This article is also available in:
English
La storia di Rabat, dalle origini in epoca romana fino alla repubblica corsara ed alla nomina a capitale del Marocco
Sala, la Rabat romana
Ad oggi, non si sa con certezza assoluta chi abbia fondato Rabat, una parte degli storici sostiene che essa abbia origini fenice alla pari Essaouira, in quanto proprio qui vennero trovati dei manufatti in neo-punico, ma oltre a tali ritrovamenti v’è davvero poco a sostegno di tale tesi. Sta di fatto che il primo a portare questo luogo sulle mappe sarà il Regno berbero/amazigh di Mauretania, territorio che verrà poi annesso all’Impero romano a partire dal I° secolo a.C. .

Sotto Roma la città acquisirà il nome di Sala Colonia e sarà uno dei principali porti africani sull’Oceano atlantico, sfruttato spesso e volentieri per far tappa ad Anfa e Mogador, oggi conosciute come Casablanca ed Essaouira; quest’ultima particolarmente cara ai romani in quanto sede di un’immensa produzione di porpora. Con il crollo dell’Impero romano d’Occidente la città si avviò rapidamente al declino, tanto che, quando gli Arabi giunsero qui nel 7° secolo, Sala Colonia era già stata abbandonata da circa 200 anni.
L’arrivo degli Arabi e le prime dinastie marocchine
Nel 10° secolo gli Omayyadi ed i loro alleati amazigh costruirono qui un forte per difendersi dalla confederazione kharijita dei Barghawata, dando de facto il nome alla città. La parola Rabat viene infatti da “ribat”, che indica proprio i forti difensivi posti al confine del Dar al Islam (il “mondo islamico”); tale fortezza dovrebbe esser stata eretta più o meno nei pressi dell’attuale Kasbah degli Oudaïa, ma su ciò v’è ancora un minimo di dibattito.

Tale forte venne comunque ricostruito successivamente dagli Almoravidi prima e dagli Almohadi poi. Quest’ultimi furono i primi ad avere un reale progetto di urbanizzazione per Rabat, tanto da costruire nuove moschee ed il primo sistema idraulico cittadino. Sotto Ya’qub al Mansour, in particolare, venne notevolmente ampliato il centro abitato e vennero iniziati i lavori per la costruzione di un enorme moschea, che però, con la morte del sovrano, rimase incompiuta, tanto che oggi è visibile solo il minareto, chiamato poi “Torre di Hassan”. La successiva dinastia dei Merinidi concentrerà le proprie attenzioni sulla vicina Salé, facendo però edificare la Grande moschea di Rabat e la necropoli di Chellah.
La repubblica corsara e gli Alawidi
Sotto Wattasidi e Sa’adiani Salé e Rabat rimasero praticamente nell’ombra sfruttando però le difficoltà di quest’ultimi per dar vita ad una breve ma interessante parentesi politica chiamata “Repubblica del Bou Regreg”, nome tratto dal fiume che ancora oggi divide le due città. Tale entità politica nacque a seguito dell’espulsione dei Moriscos nel 1609, che decisero di rifugiarsi qui, dando vita in breve tempo ad una vera e propria “repubblica corsara”. Il personaggio più importante di questo periodo storico fu sicuramente l’olandese Jan Janszoon, che, a seguito della conversione all’Islam, prese il nome di Reis Murad, diventando uno dei principali corsari di tutto il Mediterraneo. Una curiosità: a testimonianza del fatto che all’epoca era Salé ad essere la città più importante, sulle cartine del tempo Rabat non era indicata con l’attuale nome ma come “Nuova Salé” ed è proprio da qui che i corsari partivano per le loro spedizioni.

Con la salita al trono degli Alawidi del 1666, la città ritornò ad essere parte del regno del Marocco, ma mantenne per diversi secoli la propria natura corsara. Tale dinastia, che ancora oggi regna sul Marocco, è sicuramente quella che maggior caratterizzato l’urbanistica cittadina, grazie alla costruzione di diversi palazzi reali, fra cui il Dar al-Makhzen, fatto costruire da Mohammad III ed attuale residenza dei sovrani marocchini, ed il mellah.
Rabat capitale del Marocco
A seguito del Trattato di Fez del 1912, la maggior parte dell’attuale Marocco divenne un protettorato francese ed il suo primo governatore, Hubert Lyautey, decise di spostare la capitale da Fez a Rabat, luogo considerato più semplice da controllare per le forze francesi, nonché molto più vicino a Casablanca, la nuova capitale economica del paese. Come per ogni città marocchina, anche qui i transalpini costruirono un nuovo quartiere “europeo” nel quale eressero tutti i principali servizi statali.

Con l’indipendenza marocchina del 1956, l’allora re Mohammed V decise di mantenere la capitale del paese a Rabat, trasformandola definitivamente nella città che conosciamo oggi.
Seguimi su facebook, Spotify, YouTube e Instagram, oppure sul canale Telegram; trovi tutti i link in un unico posto: qui. Ogni like, condivisione o supporto è ben accetto e mi aiuta a dedicarmi sempre di più alla mia passione: raccontare il Medio Oriente ed il “mondo islamico”. Sostieni il progetto di Medio Oriente e Dintorni finanziando il Crowdfunding attivo dal 12 gennaio 2023, per te tanti contenuti esclusivi ed in anteprima per scoprire a 360° gradi il Medio Oriente ed il “mondo islamico”; se il crowdfunding dovesse andare bene si trasformerà in un Patreon