This article is also available in:
English
Su “I suoi occhi” di Bozorg ‘Alavi si potrebbero dire tante cose, tutte riassumibili in: è uno dei più bei romanzi che abbia mai letto in tutta la mia vita.
“I suoi occhi” di Bozorg ‘Alavi
Pubblicato nel 1952 ̶ a un anno dal colpo di stato che rovesciò il primo ministro Mossadeq, che aveva nazionalizzato il petrolio iraniano ̶ Cheshmhayash (I suoi occhi), generalmente considerato una pietra miliare nello sviluppo della narrativa persiana moderna, è il romanzo con cui Bozorg ‘Alavi conclude, e consacra, la sua troppo breve carriera letteraria. La storia ruota attorno al dipinto di una donna sconosciuta intitolato I suoi occhi e il narratore assume il ruolo di detective alla ricerca di una verità da scoprire: gli occhi sono di Farangis, donna affascinante e complessa di famiglia aristocratica, che nel corso del romanzo svela il suo particolare rapporto con Makan, il famoso artista che l’ha dipinta e figura chiave dell’opposizione clandestina a Reza Shah.
Arte, mistero e resistenza sotto la monarchia degli shah
“I suoi occhi” di Bozorg ‘Alavi è uno dei romanzi più belli che abbia mai letto e proprio per questo non è semplice parlarne, ma ha colpito il mio cuore e la mia mente con innumerevoli tocchi di maestria, passione ed eleganza e proprio per questo bisogna parlarne, in modo da condividere questi sublimi colpi di genio.

Il romanzo è ambientato nell’Iran degli anni “30 e “40 e racconta la storia di uno straordinario quadro dipinto da Makan, il più grande artista iraniano dell’epoca, in cui ha raffigurato gli occhi di una donna misteriosa che nessuno è riuscito ad identificare. Il narratore è proprio il vicedirettore del museo a lui dedicato che, con astuzia ed abnegazione, riuscirà ad incontrare a chi appartengono; si tratta di Farangis, donna aristocratica e dalla storia straordinaria, che, con il suo racconto, porterà il lettore da Parigi a Tehran per scoprire l’incredibile mistero e passione che sono racchiusi in quella tela.
A completare questo magnifico affresco di Bozorg ‘Alavi, ci sarà anche la brutale repressione dello Shah Reza Pahlavi, che obbligherà ogni personaggio a delle scelte che cambieranno per sempre la loro esistenza.
Uno dei romanzi più eleganti che abbia mai letto
Oltre a questa trama che già da lontano profuma di capolavoro, “I suoi occhi” ha una delle prose più eleganti e poetiche che abbia mai letto, una qualità talmente assoluta di bellezza che, lo ripeto ancora una volta perché è la verità, faccio fatica a parlarne. Il fatto che il centro della trama sia una tela meravigliosa ci indica la via, ma è lo stesso Bozorg ‘Alavi che con questo romanzo dipinge una tela straordinaria, ponendosi agli standard più alti anche per quanto riguarda la letteratura persiana in toto. Ogni singola frase è dotata di un’eleganza ed una raffinatezza senza pari, non dimenticandosi però mai, nemmeno per un’istante di porre la passione più assoluta dietro ogni scena.

Questo è un romanzo vivo, di quelli che sanno prendere il tuo cuore e la tua mente e portarli dentro la scena, facendoti provare emozioni di un’intensità tale che ricorderai per tutta la vita. Bozorg ‘Alavi non dice “aveva un bel sorriso”, Bozorg ‘Alavi dice: “Il suo sorriso era come il sole primaverile che scioglie la neve in cima alle montagne allietando il cuore della gente”; pura poesia in prosa, parole che ricordano al mondo la meraviglia della scrittura.
Personaggi perfetti
Come se non bastasse, “I suoi occhi” è anche uno dei romanzi in cui la psicologia dei personaggi è raccontata meglio in assoluto, permettendoci di penetrare nella loro anima a profondità mai viste; Farangis, poi, è raccontata così bene che più volte mi sono rifiutato di pensare che questo libro lo abbia scritto un uomo.
“Guarda meglio nei miei occhi! Non c’è niente oltre a te”.
Potrei continuare ancora, ma ogni singola frase da me pronunciata sarebbe una lode e quindi vi basti sapere che, pur non dando voti, questo non potrebbe essere da meno di 9 e mezzo, se non addirittura 10. Un romanzo davvero indimenticabile che non mi leverò mai dal cuore, complimenti alla traduttrice Giulia Ansaldo per lo straordinario lavoro ed alla casa editrice Ponte33 e Giacomo Longhi per deciso di portare questo capolavoro in Italia; solo applausi.
Seguimi su facebook, Spotify, YouTube e Instagram, oppure sul canale Telegram; trovi tutti i link in un unico posto: qui. Ogni like, condivisione o supporto è ben accetto e mi aiuta a dedicarmi sempre di più alla mia passione: raccontare il Medio Oriente ed il “mondo islamico”