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La storia dell’Epifania e dei suoi significati per la chiesa cattolica ed ortodossa, non solo l’adorazione dei Re Magi
Storia dell’Epifania
Per comprendere appieno il significato di “Epifania” è necessario fare un salto dietro nel tempo e scoprire il suo significato originale, derivato dalla parola greca “ἐπιφάνεια” che significa “manifestazione” o “apparizione”. Ciò non è assolutamente marginale in quanto, come stiamo per scoprire meglio, l’Epifania festeggia soprattutto in cui, secondo i cristiani, Gesù avrebbe manifestato la sua realtà divina. Inizialmente venne celebrata dai cristiani gnostici di Alessandria come il giorno del suo battesimo, A partire dal III secolo, tuttavia, l’Epifania verrà associata a tutte le manifestazioni della “divinità” di Gesù, andando ad includere anche: l’Adorazione dei Re Magi (oggi diventato l’episodio principale all’interno del mondo cattolico in quanto simbolo di “rivelazione ai non-ebrei”), l’annuncio degli angeli ai pastori ed il primo miracolo, compiuto alle Nozze di Cana. Per lungo tempo venne considerata festa cristiana più importante in assoluto dopo Pasqua, ciò anche per via del fatto che il Natale iniziò ad essere celebrato il 25 dicembre solo a partire dal 400, mentre prima tendenzialmente veniva associato alla stessa Epifania.

Con l’affermarsi del Natale, il valore dell’Epifania nel mondo cattolico divenne sempre più marginale, tanto da porre l’accento soprattutto sull’adorazione dei Re Magi ed esser derubricato ad una festa di secondaria importanza; al contrario, nella Chiesa Ortodossa si celebra soprattutto il battesimo di Gesù e per questo è considerata come uno dei momenti centrali della Rivelazione divina. Coloro che seguono il calendario gregoriano celebrano l’Epifania il 6 gennaio, mentre coloro che usano il calendario giuliano celebrano il Natale il 7 gennaio e l’Epifania il 19 dello stesso mese.
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