“Il ponte sulla Drina” di Ivo Andrić

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“Il ponte sulla Drina” è per distacco uno dei libri più belli, ricchi ed interessanti riguardo la Bosnia ed in generale la ex-Jugoslavia, un capolavoro di Ivo Andrić, imprescindibile per scoprire davvero questi luoghi

Il ponte sulla Drina

Alla confluenza di due mondi quello cristiano e quello musulmano sorge Višegrad, in Bosnia, da sempre città di incontro fra diverse razze, religioni e culture. Ed è qui che nel Cinquecento il visir Mehmed-pascià fece erigere un ponte, diventato un simbolo dell’oppressione perché costruito grazie alla fatica e ai sacrifici di molti cristiani, ma anche una testimonianza della fusione di due diversi mondi. Il ponte è il centro del romanzo di Andrić: un grande affresco che va dal Cinquecento alla Prima guerra mondiale e che ha per sfondo una Bosnia romantica, con le sue complesse vicende storiche ma anche con i drammi quotidiani degli uomini che vi abitano. Andrić si conferma interprete e commosso cantore di questa terra tormentata.

La storia di Bosnia secondo un ponte

Il romanzo di Ivo Andrić è un capolavoro senza tempo, in grado di raccontare la storia di un’intero paese attraverso gli eventi che accadono sul ponte Sokolovic di Visegrad, elemento che si è abituati a concepire come inanimato, ma che grazie al grande maestro jugoslavo acquisisce vita propria, tanto da diventare il vero protagonista dell’opera. Tale opera fu fortemente voluta da Mehmed-paša Sokolović, un giovane locale che fu reclutato dagli ottomani attraverso il devşirme e che, una volta divenuto gran visir, volle onorare la sua città costruendo a sue spese il ponte dove un tempo sorgeva un traghetto. L’impresa, tuttavia, non fu per nulla facile e si scontrò con le innumerevoli resistenze locali, che a lungo videro i turchi come il nemico assoluto.

Il ponte sulla Drina
Il ponte Mehmed Pasha Sokolović

Una volta completato, il ponte diventerà la meraviglia cittadina, tanto che qualsiasi abitante di Višegrad inizierà a passar lì le proprie giornate ed i momenti più importanti della vita, trasformandolo in un luogo diverso da ogni altro, l’unico in grado di raccontare davvero lo spirito dei locali. Il suo dipendere dalle casse ottomane, però, farà sì che, con il lento decadimento della Sublime Porta, anche il ponte ed il caravanserraglio annesso cominceranno ad andare in rovina. Con il passaggio della Bosnia all’Impero austro-ungarico, vi saranno poi i primi stravolgimenti politico-sociali, con gli abitanti che si ritroveranno improvvisamente a dover cambiare la propria visione del mondo. Ciò causerà diversi disagi e, forse ancor più importante per Ivo Andrić, la nascita dei primi movimenti nazionali per la liberazione della Jugoslavia. Sotto Vienna gli slavi conosceranno infatti una rapidissima alfabetizzazione, cosa che li porterà in breve tempo a comprendere i problemi storici del proprio paese ed a desiderare un futuro libero ed indipendente, caratteristiche che, però, mal si sposavano con i desideri dei nuovi dominatori. Il libro termina con alcuni dei momenti più turbolenti della Prima guerra mondiale, durante il quale il ponte stesso fu teatro di scontri e vittima di bombardamenti.

Capolavoro Jugoslavo

Il libro è senza alcun dubbio uno dei più belli, adatti e consigliati sull’ex Jugoslavia ed i suoi abitanti. Dico “Jugoslavia” e non necessariamente Bosnia perché, pur essendo quello il paese della storia, Višegrad viene rappresentata come una “città ponte” fra le varie anime locali. Avremo infatti più e più occasioni di imbatterci in serbi, turchi, croati, austriaci, zingari, italiani e tanti altri popoli che qui sono piazzati ed hanno posto radici, dando vita ad un melting pot unico e difficilmente replicabile in qualsiasi altro luogo del mondo. Lo stesso Andrić, pur essendo nato e cresciuto in Bosnia, era croato ed operò poi a lungo fra Belgrado, Sarajevo e Zagabria, tanto da esser qualificato come uno dei più grandi scrittori di sempre da tutti gli ex jugoslavi.

Il ponte sulla Drina
Ivo Andrić

Questo “voler dar voce a tutti” è una delle maggiori e più interessanti caratteristiche dell’autore ed in questo libro si vede in tutta la sua potenza. Il romanzo non è infatti incentrato su un personaggio simile ma su un’intera città, dando la possibilità ad Andrić di costruire un romanzo corale, nel quale tutte le storie narrate si trasformano in tessere di un mosaico che racconta la storia di tutto il paese. Ogni categoria viene qui rappresentata, facendo si che “Il ponte sulla Drina” possa considerarsi un’opera completa ed in grado di rappresentare non solo un particolare gruppo etnico, ma l’intera storia della Jugoslavia, paese che Andrić contribuì a plasmare. Il ponte Sokolović, sotto quest’ottica, è senza alcun ombra di dubbio l’elemento più adatto a simboleggiare questa vicinanza, anche e soprattutto per la storia unica. “Il ponte sulla Drina” è una lettura davvero imprescindibile per ogni amante dei Balcani e della loro cultura, un romanzo che, attraverso questa bellissima città bosniaca, vi aprirà le porte di un mondo unico ed in grado di sorprendere per complessità, grazia e storie.

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