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Una lista di 5 libri (più 2 honourable mentions) per un’estate all’insegna della lettura e della scoperta
Brevissima premessa
Ho sempre visto l’estate come uno dei momenti più adatti a perdersi nella lettura e nelle magnifiche storie con le quali ci permette di entrare in contatto. Un momento che all’apparenza sembra sospeso, ma che, se condito con bei libri, ci permette di essere ancora più carichi e curiosi, permettendoci di tornare dalle nostre vacanze ricchi di nuove esperienze e stimoli; ecco perché ho deciso di proporre una mia lista con 7 testi adatti a questo scopo.

Attenzione: ho utilizzato scientificamente il termine “lista” e non “classifica” in quanto sarebbe sbagliato porre questi titoli in un qualche tipo di gerarchia. È infatti davvero impossibile porre un’ordine di gradimento verso libri tanto diversi e che, ognuno a modo suo, sono in grado di fare immergere il lettore in realtà estremante diverse ed incredibilmente arricchenti. La lista, poi, si compone solo da 5 titoli, ma potrebbe tranquillamente contenerne almeno una cinquantina ed a tal proposito mi scuso fin da ora per le inevitabili mancanze che questo lavoro si porterà dietro. Le honourable mentions sono presenti solo ed esclusivamente in quanto ci sono due libri che consiglio fortissimamente, ma che, a differenza degli altri, non sono dei testi di narrativa, ma dei veri e propri saggi e/o libri particolari oggettivamente non adatti a tutti. Detto questo possiamo finalmente iniziare; fatemi sapere anche quali sono i libri che voi consigliate durante le vacanze, sono molto curioso di scoprire i vostri gusti ed i vostri suggerimenti.
“Perché Istanbul ricordi” di Ahmet Ümit (Turchia)
Istanbul. Un misterioso delitto mette alla prova il commissario Nevzat Akman e i suoi giovani collaboratori. La vittima viene rinvenuta nella parte vecchia della città, davanti alla statua di Ataturk, tiene in mano una moneta antica e sembra indicare una direzione precisa. È solo il primo di una serie di omicidi rituali in luoghi storici, ogni monumento è legato a una figura importante del passato: sette monarchi, sette magnifici luoghi antichi e una sola sconvolgente verità. Inizia così una corsa contro il tempo, alla caccia di abilissimi e sfuggenti criminali. La chiave dell’enigma risiede nel passato di una delle città più misteriose del mondo, e conduce a un emozionante viaggio storico da Bisanzio a Istanbul, in cui la sorte delle vittime dipenderà dalla capacità degli investigatori di decifrare quella storia, di ripercorrerla attraverso dolorosi ricordi, e di attraversare l’anima di una moltitudine di personaggi: ubriachi senzatetto, potenti uomini d’affari senza scrupoli, avvocati e giornalisti corrotti, avidi archeologi e cittadini idealisti che lottano per preservare i siti storici di Istanbul. Ümit scava nella psicologia dei personaggi, nella sacralità dell’amore e dell’amicizia, e fonde abilmente la narrazione di genere con gli intermezzi storici. Tra le righe si ritrovano la sua vocazione politica, il richiamo ai tempi cupi del recente passato e del presente, in ogni pagina l’amore sconfinato per la sua città. Fino all’imperativo finale: “perché Istanbul ricordi”.

