Storia di Iskenderun, da Alessandro Magno alla Turchia moderna

This article is also available in: English

Tutta la storia di Iskenderun (conosciuta anche come “Alessandretta”), dalla fondazione per mano di Alessandro Magno fino all’unione con la Turchia

La fondazione di Iskenderun da parte di Alessandro Magno

Iskenderun, conosciuta in italiano con il nome di “Alessandretta”, ha, come buona parte della regione di Hatay, origini antichissime precedenti alla storia stessa; tuttavia il suo nome è legato a doppio filo con il passaggio in queste terre di Alessandro Magno. Nel 333 a.C., infatti, il grande condottiero macedone si accampò proprio da queste parti prima di combattere la celeberrima Battaglia di Isso, decidendo poi di fondare, proprio in questo punto, una città di incommensurabile importanza strategica.

Iskenderun
La Battaglia di Isso

Iskenderun è infatti da sempre nota per essere il grande centro cittadino posto a difesa del Passo di Beilan, varco che consente di attraversare i Monti Nur (la parte più meridionale dei Monti del Tauro) e dirigersi a Nord sul suolo anatolico. Un tempo quel luogo era posto sotto il controllo del porto fenicio di Miriandro ma, comprensibilmente, Alessandro Magno volle cogliere l’occasione per sigillare con uomini a lui fedeli un passaggio tanto strategico e fondamentale.

Splendore e sconfitta ottomana

Pur passando sotto le dominazioni di Seleucidi, Romani, Bizantini, Arabi, Selgiuchidi, Crociati e Mamelucchi tale luogo non assunse mai alcun tipo di particolare importanza, ad eccezione, ovviamente, di quella strategica. Ciò è dovuto a svariati fattori, il più importante dei quali si lega alla predominanza di Antiochia su tutta la regione. Non a caso, inizierà a fiorire sotto epoca ottomana, momento in cui, dopo oltre 300 anni di conflitti, Antiochia si era ridotta ad una cittadina piccola e stanca.

Iskenderun

Sotto la Sublime Porta divenne uno dei porti più floridi di tutto il Mediterraneo orientale, tanto che genovesi, veneziani e britannici posero qui delle loro importanti basi commerciali. Con la sconfitta ottomana durante la Prima guerra mondiale, tale territorio passò per breve tempo alla Francia, che lo trasformò nel Sangiaccato di Alessandretta.

Il dominio francese ed il Sangiaccato di Alessandretta

Quest’ultimo ha una storia davvero molto particolare ed affascinante che ci conduce direttamente alla fondazione della Turchia contemporanea ed all’istituzione della provincia di Hatay. Con la firma del Trattato di Sèvres, infatti, tale Sangiaccato venne legato alla Siria, passata allora sotto il dominio francese, ma fin da subito il neonato stato turco si oppose a tale decisione, affermando che lì vi era un’altissima presenza di turchi e che quindi spettava a loro tale dominio.

Iskenderun

Non a caso, quando quest’ultimi sconfissero i transalpini nella Guerra di Cilicia, firmando il Trattato di Ankara del 1921, stabilirono che tale territorio dovesse essere parzialmente legato anche alla Turchia, in modo da poter difendere la loro lingua e la loro cultura da quella del nuovo signore. Ciò porterà all’affermazione di un numero sempre più crescente di realtà filo turche, che nelle elezioni del 1936 uscirono vincitrici.

La Repubblica di Hatay e la Turchia contemporanea

Il risultato elettorale fu infatti un’assoluto trionfo turco, che porterà alla fondazione della Repubblica di Hatay del 1938, con Tayfur Sökmen come presidente ed Abdurrahman Melek come primo ministro; entrambi erano già stati deputati in Turchia e non sorprende che, anche se la Repubblica di Hatay doveva ufficialmente essere controllata dall’unione delle forze francesi e turche, già nel 1939 il neonato stato si sciolse per diventare la provincia turca di Hatay.

Antiochia
La bandiera della Repubblica di Hatay

Da quel momento in poi, pur rimanendo una delle città più importanti di questa provincia, Iskenderun perse il suo ruolo di massimo centro amministrativo in favore di Antakya, l’antica Antiochia.

Seguimi su facebook, Spotify, YouTube e Instagram, oppure sul canale Telegram; trovi tutti i link in un unico posto: qui. Ogni like, condivisione o supporto è ben accetto e mi aiuta a dedicarmi sempre di più alla mia passione: raccontare il Medio Oriente ed il “mondo islamico”.

Lascia un commento