“Akhenaton, il faraone eretico” di Naguib Mahfouz

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“Akhenaton” di Naguib Mahfouz è un libro che racconta la storia del primo faraone monoteista della storia, narrandone tanto l’ascesa quanto la caduta

Akhenaton

Miri-Mon lasciò Sais per recarsi con suo padre a Panapolis a visitare sua sorella. Durante il viaggio, passando vicino a una città proibita, Miri-Mon chiese a suo padre di raccontargli cosa era accaduto in quel luogo. Si trattava, infatti, della città dell’eretico, meglio conosciuto con il nome di Akhenaton, un luogo sacrilego e maledetto dove ormai viveva soltanto Nefertiti, la vedova del faraone. Il giovane Miri-Mon si ricordò allora che da bambino gli erano state raccontate delle storie riguardo a un faraone, che aveva rotto con la tradizione e aveva sfidato le divinità e il proprio destino. La curiosità di Miri-Mon lo porterà ad Akhenaton, la città maledetta, dove rimarrà imprigionato dalla bellezza di Nefertiti.

Il faraone monoteista

Ho acquistato questo libro rapito più che mai dall’autore, uno dei migliori romanzieri arabi di sempre, e dalla figura di Akhenaton, uno dei primi monoteisti di sempre. Proprio per tale caratteristica, tale faraone è stato sempre con un occhio diverso da tutte le religioni abramitiche ed ero curioso di vedere come sarebbe stato trattato da Mahfouz, scrittore che ha sempre riflettuto a lungo sulle questioni riguardanti la fede; devo dire che il testo è abbastanza diverso da ciò che mi aspettavo.

Akhenaton

Mi sarei infatti immaginato una sorta di riflessione potente come quella vista in “I ragazzi del rione“, ma qui l’intento dell’autore non è tanto quello di farci riflettere sulla fede, bensì sulla figura. Per carità, nel libro sono presenti riflessioni sul monoteismo ed il culto di Aton, ma il focus del romanzo è costantemente puntato su Akhenaton, la sua ascesa e la sua caduta, costata incredibili sconvolgimenti sociali e politici al popolo del Nilo.

Testimonianze su un possibile profeta

L’opera è formata dalla testimonianze raccolte da Miri-Mon durante il suo viaggio, nel quale andrà ad “intervistare” tutte le figure ancora in vita vicine all’ex faraone, ottenendo testimonianze dallo spirito molto diverso, ma che seguono tutte la stessa traiettoria. La differenza maggiore nei racconti è legata a quanta fede i personaggi nutrissero nel loro signore: i suoi veri seguaci lo vedevano come un messia, gli altri come un debole ed effeminato ciarlatano.

Akhenaton

Il testo è scritto molto bene e riesce tanto a tenere il lettore incollato alle pagine quanto a mostrargli degli affreschi di vita quotidiana, ma, a mio modesto parere, poteva essere qualcosa di ancora più grande. Mahfouz è infatti un autore davvero superlativo ed avrei sperato che fosse dato più spazio alle riflessioni sul monoteismo piuttosto che alla mera vita del protagonista. In generale non è un libro “brutto”, ma sicuramente un’opera a cui sarebbe bastato davvero poco per diventare leggendaria e che ha scelto consciamente di rimanere più “ordinaria”; peccato.

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