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“Le perle del Corano” rende onore al suo nome trasportando il lettore in un viaggio spirituale all’interno del Sacro Corano alla ricerca delle sue perle più belle ed affascinanti. Menzione d’onore per l’introduzione e la traduzione del compianto Massimo Campanini
Le perle del Corano
Le Perle del Corano integra elementi mistici, filosofici e giuridici per dimostrare come il libro sacro dell’Islam contenga la chiave di tutte le scienze, e si propone di indicare al novizio la via più autentica verso la realizzazione spirituale. Solo comprendendo che il Corano è un “mare profondo” in cui si perdono la mente e il cuore del ricercatore si è in grado di superare i confini che la materialità o la letteralità impongono all’uomo comune. L’analisi dettagliata di alcuni versetti e delle sure più importanti del Corano introduce il lettore nell’ambito concettuale più caratteristico dell’Islam.
Percorso scientifico-spirituale all’interno del Corano
“Quanto a lungo andrai aggirandoti per le rive di un mare i cui tuoi occhi non sanno cogliere le meraviglie? Forse che non dovevi raggiungere le sue profondità, onde ammirarne lo spettacolo stupendo, e viaggiare verso le sue isole, onde raccoglierne i beni, e tuffarti nei suoi abissi, onde arricchirti con la raccolta delle perle? Non ti devi forse biasimarti per il fatto di essere stato escluso dal possesso delle pietre preziose e delle perle a causa della tua perseveranza a guardare alle rive ed alle esteriorità? Non ti è dunque chiaro che il Corano è come un immenso oceano da cui proviene tutto il sapere degli antichi e dei moderni, così come dal mare si ramificano tanto i grandi fiumi quanto i ruscelli? Perchè non invidi coloro che sono sprofondati nella spuma copiosa delle sue onde e ghermiscono lo zolfo rosso, si immergono nell’imo per trarre fuori il rubino e la gemma lucente e il verde crisolito, percorrono le sue rive per raccoglierne l’ambra grigia e il profumato fiorito aloe, sbarcano sulle sue isole e dagli animali [che vi abitano] traggono il potente antidoto e fanno la raccolta del muschio odoroso?
Ti guiderò allora, a cagione della fratellanza sincera [che ci lega] e speranzoso che venga esaudita la tua supplica, a viaggiare come fanno [quei privilegiati] e con loro a bagnarti e tuffarti.”
Al Ghazali

Lo dico già: in questo articolo cercherò di essere il più sintetico possibile, ma “Le perle del Corano” di Al Ghazali offre innumerevoli spunti di riflessioni e proprio per questo conto di approfondire meglio il tutto in una serie di podcast, ove potremo davvero addentrarci passo dopo passo alla ricerca di queste mirabili perle. Il libro intero si pone infatti come un vero e proprio piccolo percorso spirituale all’interno del Libro Sacro, permettendoci di osservare versetti letti e riletti attraverso una chiave di lettura nuova ed assolutamente ghazaliana, in grado di unire più e più volte il misticismo alla regola. Pur facendo andando a toccare le corde più sensibili e sottili dell’anima del fedele, infatti, il testo mantiene la serietà e la disciplina di un manuale scolastico, garantendo al lettore la possibilità di raggiungere l’oceano promesso senza perdersi in eccessive divagazioni e/o poesia. A differenza delle opere di Rumi, qui non vi sono troppe storie e/o metafore elaborate, ma tutto si attiene ad una logica che, per incredibile ironia del fato (al Ghazali scrisse “L’incoerenza dei filosofi”), lo fa assomigliare moltissimo a testi di filosofia dei grandi filosofi europei.
Infatti, pur mantenendo fortissimi concezioni e simbologie del mondo sufi, “Le perle del Corano” è un’opera che si pone l’idea di iniziare il maggior numero possibile alle meraviglie contenute nel Libro, garantendo la possibilità di raggiungerle a chiunque abbia la pazienza e l’umiltà di “studiare” tale testo. Attenzione: non sto dicendo che sia un libro per tutti, ma che, con il giusto sforzo e le giuste conoscenze di base (soprattutto in chiave islamico-coranica) può essere alla portata di tutti. È infatti uno di quei testi che richiede più di tutto una grande applicazione, ripetizione e riflessione sui singoli passaggi, essendo molto schematico una volta compreso il meccanismo non è assolutamente qualcosa di tanto intricato quanto alcuni passaggi di Rumi e non è inferiore per valore e/o importanza spirituale. Menzione d’onore anche per la bellissima e lunga introduzione del compianto Campanini che permetterà un’immersione maggiore e totale nel mondo di Al Ghazali; attenti solo a non scoraggiarvi per il suo linguaggio è tanto preciso e completo da non essere sempre così immediato, ma l’introduzione stessa contiene innumerevoli perle di saggezza.
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