Dello stesso autore avrei potuto mettere “Kavim“, libro che consiglio comunque fortemente, ma credo che “Perché Istanbul ricordi” sia ancor più adatto a tutti coloro che si accingono a sfruttare l’estate per esplorare Istanbul, la città più bella del mondo. Quest’opera sfrutta infatti il giallo e le sue meccaniche per raccontare tutta la storia della città più amata da Mehmed Fatih e Costantino il Grande, divenendo un magnifico punto d’incontro fra un libro di narrativa ed un saggio vero e proprio. Se amate Istanbul e volete conoscerla di più, questo è il libro perfetto per voi.
“Il ponte sulla Drina” di Ivo Andrić (ex-Jugoslavia)
Alla confluenza di due mondi quello cristiano e quello musulmano sorge Višegrad, in Bosnia, da sempre città di incontro fra diverse razze, religioni e culture. Ed è qui che nel Cinquecento il visir Mehmed-pascià fece erigere un ponte, diventato un simbolo dell’oppressione perché costruito grazie alla fatica e ai sacrifici di molti cristiani, ma anche una testimonianza della fusione di due diversi mondi. Il ponte è il centro del romanzo di Andrić: un grande affresco che va dal Cinquecento alla Prima guerra mondiale e che ha per sfondo una Bosnia romantica, con le sue complesse vicende storiche ma anche con i drammi quotidiani degli uomini che vi abitano.

Uno dei libri più belli che ho letto lo scorso anno, in grado di raccontare la storia di un paese dalla storia ricchissima e fatta di tanti popoli affini ma molto diversi fra di loro. “Il ponte sulla Drina” è un capolavoro che ci farà immergere in tante storie e personaggi che, insieme, compongono il complesso ed affascinante mosaico bosniaco, tutti innamorati dello straordinario ponte che da il nome al testo. Naturalmente, essendo un libro pubblicato per la prima volta nel 1945, i tempi di narrazione sono particolarmente “lunghi e rilassati”, ma proprio per queste sue caratteristiche credo sia perfetto per l’estate, il periodo in cui questi due elementi vengono più prepotentemente alla luce.
“L’Alchimista” di Paulo Coelho (Brasile)
Impara ad ascoltare il tuo cuore: è l’insegnamento che scaturisce da questa favola spirituale e magica. Alle frontiere tra il racconto da mille e una notte e l’apologo sapienziale, “L’alchimista” è la storia di una iniziazione. Ne è protagonista Santiago, un giovane pastorello andaluso il quale, alla ricerca di un tesoro sognato, intraprende quel viaggio avventuroso, insieme reale e simbolico, che al di là dello stretto di Gibilterra e attraverso tutto il deserto nordafricano lo porterà fino all’Egitto delle piramidi. E sarà proprio durante il viaggio che il giovane, grazie all’incontro con il vecchio alchimista, salirà tutti i gradini della scala sapienziale: nella sua progressione sulla sabbia del deserto e, insieme, nella conoscenza di sé, scoprirà l’anima del mondo, l’amore e il linguaggio universale, imparerà a parlare al sole e al vento e infine compirà la sua leggenda personale. Il miraggio, qui, non è più solo la mitica pietra filosofale dell’alchimia, ma il raggiungimento di una concordanza totale con il mondo, grazie alla comprensione di quei “segni”, di quei segreti che è possibile captare solo riscoprendo un linguaggio universale fatto di coraggio, di fiducia e di saggezza che da tempo gli uomini hanno dimenticato.

L’estate è per molti di noi un momento stacco per rinascere, e cosa c’è di meglio di un libro che pone al centro di sé proprio una rinascita interiore? Nella sua semplicità e nella sua brevità “L’alchimista” è in grado di farci percorrere sentieri nuovi, sfidando le nostre convinzioni e paure per scoprire “l’anima del mondo”. Un testo leggero e senza particolari pretese che è destinato a lasciare un’impronta indelebile sul vostro cuore e la vostra anima.
“Una piccola morte” di Mohamed Hasan Alwan (Arabia Saudita)
In questo ambizioso romanzo, Mohamed Hasan Alwan ci conduce in un’epoca lontana, a cavallo tra il XII e il XIII secolo, ricostruendo passo dopo passo e con dovizia di particolari la vita del “sommo maestro” Muhyi-d-din Ibn ‘Arabi, uno dei più grandi sheikh sufi di tutti i tempi, filosofo, mistico e poeta la cui opera ha influenzato molti intellettuali e mistici tanto in Oriente quanto in Occidente (secondo alcuni studiosi avrebbe influenzato, seppur indirettamente, anche Dante Alighieri e San Giovanni della Croce). In apertura del romanzo, Alwan immagina Ibn ‘Arabi, in eremitaggio su una montagna in Azerbaigian, intento a scrivere la propria autobiografia. Le pagine che seguono ripercorrono, sotto forma di narrazione in prima persona, l’intera vita del mistico musulmano, sempre legata a doppio filo agli eventi storici e politici dell’epoca, che hanno influito, spesso in modo diretto, sul suo vissuto quotidiano e sul suo percorso esistenziale.

