“Futurchia”, antologia della fantascienza turca

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“Futurchia” è un’antologia di 7 racconti in grado di introdurvi al meglio al mondo della fantascienza turca, quasi del tutto inesplorata in Italia e nel mondo

Futurchia

“Il futuro è proprio qui; è molto più vicino di prima. Se è così, noi in quanto residenti in una regione molto complicata e difficile come il Mediterraneo orientale dobbiamo sviluppare nuove utopie per il futuro. E quindi dobbiamo iniziare oggi.”

Seran Demiral.

Tradotti per la prima volta in italiano da Ebru Sarıkaya in collaborazione con Ünver Alibey della Istanbul Copyright Agency, questi sette racconti firmati dalle migliori autrici e autori del genere, restituiscono l’immagine composita di un paese sempre in bilico tra passato e futuro, unendo l’antico senso del meraviglioso dei miti e delle tradizioni turche con l’ingegneria genetica, la realtà aumentata, la distopia atwoodiana, le derive tecnocratiche del cyberpunk e l’arrivo dell’intelligenza artificiale. Poche soglie sono più affascinanti e coraggiose da attraversare di quella che porta in Turchia.

Antologia della fantascienza turca

In questa breve antologia di 135 pagine verremo catapultati all’interno della fantascienza turca, un’immaginario nuovo e quasi del tutto inesplorato persino dagli stessi turchi, qualcosa che nel prossimo futuro è certamente destinato ad esplodere, visto anche il recente successo di prodotti come Sıcak Kafa ed in generale alla riscoperta delle bellezze della cultura turca ed anatolica.

Il trailer di Sıcak Kafa

Attraverso i 7 racconti che compongono quest’opera, saremo per la prima volta in grado di farci un’idea di dove si sta muovendo la bussola dell’immaginario turco, andando ad esplorare autori ed autrici come Tevfik Uyar, Selin Arapkirli e Seran Demiral, considerati giustamente fra i più talentuosi di Turchia.

Ovviamente, anche per la sua grandezza, non può venir considerata come un antologia completa ed esaustiva ma, anche grazie ad un’ottima prefazione ed un altrettanto eccellente postfazione, darà per la prima volta un indizio su dove cercare le opere più belle, venendo anche in contatto con alcune delle tematiche più ricorrenti di questo periodo storico.

Le tematiche

Al contrario di ciò che ispirerebbe una visione superficiale, infatti, la fantascienza, anche in quanto genere tendenzialmente di nicchia, è sempre stata concepita non solo per meri fini ludici, ma anche come uno strumento per analizzare la società che ci circonda e provare a domandarci dove ci porterà il futuro.

Non a caso la maggior parte delle tematiche principali del libro ruotano attorno al ruolo della donna (ed in particolar modo alla maternità), alla divisione sempre più marcata fra ricchi e poveri ed al ruolo della giustizia per il funzionamento delle coscienze e dello stato; temi assolutamente profondi ed intensi, in grado di affascinare anche lettori non avvezzi al mondo turco, stimolando una riflessione su come la percezione del futuro sia sempre più globale, tanto che tali idee e suggestioni sono sempre più in grado di trascendere i confini nazionali e culturali.

Non ho idea se ci sarà un “Futurchia 2”, ma sinceramente lo spero tanto, anche perché nel prossimo spero più che mai di poter leggere nuovi esempi di Otto-punk (ottomani e cyber/steam-punk), genere che mi ha da sempre affascinato e che de facto in questo testo è solo accennato.

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