Storia di Meknes, la terza città imperiale del Marocco

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La storia di Meknes, capitale del Marocco solo per una cinquantina di anni, ma in grado di farsi ricordare per sempre grazie alla sua bellezza

Origini di Meknes

Pur sorgendo molto vicino alle rovine di Volubilis, l’antica capitale romana del Marocco, le origini di Meknes vanno ricercate nell’8° secolo d.C., periodo in cui quest’aree passarono sotto il controllo della tribù amazigh dei Miknasa, da cui prende il nome. La prima fortezza sarà costruita dagli Almoravidi quando conquistarono queste aree nel 1061, motivo per cui alcuni storici affermano che i reali fondatori della città per come la conosciamo oggi sono attribuibili proprio alla seconda dinastia della storia marocchina.

Meknes

Come tutte le città del Marocco, anche quest’ultima passò poi sotto gli Almohadi, che, come per Marrakech, la distrussero e la ricostruirono, e poi sotto i Merinidi, sotto i quali riuscì ad elevarsi come residenza di principi e vizir. Ciò è anche dovuto al fatto che Meknes si trova ad appena una 60ina di km da Fez, capitale del paese proprio sotto tale dinastia; non è un caso che la kasbah cittadina venne fondata proprio dai Merinidi in concomitanza con la fondazione della cittadella di Fes el Jdid e che vi siano elementi architettonici in comune, come la Madrasa Bou Inania.

Meknes
Madrasa Bou Inania di Meknes

Con il crollo dei Merinidi passerà poi per un breve periodo ai Wattasidi ed infine i Sa’adiani, i quali, provenendo dal Sud del Marocco, se ne disinteressarono quasi del tutto, tanto che bisognerà attendere l’arrivo degli Alawidi, dinastia che ancora oggi governa il paese, prima di vedere significativi cambiamenti.

Meknes capitale

L’exploit di questa nuova stirpe avverrà nel 1666, anno in cui Moulay Rashid conquisterà l’intero Marocco, nominando Fez come capitale ed affidando Meknes al fratello, Moulay Ismail. Quando il primo morì, il secondo combatté una durissima guerra civile contro il nipote per impadronirsi del regno e, una volta trionfato in questa guerra civile, decise di trasferire definitivamente la sua corte a Meknes, facendola nuova capitale del regno. I motivi di tale scelta sono legati a più fattori: innanzitutto, mentre Fez e Marrakech, le storiche capitali, si erano schierate dalla parte del figlio di Moulay Rashid, Meknes era rimasta sempre al suo fianco, dimostrandogli più di una volta la sua assoluta fedeltà; in secondo luogo, la posizione di Fez era molto meno difendibile dall’arrivo di Ottomani o di tribù amazigh e ciò l’aveva resa una città storicamente preda di continue conquiste.

Meknes
Mulay Ismail

Quali che siano i motivi, nel 1672 salirà al trono e si darà subito da fare per rendere la città la capitale che aveva sempre sognato. La prima cosa che fece costruire fu la kasbah che porta il suo nome, un’opera così mastodontica che per essere completata richiederà ben 60 anni per essere completata, nonché la distruzione di diversi edifici pre-esistenti; non a caso la piazza davanti a Bab al Mansour, la monumentale porta di quest’edificio, si chiama el-Hedim, ovvero “le rovine” e fa proprio riferimento alle rovine che lì vennero accumulate. Oltre all’immensa kasbah con annesso il palazzo reale, Moulay Ismail fece ricostruire le mura, degli alloggi per la sua celebre Guardia Nera, ristrutturò moschee e creò il primo mellah cittadino.

Meknes
Bab al Mansour

Come spesso accade nella storia marocchina, però, con la morte del sovrano il regno cadrà ben presto nella frenesia di lotte dinastiche e la capitale tornerà ben presto ad essere l’antica Fez.

Dal post Moulay Ismail ad oggi

Non a caso, da quel momento in avanti Meknes si trasformerà in una città decisamente più anonima, non godendo di alcun tipo opere urbanistiche se non quelle di Mohammed III il quale, però, si preoccupò più di restaurare che di costruire. Con l’arrivo dei francesi ci sarà la costruzione di Ville Nouvelle, il quartiere europeo costruito fuori dal centro storico, ma va detto che la loro scelta di spostare la capitale a Rabat porterà la città ad una marginalizzazione ancora maggiore.

Meknes

Con l’indipendenza del Marocco la città crebbe per numero di abitanti, perdendo però le famiglie più facoltose, che si trasferirono nelle più moderne Casablanca e Rabat. Nel 1996 il centro storico è stato dichiarato patrimonio UNESCO, organizzazione che ha anche più volte testimoniato di come gran parte di quel luogo sia estremamente vulnerabile alle trasformazioni cittadine e per questo pone particolare accento sulla sua conservazione.

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