Molti di voi mi chiedono spesso e volentieri di parlare di Ibn ‘Arabi, uno dei più grandi e sufi che la storia umana abbia mai avuto l’onore di conoscere, ecco, questo libro risponde esattamente alle vostre esigenze. Tramite la narrazione di Mohamed Hasan Alwan saremo infatti in grado di viaggiare nella sua storia, seguendo il suo incredibile viaggio che lo porterà dall’Andalusia sino all’Egitto, per poi muoversi verso Mecca ed infine a Damasco, luogo in cui infine morirà. Un libro straordinario che, oltre che permetterci di esplorare il mondo islamico nel suo periodo più ricco e florido, ci aiuterà anche a scoprire meglio la vita privata di una delle figure che più di tutte hanno influenzato l’Islam ed i suoi pensatori. Se avete già letto “L’alchimista”, sono sicuro che ci troverete davvero tante affinità
“Indonesia ecc…” di Elizabeth Pisani (Usa-Uk)
“Avevo un’unica regola: dire sempre di sì. Considerando che gli indonesiani sono uno tra i popoli più ospitali del pianeta, i sì sarebbero stati parecchi. Un tè con il sultano? “Fantastico!” Partecipare a una processione nuziale? “Volentieri!” Visitare una colonia di lebbrosi? “Sicuro!” Dormire sotto un albero con una famiglia di nomadi? “Perché no?” Cane per cena? “Oooh, certo.” Questa politica mi ha portato su isole che non avevo mai sentito nominare. Sono stata accolta nelle case di preti e contadini, poliziotti e pescatori, insegnanti, conducenti di autobus, soldati, infermiere. Ho viaggiato per lo più in nave e su autobus chiassosi e traballanti che sparavano indo-pop al massimo volume e avevano i sacchetti per il vomito appesi al tettuccio. A volte, però, mi è capitato un volo charter o mi sono rifugiata in un comodo sedile di pelle in un’auto dai vetri oscurati. Posso contare sulle dita di una mano il numero di volte che non sono stata trattata con gentilezza. E anche il numero di giorni in cui non ho conversato di corruzione, incompetenza, ingiustizia e dei colpi bassi del destino crudele“. Indonesia ecc. è il racconto di un’avventura lunga 20.000 km attraverso terra, mare e cielo indonesiani. L’autrice ha viaggiato sola, con ogni mezzo, usando empatia e capacità di osservazione per offrirci un racconto divertente senza essere banale, informativo e mai noioso.

