This article is also available in:
English
Il sesto dei miei racconti: la storia di una fanciulla tatuata e di un versetto
I miei racconti inediti
Quello che state per leggere è un mio racconto inedito tratto dal romanzo che ho iniziato a scrivere nell’estate del 2021. In esso una storia principale si alterna con svariati piccoli racconti (per ora da 3 a 5 per capitolo) che il protagonista narra al termine della giornata, ognuno con un suo preciso significato e “perché” all’interno della trama. A settembre del 2021 ho lanciato un sondaggio nel canale Telegram di Medio Oriente e Dintorni per capire quanti fossero interessati al progetto e, con mia grande gioia e sorpresa, vi sono stati molti voti e tutti positivi. Non volendo rivelarvi l’intera opera, ho scelto di mostrarvi solo i racconti, in modo tale da poter aver voi qualcosa di assolutamente nuovo ed inedito da leggere ed io una motivazione in più per portarlo avanti. La mia ambizione è quella di scrivere almeno un capitolo al mese e rendere così questa rubrica un appuntamento fisso, ma in ogni caso i racconti di ogni capitolo verranno caricati tutti insieme e solo ed esclusivamente se quest’ultimo è completamente terminato.
Proprio per tale motivo trovate già sul sito tutti i racconti del primo capitolo “La sabbia ed il viandante”: “Il tuareg e la voce del deserto“, “Creatura di sabbia“, “Atlante“, “L’isola che non c’è” e “Annibale“. Il racconto di oggi invece appartiene al secondo capitolo, di cui fanno parte: “La giovane tatuata”, “Ceneri di sufi” e “Anteo“.
Buona lettura!
La giovane tatuata
In un villaggio fra deserto e montagne, vi erano un giovane ed una giovane. Il primo primo si beava in terra con la moschea e la compagnia, mentre la seconda trovava la pace solo nei luoghi più solitari, gustando la parola di Dio attraverso il caldo vento e la fredda neve. Con il passare del tempo, il primo divenne un membro illustre della comunità, tanto da guadagnare l’incarico di imam, mentre la seconda continuò la propria contemplazione dell’Uno, riuscendo ad osservarlo in ogni cosa. Il primo leggeva e recitava il Corano più e più volte al giorno, la seconda era analfabeta e solo con grande difficoltà e sforzo riuscì a riprodurre la Lingua divina.
Una volta compiuta l’impresa, iniziò a leggere il Libro e rimase folgorata da un verso: “Non v’è costrizione nella religione”. Completamente ebbra d’Amore, decise di inciderselo sul volto, di modo da ricordarlo a sé stessa ed al mondo intero. Qualche tempo dopo, tornò al villaggio per riposarsi dopo l’intensa estasi ed incontrò l’imam.
Quest’ultimo la guardò e vide il peccato, arrivando a condannarla apertamente in piazza per stregoneria e chiedendone a gran voce la vita. Al canto dell’imam tutti risposero e la giovane fu presto accerchiata da una folla urlante che ne invocava la fine. In un momento di tanto terrore, la fanciulla vide una fiamma lontana e ritrovò la quiete; comprese il suo destino e come una falena innamorata si lanciò nel fuoco, venendone consumata istantaneamente.
Quando gli abitanti si avvicinarono al luogo della vampata, non trovarono ceneri, bensì un Corano con un segnalibro rosso sangue posto sul versetto che ella aveva tatuato in volto.
Seguimi su facebook, Spotify, YouTube e Instagram, oppure sul canale Telegram; trovi tutti i link in un unico posto: qui. Ogni like, condivisione o supporto è ben accetto e mi aiuta a dedicarmi sempre di più alla mia passione: raccontare il Medio Oriente