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“Erdoğan” di Can Dündar e Mohamed Anwar è una graphic novel davvero affascinante che, tramite la storia dell’ascesa al potere di Erdoğan, racconta anche la storia del ‘900 turco
“Erdoğan” di Can Dündar e Mohamed Anwar
Come ha fatto un bambino nato in una povera famiglia anatolica a diventare l’uomo forte della nuova Turchia? Due oppositori dell’attuale regime di Ankara, uno giornalista, l’altro fumettista, hanno scelto la graphic novel per raccontare l’irruenta ascesa al potere di Recep Tayyip Erdoğan.

Il presidente turco è una delle figure politiche più controverse del Ventunesimo secolo, il politico più duraturo in Turchia e in Europa, che ora cerca nuovi spazi nel Mediterraneo. Diventato sindaco di Istanbul nel 1994, come islamista moderato ha fondato il suo partito nel 2001, vincendo le elezioni politiche dell’anno successivo. Ha conquistato gli elettori con il suo carisma e ha operato severe purghe in seno all’esercito e all’amministrazione turca debellando i suoi oppositori e trasformando la Turchia da repubblica laica a paese islamico autoritario.
La salita al potere di Erdoğan
Era da tempo che sognavo di imbattermi in un’opera del genere e devo fin da subito ringraziare la casa editrice Nutrimenti per aver portato questa meraviglia in Italia e, ovviamente, i due autori, in grado di fare un lavoro davvero superbo per profondità ed imparzialità; elemento che li distingue davvero dal leader turco, il quale ha de facto obbligato Can Dündar all’esilio in Germania.

In questa graphic novel scopriremo le origini di Erdoğan e tutta la sua scalata al potere fino alla fondazione dell’AKP, il suo partito, e la successiva conquista del governo turco; un’epopea ancora in atto che lo ha portato, volenti o nolenti, a rivoluzionare l’anima della Turchia, trasformandola nella realtà che conosciamo oggi. La salita al potere tuttavia non è stata per nulla facile e ciò lo ha portato ogni volta a trovare nuovi escamotage (non sempre legali) per ottenere il dominio assoluto su un paese che, fino ad allora, vedeva di mal occhio l’intromissione della religione nella politica, tanto che Erdoğan venne più e più volte arrestato, riuscendo però ad ottenere spesso e volentieri vantaggi dalle situazioni a lui sfavorevoli.
Storia del ‘900 turco
A mio modo di vedere, però, la marcia in più di questa graphic novel è di mostrare non solo la vita di Erdoğan (comunque molto interessante), ma di concentrarsi anche sul contesto socio-culturale turco dagli anni ’50 fino ai primi anni 2000. Parliamo di un’epoca di centrale importanza non solo per il futuro leader dell’AKP, ma anche per l’intera società turca che, fra colpi di stato e l’ascesa sempre più in arrestabile di fenomeni come l’Islam politico, ha contribuito a creare il substrato perfetto per i futuri successi di Erdoğan.

È infatti folle pensare di comprendere davvero un fenomeno di tale portata concentrandosi solo su una figura che, per quanto centrale e determinante, non può che rappresentare la conseguenza di profondi cambiamenti in una data società. Tale graphic novel è davvero importante perché ci aiuta a comprendere le origini del “fenomeno Erdoğan”, portandoci a profonde riflessioni anche su quella che è stata, in generale, la trasformazione della politica turca, raccontandoci così non solo la storia di un singolo uomo ma, de facto di un paese intero.
Ci tenevo a portarvi tale graphic novel in periodo elettorale proprio perché credo che, mai come oggi, sia imprescindibile comprendere da dove tutto è iniziato, di modo da poter formulare delle ipotesi riguardo a quando e come tale fenomeno, che ci piaccia o no, finirà. Un fumetto che non ha nulla da invidiare ad opere come Persepolis e che, a mio modesto parere, meriterebbe di stare in ogni libreria di coloro che vogliono davvero provare a comprendere la Turchia contemporanea. Tradotto da Giulia Ansaldo, già traduttrice di: “Lungo cammino” di Ayhan Geçgin, “I suoi occhi” di Bozorg ‘Alavi e “La macchina della pace” di Özgür Mumcu
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