreme per gli occhi estranei, ma che da chi le vive sono viste al massimo come capricci.

Davanti a tutto questo, però, chi siamo noi? Chi è nostro padre, nostro marito o nostra moglie? Chi sono i nostri figli e cosa vuol dire lo scorrere del tempo?
Un libro brillante, profondo e scorrevole
“Paradiso in terra” è un libro brillante che vi farà esplorare tutte queste possibilità ed altre ancora mettendoci nei panni di Janna Abdallah, grande giornalista giordana del 2090 che, a seguito della perdita del fratello, inizierà a ripensare all’idea di essere madre, cambiando ogni meccanismo interno alla propria famiglia e mostrandoci alcune delle mille mila possibilità derivate da tali innovazioni tecnologiche.

Un romanzo che, nella sua brevità (appena 179 pagine), riuscirà a porci tutti questi interrogativi senza però perdere in scorrevolezza e portando noi lettori, ancor più della protagonista, a porci certe domande ed interrogativi. Un romanzo veramente affascinante per chi cerca qualcosa da leggere sotto l’ombrellone sia per chi vuole una lettura in grado di stimolargli più che mai la mente
Pubblicato (e gentilmente donatomi) da Future Fiction, la casa editrice di Futurchia.
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