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La storia della Chiesa Cattolica Caldea, una delle più storiche e diffuse del Medio Oriente
Storia della Chiesa Cattolica Caldea
La Chiesa Cattolica Caldea trae origine dalla più antica Chiesa nestoriana, realtà che, a seguito di alcune dispute teologiche riguardanti soprattutto il ruolo il ruolo di Maria (la maggioranza dei cristiani la definiva “Madre di Dio”, mentre i nestoriani “Madre di Gesù”, separandone de facto la figura divina da quella terrena) ed altre diatribe di natura geopolitica (la maggioranza dei cristiani si trovava perlopiù nell’Impero romano, mentre i nestoriani in quello sasanide), si divise dalle altre realtà cristiane a seguito del Concilio di Efeso del 431, nel quale venne dichiarata eretica, trovando così rifugio e protezione presso l’Impero Sasanide. In questa nuova dimensione i nestoriani prosperarono e si diffusero in tutto l’Oriente, tanto da formare comunità in Turchia, Persia, Asia centrale, India, Cina e perfino Mongolia. A seguito dell’entrata in scena di Tamerlano, però, i nestoriani subirono incredibili perdite, tanto da smarrire gran parte della propria incredibile influenza ed avviarsi ad un ineluttabile declino, sancito definitivamente dallo scisma del 1552.

Quest’ultimo avvenne dopo che il patriarca di allora, Shemon VII Ishoyahb, nominò come suo successore il nipote quindicenne, Eliya, causando una totale rottura con i vescovi di Diyarbakir e Salmas, i quali nominarono come patriarca l’abate del monastero di Rabban Ormisda, Shimun VIII. Notando la frattura che si era venuta a creare, il Papa di allora, Giulio III, promise a questi un ufficiale riconoscimento a patto di accettare la sovranità della Chiesa di Roma, dando così vita alla Chiesa cattolica Caldea. Tuttavia tale unione non fu incredibilmente ferrea e già nel 1662 Shimun XII ruppe la comunione con Roma ed aderì nuovamente alla fede nestoriana, dando vita a due diversi patriarcati nestoriani. Nel 1667, però, Yosep I si convertì al cattolicesimo, venendo riconosciuto 10 anni dopo dal governo ottomano come patriarca cattolico di Diyarbakir e Mardin ed ottenendo ufficialmente la carica da Roma nel 1681. Giunti a Yosep IV i problemi tornarono, tanto che Roma fu a lungo indecisa a chi affidare la carica, dando così vita ad una serie di scontri interni che videro la fine solo nel 1830, quando ad assumere la carica fu Yukhannan VIII Hormizd. A causa di eventi quali il genocidio assiro, l’arrivo del comunismo sul Caucaso e gli attacchi di Daesh, la Chiesa cattolica Caldea ha subito pesanti colpi, ma continua a resistere con circa 628’000 fedeli sparsi fra Medio Oriente, Oceania ed Usa.
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