“”Tracce turche” in Europa medioevale” di Giuseppe Cossuto

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“”Tracce turche” in Europa Medioevale” di Giuseppe Cossuto è un saggio di fondamentale importanza per comprendere appieno le origini dei turchi e dell’Europa moderna, 2 elementi estremamente collegati fra di loro ma la cui unione viene fin troppo spesso dimenticata

“”Tracce turche” in Europa medioevale

In questa monografia, che si avvale della presentazione del prof. Mihai Maxim, si illustrano in maniera divulgativa ma scientifica le vicende salienti dei popoli delle steppe in Europa, partendo dall’arrivo degli unni fino alla conquista dell’Anatolia da parte dei selgiuchidi, cercando di armonizzare le diverse tradizioni storiografiche sulla base delle fonti scritte classiche e medievali, delle testimonianze archeologiche e delle tradizioni folkloriche, in un’ottica non euro-centrica ma che tiene conto della diversa natura sociale e culturale dei nomadi guerrieri delle steppe rispetto alle civiltà romana, germanica e slava. Descrivendo l’origine, la storia e le istituzioni degli unni, dei bulgari, dei magiari, dei khazari e di altri popoli si delinea la presenza perenne durante il medioevo, dei nomadi delle steppe che, a pieno diritto costituiscono una parte importante, tanto trascurata dalla storiografia, delle radici culturali dell’Europa.

I turchi all’origine dell’Europa moderna

“”Tracce turche” in Europa medioevale è un saggio estremamente prezioso che ci permetterà di scoprire meglio cosa avvenne oltre al Reno nei primi secoli del Medioevo, dandoci gli strumenti per comprendere davvero le migrazioni che trasformarono quella parte di continente e come, nella stragrande maggioranza delle situazioni, la Storia sia molto più complessa e ricca di ciò che ci immaginiamo. Nel dettaglio, il libro parte facendoci comprendere le vere differenze che hanno caratterizzato le civiltà nomadiche da quelle stanziali, aiutandoci a capire le loro ragioni ed i loro usi, facilitando così una rilettura dell’interno di popoli quali gli Unni, gli Avari, i Bulgari ed i Magiari, giungendo fino al momento in cui i Selgiuchidi conquistarono l’Anatolia, ponendo le primissime basi della Turchia odierna.

Tracce turche

Tutte queste genti, fra le altre cose, sono estremamente legate anche alla Penisola italica, luogo in cui tutti passarono ed in cui molti di loro si insediarono, tanto da lasciare molti toponimi che ancora persistono, ricordandoci sempre di più che il passato italiano è fatto da mille ed una origini. Oltre ad immergerci appieno nelle loro epopee, scoprendo così anche le migrazioni slave, il ruolo centrale di bizantini e dei popoli germanici ed il passaggio dalle antiche tribù alle popolazioni odierne (soprattutto bulgari ed ungheresi), quest’opera ci permette di entrare davvero nelle dinamiche interne a queste confederazioni nomadi che, che ci piaccia o meno, hanno davvero cambiato il mondo. A differenza di ciò che si è abituati a pensare, infatti, tali popolazioni, pur essendo di matrice turca, non si legavano troppo ad un’etnia nello specifico, ma rappresentavano soprattutto uomini e donne che, per un motivo o per un altro, avevano deciso di staccarsi dalle civiltà stanziali intraprendendo la strada del nomadismo e della libertà, dando vita ad un’identità fluida e pronta ad innovarsi con il passare dei secoli. Un saggio davvero ricco ed affascinante che permette al lettore un’immersione davvero piena nell’evoluzione di uomini, tempi e luoghi. Un unica piccola precisazione a chi è interessato all’epopea turca soprattutto in chiave islamica: anche se sono presenti degli accenni, questo testo si concentra soprattutto sulla loro evoluzione in Europa, luogo in cui il vero dubbio non era tanto fra Islam e Cristianesimo, ma fra Cristianesimo e Paganesimo, motivo per cui è un libro molto più adatto a comprendere le origini turche in assoluto rispetto a quelle turche nel “mondo islamico”.

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