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La storia di Kabul, capitale afghana e luogo più amato in assoluto dal grande Babur che, dopo averla definita “Paradiso in terra”, qui si fece seppellire
Le parole di Ibn Battuta
“Quindi andammo a Kabul, città un tempo importante e ormai ridotta ad un semplice villaggio abitato da un gruppo persiano, i cosiddetti afghani, che controllano monti e valichi e hanno un forte potere, ma sono in gran parte briganti”
Le origini di Kabul
Le origini esatte di Kabul rimangono ancora oggi sconosciute, tuttavia sia nell’Avesta, testo sacro degli zoroastriani, sia nel Ringveda, uno dei libri sacri degli indù, viene citata una città sul fiume Kabul chiamata Kubha e ciò lascia pensare che possa esser sorta attorno al 1500 a.C. . In ogni caso, l’insediamento divenne ufficialmente parte della Storia quando divenne territorio dei Medi, i quali furono poi conquistati dagli Achemenidi di Ciro il Grande, che lo trasformò in uno dei maggiori centri di Zoroastrismo, Induismo e Buddhismo dell’Asia centrale.

Al dominio persiano seguì quello di Alessandro magno, la cui morte portò ad una lunga situazione di instabilità che vide un incredibile susseguirsi di dinastie quali: i Seleucidi, l’Impero maurya, i Greco-Battriani, gli Indo-sciti, l’Impero Kushan, i Sasanidi, i Kidariti, gli Eftaliti e i Turk Shahi.
Arabi e mongoli
Il primo arrivo degli Arabi in queste terre risale al 642, tuttavia all’epoca Kabul e gran parte dell’odierno Afghanistan resistettero all’arrivo dei nuovi dominatori, i quali, de facto, si limitarono a portare l’Islam nella regione. La prima dinastia islamica che qui si impose fu quella dei Saffaridi che, nel 861, conquistando gran parte dell’odierno Iran, Afghanistan, Turkmenistan e Pakistan diede vita al suo potentato. È comunque bene specificare che, a differenza di ciò che viene spesso raccontato, sotto i Saffaridi gran parte di Kabul ed i suoi territori seguivano ancora le antiche religioni locali quali Induismo, Buddhismo e Zoroastrismo. L’Islam impiegò infatti secoli per affermarsi nella regione; ciò è testimoniato dal grande geografo persiano Istakhri, che visitò la città nel 921, trovandosi sorpreso dal gran numero di fedeli di “religioni indiane”.

Ad ogni modo, con il crollo dei Saffaridi la regione tornò nuovamente nel caos, divenendo preda di molte dinastie quali: Samanidi, Ghaznavidi, Ghuridi, l’Impero Corasmio, i Qarlughidi ed infine i mongoli di Gengis Khan. Quest’ultimi lasciarono il potere in mano ai loro vassalli Kartidi, dinastia di origine tagica imparentata con i Ghuridi, che dominò gran parte dell’odierno Afghanistan sino all’arrivo del nuovo grande signore mongolo: Tamerlano.
Babur e i Mughal
Sotto la dinastia Timuride Kabul fiorì come non mai, diventando uno dei luoghi più belli dell’Asia e del mondo. A riprova di ciò bisogna assolutamente porre a testimonianza l’amore per lei provato da Babur, ultimo signore dei Timuridi e primo signore dei Mughal. Attorno al 1504 gli Uzbeki conquistarono Bukhara e Samarcanda, ma il grande sovrano fece di tutto per mantenere il controllo della sua amata Kabul, trasformandola in una delle città più belle della sua nuova dinastia. Tale amore fu così forte ed accesso che più e più volte nelle sue memorie la paragona al Paradiso, tanto da farsi seppellire proprio lì, nel giardino che ancora oggi porta il suo nome.

