“L’astrolabio del mare” di Shams Nadir

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“L’Astrolabio del mare” è una raccolta di 8 racconti in grado di farvi assaporare appieno le atmosfere di Shams Nadir fra il cupo ed il fantastico

L’astrolabio del mare

Shams Nadir (Sole degli antipodi) è lo pseudonimo che lo scrittore Mohamed Aziza, nato a Tunisi da padre originario dell’Andalusia e da madre di origine ottomana, docente universitario, rettore-cancelliere dell’Università Euro-Araba Itinerante e direttore degli Studi interculturali all’UNESCO, ha scelto per pubblicare la sua opera letteraria. Sotto il suo vero nome ha dato alle stampe numerosi lavori accademici sulle culture arabe, africane e mediterranee e sui processi interculturali.

Astrolabio del mare

La sua creazione letteraria consiste in diverse raccolte di poesie e di racconti. La sua opera più importante è la trilogia Les Etats de la Mer di cui il presente volume è la parte prima, considerata unanimemente dai grandi rappresentanti della letteratura mondiale una delle maggiori di narrativa araba contemporanea.

8 racconti

L’Astrolabio del mare è una raccolta di 8 racconti che ci faranno immergere appieno nell’inconfondibile atmosfera che Shams Nadir pone in ogni suo romanzo. Il titolo deriva dal pretesto usato per dar vita al romanzo: un astrolabio tanto bello da incantare ogni uomo e, per questo, fatto scagliare in acqua dal re di Shiraz. Anche dagli abissi, tuttavia, il magico strumento continuerà ad incantare, questa volta usando le onde ed i naviganti per raccontare le sue storie.

Astrolabio del mare

Il primo racconto si chiama “Nuovo racconto dell’uccello-cantastorie” e narra di una troupe televisiva che si reca in un villaggio per scoprire i suoi miti ancestrali, rimanendo invischiato nella storia de “l’uccello-cantastorie”. Il secondo (il mio preferito) si chiama “La montagna del ragno” e narra le gesta di un guerriero contro il dio ragno, quest’ultimo verrà ucciso, ma troverà un modo di “rinascere”. Il terzo si chiama “Le crepe del tempo” parla della fondazione di una città utopica da parte di alcuni ex-braccianti e della sua distruzione. Il quarto porta il nome di “Riflessi” ed un’ode ad una “cover-girl” indiana ed alla sua sensuale danza. Il quinto si chiama “Thar” e narra di una fanciulla del deserto e della sua vendetta per l’amante ucciso. “I due calligrafi” racconta la storia di un calligrafo monco e delle sue serate fra il sensuale e l’intellettuale. “Il 366° giorno dell’anno bisestile” è particolarmente indefinibile e (per me) incomprensibile. Infine “Ritorno a Samarcanda” è la storia di un cavaliere alla ricerca del proprio destino.

Uno stile inconfondibile

Tutte queste storie sono in realtà degli stratagemmi narrativi per permettere a Shams Nadir di raccontare al meglio “cose”, siano essi fatti storici, come ne “Le crepe del tempo”, che è probabilmente una rielaborazione della storia dei Carmati, o elementi come la sensualità (Riflessi), la ciclicità del mondo (La montagna del ragno) e tanto altro ancora. Lo stile unico dell’autore gioca come sempre un lavoro magistrale e determinante, consentendo al lettore di immergersi in un’atmosfera unica e particolare, a metà fra il Maghreb, Mediterraneo ed il Medio Oriente de “Le mille ed una notte”. Il tutto è però contrassegnato da un’aria cupa e grottesca, da elementi magici che, a differenza di molte altre storie, tendono a mettere in difficoltà i protagonisti, creando una continua ed incessante tensione nell’aria, come se tutto potesse cambiare rapidamente ed inspiegabilmente.

Astrolabio del mare

Non tutti i racconti sono indimenticabili, ma sono tutti talmente ben scritti e colmi di questa atmosfera inconfondibile, che vengono trasformati in dei veri e propri unicum. Da citare la prefazione di Jorge Amado e l’introduzione di Leopold Sedar Senghor, due stelle assolute del mondo de-colonizzato. Unica cosa da tener presente: l’intero libro (introduzione, prefazione, racconti, etc…) è lungo a malapena 110 pagine, motivo per cui non ho potuto in alcun modo addentrarmi troppo nelle singole storie. Shams Nadir è senza alcun ombra di dubbio uno degli scrittori più unici del Mediterraneo e del mondo arabo, se siete già suoi fan questo può essere un prezioso pezzo nella vostra collezione e, se non lo siete, potrebbe essere la chiave per diventarlo.

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