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Il ciclamino, una pianta passata dall’esser considerata velenosa all’esser coltivata per la sua bellezza
Il ciclamino
Il ciclamino è un genere di tuberi caratterizzati dalla particolare forma del fiore a calice rovesciato. Il nome tuttavia deriva proprio dalla caratteristica forma tonda del tubero, che in greco si dice kyklos. Le specie di ciclamino sono 24 con un areale che tocca tutto il Mediterraneo spingendosi però anche sulle Alpi, attorno al Mar Nero, al Mar Caspio ed in Somalia. Tendenzialmente il ciclamino ha il suo picco di fioritura agli inizi di primavera, andando poi in “riposo” quando arriva l’estate; la pianta, se tenuta adeguatamente può comunque vivere per 5/6 anni.

Non vi sono molte storie interessanti riguardo a questo tubero in quanto solo di recente viene coltivato, mentre per secoli è stata soprattutto una pianta selvatica, l’unica caratteristica che la rendeva davvero interessante erano le sue proprietà velenifere. Storicamente veniva infatti impiegata dai pescatori per avvelenare le acque e facilitare il proprio lavoro, oltre a questo veniva prescritta per praticare aborto, uccidere eventuali vermi intestinali e veniva data da mangiare ai suini, che pare siano immuni dal suo veleno. Al giorno d’oggi la specie più coltivata in assoluto è la Cyclamen persicum, tipica di Nord Africa e Medio Oriente.
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