“Il paese delle nevi” di Yasunari Kawabata

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“Il paese delle nevi” è una magnifica opera d’arte scritta in cui l’ambiente e l’anima dei protagonisti si uniscono in un’unica e precisa sinfonia nella quale l’elemento fondativo è il piacere e la sospensione del tempo; la stessa condizione della neve, la stessa della geisha.

Il paese delle nevi

Il paese del titolo è il paradiso terrestre sulla costa occidentale della maggior isola del Giappone, dove sorgono terme squisite, e delicati luoghi di villeggiatura. È questa la scena su cui si dipana la storia di Shimamura, ricco e raffinato esteta, e Komako, geisha delle terme. Komako fa parte di una categoria di geishe assai diversa da quella di città: le cortigiane del paese delle nevi non potranno mai diventare famose musiciste o danzatrici. Il loro destino è quello di maturare tra gli incanti e la corruzione di quel luogo appartato, dedito alla ricerca del riposo perfetto. Quello dei protagonisti è quindi un incontro d’amore elusivo e precario.

Il piacere

Il libro è una magnifica opera d’arte scritta in cui l’ambiente e l’anima dei protagonisti si uniscono in un’unica e precisa sinfonia nella quale l’elemento fondativo è il piacere e la sospensione del tempo; la stessa condizione della neve, la stessa della geisha. Al contrario di ciò che permane nell’immaginario medio, infatti, quest’ultime non sono equiparabili a “prostitute”, bensì a delle intrattenitrici che, in virtù della loro grande grazia, conoscenza delle arti musicali e dell’uso della parola, allietavano le serate di ricchi uomini in cerca di piacere; quest’ultimo, però va inteso più come un piacere mentale e spirituale e non come uno sfogo sessuale.

Il paese delle nevi

Ciò lo si può notare anche dalla posizione dell’obi, la cintura del kimono, il cui nodo per le oiran, le “vere prostitute” è posto davanti, mentre per le geishe è dietro la schiena, posizione molto scomoda e che faceva sì che raramente venisse slacciato. Komako, però, non fa parte delle geishe “standard”, bensì delle onsen, le “geishe delle terme”. Quest’ultime, a differenza delle altre, non avevano occasione di esibirsi in grandi ricevimenti, ma dovevano passare tutta la loro vita ad allietare viaggiatori destinati a passar lì giusto il tempo della vacanza, un momento rapido e sottile, avvolto di piacere e sospeso nel tempo.

Bellezza sospesa

Come nell’altra opera di Kawabata, tutto l’ambiente e la natura riportano il lettore allo stesso concetto, esprimendosi però con ancor più grazia: nella prima parte nevica, mentre sul finire del romanzo arriva l’autunno e cadono le foglie, due momenti che più che mai si legano al significato del testo. La neve è infatti tanto bella quanto caduca, in quanto è destinata a sciogliersi poco dopo aver mostrato la sua bellezza, mentre le foglie cadono con estrema grazia ed eleganza sul prato, mostrandosi più belle che mai proprio nel loro ultimo momento. Il rapporto Shimamura e Komako assomiglia proprio alla neve: incredibilmente bella a vedersi, eppure pronta a sciogliersi nell’istante in cui fa troppo caldo. La loro relazione sarà infatti un continuo susseguirsi di attimi d’assoluta grazia, intimità e gentilezza (considerato uno degli elementi più attraenti di una donna nel mondo nipponico), che però non sfoceranno mai in nulla di più, rappresentando così la sospensione del tempo reale in un attimo di assoluta bellezza destinata a terminare. A simboleggiare le foglie in autunno vi sarà invece il rapporto con Yoko, altra giovane fanciulla del villaggio della quale Shimamura comprenderà la bellezza solo quando la sua foglia sarà ormai destinata a cadere.

Il paese delle nevi

Anche se personalmente ho apprezzato di più “Il suono della montagna“, “Il paese delle nevi” è senza alcun ombra di dubbio uno dei capolavori della letteratura mondiale per come riesce a rappresentare al lettore tutti gli stati d’animo ed i pensieri voluti dall’autore, il tutto con una eleganza e grazia sopraffina, tipica di Kawabata. Un libricino di 145 pagine che vi farà immergere in un Giappone dalla bellezza tanto stravolgente da essere sospesa nel tempo.

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