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Soprattutto oggi, è fondamentale ricordare Gaziantep nella sua bellezza unica affinché quando si rialzerà in piedi tutti possano omaggiarla per la sua storia e magnificenza e non per la sua sofferenza
Alle origini di Gaziantep
Il primo insediamento nei pressi di Gaziantep è l’odierna Dülük, paesino posto oggi ad appena 10 km dal centro dell’odierna città. Tale luogo risale addirittura al Neolitico, ma saranno gli Ittiti i primi a farlo entrare nella Storia; sotto di loro divenne infatti un punto fondamentale nelle vi di comunicazione che collegavano il mondo mediterraneo all’entroterra anatolico, tanto che venne qui costruito anche un grande tempio a Teshup, il dio urrita del cielo e della tempesta. Nell’odierna Gaziantep costruiranno invece le fondamenta del Castello di Gaziantep, allora utilizzato come semplice punto d’osservazione.

Con il crollo degli Ittiti passò poi in mano ad Egizi, Medi, Assiri e Persiani, ottenendo nuova gloria in epoca ellenistica e romana. In quel periodo era chiamata “Antiochia ad Taurum e sotto Roma si contraddistinse per essere uno dei massimi centri per la diffusione del cristianesimo, tanto che, secondo alcune tradizioni, vi sarebbero passati persino alcuni dei principali apostoli. Con il crollo dell’Impero romano tale territorio passerà in mano ai Bizantini che, sotto Giustiniano, rinnoveranno ed espanderanno il suo castello.
Arabi, Armeni e Turchi
Nel 636 venne conquistata dalle truppe arabe di Umar ibn al Khattab che portarono per la prima volta l’Islam nella regione; anche in virtù dei vari stravolgimenti politici, la nuova religione ottenne uno straordinario successo, tanto che in breve tempo buona parte della popolazione delle provincie di Gaziantep ed Hatay si convertì alla nuova fede.

Vista la sua posizione strategica, divenne una preda estremamente ambita da diversi imperi, tanto da vivere diversi secoli di particolare tensione politica, al punto da venir conquistata da svariate potenze, fra cui: Abbasidi, Tulunidi, Ikhshididi, Hamdanidi, Selgiuchidi, Crociati, Armeni, Ayyubidi, Ilkhanidi, Mamelucchi ed infine ai Dulqadiridi.
Gaziantep ottomana
Quest’ultimi furono l’ultima dinastia a regnare su Gaziantep prima dell’arrivo degli Ottomani, con i quali strinsero fin da subito una profonda amicizia, testimoniata anche dal fatto che molte delle consorti dei sultani ottomani furono originarie proprio di tale potentato, fra cui la prima moglie ufficiale di Mehmed il Conquistatore, Sittişah Hatun. Le sorti della città cambiarono definitivamente nel 1516 quando, a seguito di tensioni sempre crescenti fra Ottomani e Mamelucchi, i primi invasero i secondi, scontrandosi nella battaglia di Marji Dabiq; quest’ultima si rivelerà un vero e proprio spartiacque all’interno del Medio Oriente in quanto permise alla Sublime Porta di annettere tutta la Siria e, appena un anno dopo, anche l’Egitto e le città sante di Mecca e Medina.

Dopo tali conquiste il Beylicato dei Dulqadiridi venne incorporato ufficialmente nell’Impero divenendo, dal 1522 al 1864, una vera e propria provincia con i propri centri amministrativi a Maraş, l’odierna Kahramanmaraş. Pur perdendo sempre più la propria centralità a livello politico, Gaziantep rimase un importante centro economico, tanto che il viaggiatore turco Evliya Çelebi afferma che vi fossero ben 3900 negozi e due bedestan, particolari mercati coperti tipici dell’Impero ottomano. Dal 1818 al 1908 passò nella provincia di Aleppo, divenendo un centro amministrativo di secondo livello.
Dalla Guerra d’indipendenza ad oggi
Vista la sua posizione all’interno della provincia di Aleppo, a seguito della sconfitta ottomana nella Prima guerra mondiale passò brevemente ai britannici e poi ai francesi, che la difesero durante il tentativo di liberazione turca operato dalle milizie Kuva-yi Milliye; quest’ultimi persero l’assedio ma, a seguito del Trattato di Ankara del 1921, la città entrò a far parte del neonato stato turco.

Oggi la città di Gaziantep è considerata uno dei centri della cultura turco-ottomana per la grande quantità di musei, come il Museo dei mosaici di Zeugma, il più grande al mondo interamente dedicato ai mosaici, bazar, moschee e, soprattutto, per il suo incredibile apporto alla cucina turco-ottomana. Proprio di questa città sono infatti originarie numerose pietanze la cui più celebre è sicuramente il baklava, dolce immancabile della tradizione ottomana. Oltre a ciò la città è nota per il suo antichissimo castello, purtroppo andato praticamente distrutto a seguito del tremendo terremoto del 2023, e per aver dato i natali a diverse figure culturali e di spettacolo come ad esempio gli scrittori Nedim Gürsel ed Ahmet Ümit.
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