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Originariamente un insediamento romano, Sinjar è diventata, nel corso dei secoli, uno dei cuori del mondo yezida e curdo in Iraq
Le parole di Ibn Battuta
“Ripreso il viaggio arrivammo a Sinjar, una grande città posta a piè d’un monte, ricca d’alberi, frutti, ruscelli e sorgenti perenni, che per cotanta profusione d’acqua e giardini assomiglia un po’ a Damasco.”
Da Singara a Sinjar
Non si conosce con esattezza l’anno e le modalità di fondazione del primo nucleo di Sinjar, ma abbiamo qualche informazione in più riguardo a Singara, insediamento romano che vi sorgerà sopra e dal quale l’odierna città ha ereditato il nome. Quest’ultima venne catturata dai latini nel 115 e divenne ben presto uno degli insediamenti più orientali dell’Impero, luogo di estrema importanza strategica durante tutti i conflitti con Parti e Sasanidi. Saranno proprio quest’ultimi ad imporsi definitivamente sulle sorti di Singara, conquistandola definitivamente nel 360. Sul finire del 5° secolo questi territori passeranno sotto l’influenza dei Banu Taghlib, tribù araba perlopiù cristiana di rito orientale che darà poi origine agli Hamdanidi, fra i più grandi e celebri sovrani di Aleppo. Fra il 630 ed il 640 sarà conquistata dagli Arabi, andando a far parte della Diyar Rabi’a; pur avendo differenti visioni religiose, con i nuovi conquistatori non ci furono problemi, tanto che la stragrande maggioranza degli abitanti mantenne il suo credo, arrivando persino a cambiare il nome della tassa da jizya (tassa richiesta ai non musulmani) a sadaqa (tassa richiesta ai musulmani). Invogliati da questo clima di concordia, oltre che da interesse politico, buona parte della popolazione si convertirà spontaneamente all’Islam a partire dal 9° secolo con l’arrivo degli Abbasidi.

Con il crollo di quest’ultimi, Sinjar passerà prima agli Hamdanidi, poi agli Zengidi ed infine agli Ayyubidi, venendo distrutta dagli Ilkhanidi nel 1262. Dopo di loro verranno i Timuridi, gli Ak ed i Kara Koyunlu, i Safavidi e infine, finalmente, gli Ottomani. La Sublime Porta si impadronirà di Sinjar nel 1534, dando finalmente alla città una stabilità destinata a rimanere per secoli. Con la caduta dell’Impero ottomano, Sinjar entrerà a far parte del moderno Iraq, diventando uno dei luoghi più problematici del paese e finendo sempre al centro di ogni conflitto. Infatti, pur essendo in uno stato a maggioranza araba, la maggior parte degli abitanti sono Curdi (sia musulmani sunniti che yezidi), Turcomanni ed altri gruppi minoritari come gli Assiri; ciò ha fatto sì che nel corso tempo si trasformasse in uno dei centri più martoriati, specie dall’ISIS, che qui se la prese soprattutto con Yezidi e cristiani.
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