Storia di Luxor, da Tebe all’arrivo degli Arabi

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Luxor, l’antica Tebe, è uno dei luoghi più rappresentativi in assoluto per la storia e la civiltà egizia grazie agli straordinari ed innumerevoli templi che qui hanno sede

Tebe, dalle origini al Terzo periodo intermedio

Secondo le recenti scoperte archeologiche, il primo insediamento “ufficiale” di Tebe risalirebbe addirittura al 3200 a.C.; a quell’epoca era un piccolo centro abitato rispetto a Menfi, la capitale. Le sue sorti iniziarono a mutare a partire dal 2150 a.C., periodo in cui per la prima volta la nobiltà tebana inizia ad emergere, approfittando di una situazione politica che si stava facendo più confusa con il passare del tempo. Nel 2050 a.C. il faraone Mentuhotep I mise definitivamente fine al caos, dando vita al Medio Regno e ponendo per la prima volta Tebe come capitale. Con la XII dinastia, la capitale venne spostata ad Ity Tawy ma, successivamente all’arrivo degli Hyksos e della loro conquista di Menfi, la città divenne il quartiere generale della resistenza egizia allo strapotere straniero, tanto che, nel 18° secolo a.C., proprio da qui partirà il faraone Ahmose I per liberare l’Egitto; al termine di questa campagna militare, la capitale tornò ad essere Tebe. Durante questo periodo divenne uno dei centri più belli e ricchi di tutto il mondo, iniziando alcune delle costruzioni che ancora oggi lo rendono celebre; proprio a quest’epoca risale infatti il complesso templare di Karnak oltre che le prime rotte commerciali con i paesi a Sud dell’Egitto. Da citare assolutamente l’opera di Amenhotep III, detto “il Magnifico”, che diede vita al complesso palaziale di Malkata, all’omonimo tempio funerario ed infine al celeberrimo Tempio di Luxor, considerata ancora oggi una vera e propria meraviglia.

Luxor

Il figlio di Amenhotep III fu il famoso Akhenaton, colui che sviluppò il culto di Atun, considerato una sorta di “proto-monoteismo”, e che fece spostare la capitale da Tebe ad Amarna, nuovo centro abitato fondato da lui stesso fra Menfi e Tebe, i due cuori del regno egizio. Suo figlio, l’illustre Tutankhamon, spostò nuovamente la capitale nel primo insediamento, ma si impegnò anche a rinnovare ed ingrandire i templi del secondo, certificando ed ampliando il ruolo di una come centro amministrativo e dell’altra come centro religioso. La divisione definitiva fra Nord e Sud avverrà poi con Ramses II, probabilmente il più grande sovrano egizio di sempre che, se da un lato renderà la zona intorno a Tebe un autentico gioiello facendole vivere il suo periodo più florido di sempre, dall’altro fondò la sua capitale, Pi-Ramses, sul Delta del Nilo. Sotto Ramses III la città in apparenza continuò a prosperare ma al suo interno stava covando, come tutto l’Egitto, una crisi senza fine. Anche se all’apparenza estremamente ricco, il Regno d’Egitto nascondeva dei gravissimi problemi economici che, quando esplosero, lo portarono ad un irrimediabile declino, segnato dall’assassinio di Ramses III nel 1155 a.C. . Con la morte dell’ultimo regnante di questa dinastia, Ramses XI, Tebe diede vita alla dinastia parallela dei Primi Profeti di Amon, che governerà l’Alto Egitto durante la XXI e la XXII dinastia.

Il declino di Tebe

Durante il Terzo periodo intermedio l’Egitto visse uno dei momenti più difficili e complicati, con una frammentazione politica che aveva raggiunto livelli mai visti ed una dinastia libica (la XXII) che aveva addirittura scacciato i sacerdoti tebani dalla loro città, spingendoli a ripiegare in Nubia. Qui daranno vita ad una nuova dinastia che, grazie al faraone Shabaka, riuscì a riconquistare gran parte del Basso Nilo, scontrandosi però poi con gli Assiri, che invasero il regno nel 667 a.C. al seguito di Esarhaddon, il padre di Assurbanipal, occupando i territori sino a Menfi ed esigendo tributi. Nel 663 a.C. Tanutami, l’ultimo sovrano della XXV dinastia riuscì brevemente a riprendere l’antica capitale amministrativa, ma quando Assurbanipal tornò segno definitivamente la fine di Tebe, che venne saccheggiata e che da allora non si riprese mai del tutto.

Luxor

Nel 525 a.C. l’Egitto fu dominato dai persiani e successivamente da Alessandro Magno che visitò personalmente la città. Ciononostante, il potere greco venne sempre mal digerito e tollerato, tanto che Tebe fu uno dei principali centri di rivolta contro i Tolomei, che però non presero mai provvedimenti duri per via del ruolo ancora centrale rivestito dal clero. Il declino però fu inesorabile, al punto che fonti del I secolo d.C. lo descrivono come un semplice villaggio.

Luxor

La successiva storia di Luxor (dall’arabo “al-Uqṣur”) è legata principalmente ad un luogo di culto molto particolare, attivo ininterrottamente da 3400 anni: la moschea di Abu al-Hajjaj. Essa infatti venne costruita nel 14° secolo a.C. dal faraone Amenhotep III detto “il Magnifico”, diventando una chiesa nel 395 ed una moschea nel 640. Abu al-Hajjaj, nello specifico, fu un mastro sufi nato a Baghdad nel 1150 ed imparentato con il profeta Muhammad che decise di stabilirsi qui, rinnovando l’antica moschea ed portando i suoi insegnamenti; la sua opera venne tanto apprezzata, che ancora oggi viene celebrata e ricordata con feste e canti.

Luxor

Dal 1979 la città ed i suoi resti archeologici sono stati dichiarati Patrimonio dell’umanità e da allora l’economia locale ruota soprattutto attorno al turismo.

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