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La storia di Ghazni, una delle città afghane in grado di dominare buona parte del mondo conosciuto
Le parole di Ibn Battuta
“La tappa successiva fu Ghazna, la città del famoso sultano impegnato nel jihad a servizio della causa di Dio, Mahmud ibn Sebuktigin, detto Yamin al Dawla, un grandissimo sovrano che compì molte spedizioni in India conquistando città e fortezze: ora è sepolto in città in una tomba con annessa una zawiya.”
Ghazni
Anche se le origini di Ghazni sono avvolte nel mistero, pare che sia stata fondata in tempi antichissimi come piccolo insediamento mercantile, sviluppandosi sempre di più nel corso dei secoli. Come gran parte dell’Asia centrale, verrà conquistata prima da Ciro il Grande e poi da Alessandro Magno, sotto cui verrà chiamata Alexandria in Opiana. Con la morte di quest’ultimo verrà inglobata nell’Impero Maurya, di origine indiana, passando poi al Regno indo-greco, agli Indo-sciti e poi all’impero Sasanide; durante questo periodo di tempo il buddismo attecchì sempre di più, tanto da attrarre fedeli persino dalla lontana Cina come Xuanzang. Fra la fine del 7° e l’inizio del 8° secolo giunsero qui gli Arabi, che in breve tempo conquisteranno la regione, lasciando però al potere la stirpe dei Lawik, che si era da poco imposta su Ghazni. La crisi interna del successivo Califfato abbaside porterà alla nascita di molte grandi dinastie nell’intero “mondo islamico” e nei pressi di Ghazni si fecero sempre più forti i Saffaridi, che trasformano i Lawik in loro tributari; coloro che annienteranno definitivamente la stirpe saranno però i Samanidi, grazie agli sforzi del loro generale Alp Tegin e di suo figlio.

Dal 977 al 1163 diventerà la capitale dell’Impero ghaznavide, uno dei più ricchi ed importanti di tutta la storia asiatica, in grado di espandersi tanto nel moderno Pakistan quanto nel moderno Iran e diventare uno dei più grandi centri di cultura dell’Asia centrale. Il celebre Mahmoud di Ghazna, il più grande sovrano di suddetta dinastia, fu in grado di portare a corte figure straordinarie come Al Biruni; purtroppo tale sovrano sarà anche colui che, conquistando parte dell’India, darà vita alla diaspora del popolo Rom. Dopo i Ghaznavidi vennero i Ghuridi, poi l’Impero della Corasmia ed infine i mongoli di Gengis Khan, che la distrussero sotto il comando di suo figlio, Ögödei Khan. Successivamente questi territori passarono alla dinastia timuride e, con la caduta di quest’ultima, a Babur, ultimo dei timuridi e primo imperatore dei Mughal. Questi ne mantennero il controllo sino al 1738, anno in cui Nader Shah rivoluzionò completamente la mappa di Asia e mondo persiano, portando Ghazni nei suoi domini; questi però si riveleranno di breve durata ed al loro termine la città divenne preda dei Durrani prima e dell’Emirato dell’Afghanistan poi. Con la comparsa dei Talebani, si trasformò, per via della sua posizione strategica, luogo estremamente ambito e per questo sede di svariate schermaglie, battaglie e tensioni con le autorità locali.
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