Uno dei libri più particolari che ho letto nel 2022 e quello che più di tutti corrisponde alla mia idea di “libro di viaggio”. In compagnia di Elizabeth Pisani andremo infatti a scoprire tutta l’Indonesia e le sue meraviglie, venendo in contatto con una realtà che, seppur lontana e poco conosciuta, rappresenta uno dei centri dell’economia attuale e futura. L’Indonesia, inoltre, pur essendo il paese con il maggior numero di musulmani al mondo (poco meno di 250 milioni) ospita allo stesso tempo 23,5 milioni di cristiani (più del doppio di quanti ce ne siano in Grecia), 4 milioni di induisti e quasi 2 milioni di buddisti. Un paese unico e straordinario, che potrebbe essere la meta del vostro prossimo viaggio.
Honourable mentions
“Rom, genti libere” di Santino Spinelli (Italia)
Da sempre oggetto di sospetti e vessazioni, di persecuzioni e genocidi (si pensi ai 500mila Rom e Sinti massacrati dai nazisti), il popolo Rom è una delle più antiche minoranze del Vecchio continente, tra le più dinamiche e radicate. Eppure di loro non sappiamo nulla, a partire dal fatto che usiamo Rom come sinonimo di “zingari”, mentre invece si tratta di uno dei cinque gruppi etnici (oltre a Sinti, Kale, Manouches e Romanichals) che costituiscono la popolazione romanì. Per la prima volta, uno studioso Rom italiano ci offre una storia complessiva di questo popolo, dalle migrazioni originarie alla situazione contemporanea, abbracciandone la cultura e i valori sociali, le espressioni artistiche, fino alle organizzazioni politiche. Questo racconto ci restituisce l’identità “invisibile” dei Rom, l’evoluzione di tradizioni e valori millenari tramandati nella quotidianità: un’identità ignorata dagli stereotipi dei campi nomadi che trasformano gli errori di pochi in colpa collettiva; relegata nel ghetto della povertà ed esclusione sociale dalle stesse associazioni di pseudo-volontariato; annientata, infine, dall’attuale politica di assimilazione attraverso la Romfobia. Appartengono alla popolazione romanì celebri attori come Michael Caine, Bob Hoskins, Yul Brynner, Rita Hayworth, il calciatore Michael Ballack, professori di prestigiose università, persino un Premio Nobel, un Principe, un Presidente della Repubblica e un Beato. Prefazione di Moni Ovadia.

Il saggio che vi dicevo è proprio questo, un libro davvero unico e potente, in grado di raccontare la storia del popolo più perseguitato della Storia e che ancora oggi subisce costantemente assurdi ed indegni fenomeni di razzismo ovunque vada. Il testo contiene qualsiasi domanda o curiosità possiate mai aver avuto riguardo al popolo Rom, una perla impossibile da non citare visto che sto scrivendo l’articolo proprio durante l’anniversario del Samudaripen, il genocidio nazista operato nei suoi confronti, durante il quale persero la vita dalle 500’000 al mezzo milione di persone e che, ancora oggi, reclama giustizia.
La cucina turca: Ricette senza tempo (Turchia)
La cucina è l’espressione della cultura e della storia dei popoli. Ciò che mangiamo, così come ciò che non mangiamo, traccia i confini delle nostre identità. Ogni boccone trasmette storia, cultura, credenze ed esperienza, tanto è vero che il modo più semplice per far conoscere la propria cultura a uno straniero è presentargli la propria cucina. La cucina turca è un viaggio che comincia secoli fa. La sua bisaccia si è riempita per mezzo delle varie culture con cui è entrata in contatto durante questo viaggio. La sua stessa diversità conserva i segreti di una vasta area geografica, testimonia una terra di tolleranza e racchiude anche storie formidabili in cui la condivisione tra culture, religioni e origini etniche diverse continua ininterrotta. Per la prima volta viene presentato in Italia il ricettario più completo di cucina turca, una tradizione gastronomica caratterizzata dalla presenza di tante cucine regionali molto diverse tra loro: la cucina del Mar Egeo e Mediterraneo, del Mar Nero, dell’Anatolia e delle regioni del sud-est della Turchia. Quest’opera è stata realizzata dal Ministero della Cultura e del Turismo della Repubblica di Turchia e scritta da famosi chef e importanti ricercatori e accademici con l’obiettivo di condividere la profonda tradizione gastronomica turca, con ricette che vanno dagli antipasti ai dolci, fino alle metodologie di lievitazione e conservazione degli alimenti. Siete pronti a partire per questo viaggio con noi?

Per quanto mi riguarda, l’estate è un momento in cui si viaggia non solo con la fantasia, ma anche con il gusto, e cosa c’è di meglio per unir le due cose di un libro che racconta tutte le ricette più buone e particolari presenti nella cultura turca? Il testo, uscito proprio il 1 agosto, rappresenta un’ottima scusa per mettersi ai fornelli e far provare alle vostre papille gustative facendovi tornare ai sapori dei vostri viaggi in Turchia o stimolandovi con nuovi ed incredibili pietanze.
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