Kabul rimase poi per i successivi 200 anni nelle mani dei Mughal, diventandone uno dei luoghi più ricchi, strategici ed importanti in assoluto. Vennero infatti costruiti innumerevoli bazar e giardini, inoltre alcuni dei più grandi imperatori Mughal partirono proprio da qui per le loro conquiste in Asia centrale. Nel 1738 venne catturata da Nader Shah, passando, dopo appena 9 anni, alla dinastia Durrani.
I Durrani e gli scontri con gli inglesi
Quest’ultima è considerata fra le stirpi più importanti ed influenti di tutta la storia Pashtun ed afghana, in quanto furono proprio loro a formare l’ossatura dello stato odierno. Se Ahmad Shah, il fondatore della dinastia, sarà colui che conquisterà Kabul, colui che la riporterà in vita sarà il figlio, Timur Shah, spostando la capitale da Kandahar a questa città. All’epoca, infatti, Kabul era passata dall’avere più di 60’000 abitanti ad appena 10’000, perdendo lo status della gloria passata. Con l’arrivo di Timur Shah e di suo figlio, Zaman Shah, però, tutto cambiò e vennero qui costruiti incredibili uffici pubblici e religiosi, tanto che, secondo alcuni viaggiatori europei essa era “la città più bella e pulita di tutta l’Asia”.

Con l’indebolimento dei Durrani si fece strada la dinastia Barakzai che, grazie alle ingegnose trovate del suo fondatore, Dost Mohammed Khan, riuscì a scacciare prima i suoi antichi padroni e poi persino gli inglesi, che avevano trovato negli ultimi Durrani delle marionette per il loro “Grande gioco”. Lo scontro con la perfida Albione sarà tuttavia lungo ed impegnativo, tanto che solo nel 1919 con il trattato di Rawalpindi l’Afghanistan divenne completamente indipendente; il prezzo da pagare sarà tuttavia accettare come confini la “Linea Durand”, cosa mai digerita del tutto dagli afghani, tanto che perfino Hamid Karzai si dichiarò più volte contrario.
Dal Regno afghano all’Afghanistan dei talebani
Arrestata definitivamente la minaccia britannica, i sovrani afghani fecero il possibile per modernizzare il paese e le sue infrastrutture, spesso e volentieri affidandosi a paesi come la Francia, la Germania e l’Italia, riuscendo in brevissimo tempo a diventare uno dei paesi più ricchi ed importanti di tutta l’Asia. Il principale artefice di questa trasformazione fu senza alcun ombra di dubbio Mohammed Zahir Shah, che governò il suo paese dal 1933 al 1973, anno in cui, mentre era in visita in Italia, venne destituito dal cugino, Mohammed Daoud Khan. Questi fondò la Repubblica dell’Afghanistan, che durò appena 5 anni prima di trasformarsi nella Repubblica democratica dell’Afghanistan, stato satellite dell’Unione sovietica.

Questo fece sì che gli Usa ed il Pakistan dessero vita alla cosiddetta “Operazione Cyclone”, una delle più lunghe e dispendiose operazioni della CIA, che puntava a sostenere, con ingenti aiuti logistici, economici e militari, i militanti jihadisti presenti nella zona, di modo da rendere la vita impossibile alla neonata repubblica filo-sovietica. Con il passare del tempo ciò si rivelerà estremamente efficace, tanto che nel 1989 avvenne il definitivo ritiro sovietico dal paese, dando però vita alla Guerra civile afghana, che terminerà solo nel 1992 con la fondazione dello Stato islamico dell’Afghanistan. Lo scontro, tuttavia, era ben lungi dal finire e dal 1992 al 1996 vi sarà una nuova guerra civile, che vide come vincitori i talebani, i quali, nel 1996 entreranno a Kabul dando vita all’Emirato islamico dell’Afghanistan, destinato a durare fino all’arrivo degli americani nel 2001. I talebani vennero tuttavia solo sconfitti, non annientati, e ciò fece sì che, quando gli Yankees lasciarono il paese nel 2021, la capitale ed il paese in toto vennero riconquistati dalle loro milizie.
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