Racconti dal libro: L’Isola che non c’è

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Il quarto dei miei racconti: la storia di un corsaro alla ricerca di un’isola

I miei racconti inediti

Quello che state per leggere è un mio racconto inedito tratto dal romanzo che ho iniziato a scrivere nell’estate del 2021. In esso una storia principale si alterna con svariati piccoli racconti (per ora da 3 a 5 per capitolo) che il protagonista narra al termine della giornata, ognuno con un suo preciso significato e “perché” all’interno della trama. A settembre del 2021 ho lanciato un sondaggio nel canale Telegram di Medio Oriente e Dintorni per capire quanti fossero interessati al progetto e, con mia grande gioia e sorpresa, vi sono stati molti voti e tutti positivi. Non volendo rivelarvi l’intera opera, ho scelto di mostrarvi solo i racconti, in modo tale da poter aver voi qualcosa di assolutamente nuovo ed inedito da leggere ed io una motivazione in più per portarlo avanti. La mia ambizione è quella di scrivere almeno un capitolo al mese e rendere così questa rubrica un appuntamento fisso, ma in ogni caso i racconti di ogni capitolo verranno caricati tutti insieme e solo ed esclusivamente se quest’ultimo è completamente terminato.

Proprio per tale motivo trovate già sul sito tutti i racconti del primo capitolo “La sabbia ed il viandante”: “Il tuareg e la voce del deserto“, “Creatura di sabbia“, “Atlante“, “L’isola che non c’è” e “Annibale“; e del secondo, di cui fanno parte: “La giovane tatuata”, “Ceneri di sufi” e “Anteo”.

Buona lettura!

L’Isola che non c’è

Un giovane del deserto una volta conobbe un uomo che gli parlò del mare. Era un marinaio esperto, che aveva la sua base nella Città dell’Isola, dalla quale salpava con la sua ciurma alla volta dell’oceano infinito, oltrepassando persino le Colonne dell’umana immaginazione. Il giovane uomo rimase stregato da questo nuovo elemento, tanto simile alla sua amata sabbia ma ricco di animali e senza limiti conosciuti e stabiliti; l’idea stessa di “isola”, poi, gli suscitava le fantasie più incredibili, tanto da non smetter mai di immaginare il fascino che avrebbe potuto avere la Città dell’isola.

Quando il marinaio tornò, il giovane scelse di affidarsi completamente a lui, scegliendo di togliere le vesti del beduino per indossare quelle del corsaro ed addentrarsi negli oceani che mai nessuno aveva solcato alla ricerca di vini e tesori pregiati. Tuttavia, pur facendo tappa fissa dalla Città dell’isola, non riuscì mai ad osservare l’isola che tanto aveva inciso sul suo destino; così, una volta terminati gli anni di servizio sotto quel capitano, decise di prendere una piccola barca e recarsi lui stesso alla ricerca di quest’ultima. Scelse di iniziare la sua ricerca a notte fonda, convinto che la folla ed il rumore fossero la causa della sua cecità. Si spinse abbastanza a largo da non poter essere osservato dalla città ed abbastanza vicino da poter guardare con attenzione la costa, alla ricerca di questa famosa isola.

Solo allora accese una lampada sulla barca e si rese conto che: l’isola non c’era!
Esclamò allora l’uomo: “Oh me meschino, ho passato l’intera vita a compiere azioni infami solo per inseguire un’isola che non c’è; ma se questo è stato il volere del mio Signore, lo accetto senza titubanza e che possa godere appieno del fuoco che le sue amorevoli mani mi hanno preparato!”.

Appena terminata la frase, il l’olio della lampada cadde sulla barca e tutta si incendiò all’istante, trasformando il corsaro in cenere e fondendo quest’ultima con il mare.

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