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Il Cairo rappresenta appieno la storia dell’Egitto, un paese unico, capace di splendere costantemente in ogni secolo ed in ogni epoca
Le parole di Ibn Battuta
“Finalmente giunsi al Cairo, capoluogo del paese e già residenza di Faraone dai saldi pilastri. Signora di ampie regioni e di fertili terre, conta palazzi innumerevoli e non vi è urbe più grande in splendore e beltà! Punto di incontro di ogni va e vieni, è luogo di sosta per deboli e potenti, nobili e plebei, emeriti sconosciuti e personaggi famosi.
L’andirivieni dei suoi abitanti la rende simile al mare che ondeggia; benché vasta e capiente, pare impossibile li contenga tutti. La sua giovinezza si rinnova col passare del tempo e l’astro del suo oroscopo è sempre nella casa della buona fortuna. Con vittrice forza ha sconfitto molte genti ed i suoi re hanno dominato Arabi e non-arabi. Gode di un illustre privilegio, il Nilo, che dispensa la regione dall’implorar l’ausilio della pioggia e la sua provincia […] è terra generosa, che tratta gentilmente lo straniero.
Eliopoli
Anche se Il Cairo venne fondata solo nel 969 d.C., l’area è da sempre considerata uno dei massimi centri politici ed economici del Nilo, tanto che Eliopoli, primo insediamento a sorgere in quest’area ed attualmente parte della città, risalirebbe all’epoca Pre-dinastica, ovvero fra il 3900 ed 3060 a.C. . Il periodo di massima gloria sarà durante l’Antico ed Medio regno, tuttavia la sua importanza non fu tanto relativa a commerci o produzioni, bensì alla fede, che qui venne rappresentata alla sua massima potenza. Da sempre associata a culti solari, la prima divinità ad essere massicciamente onorata fu Atum, considerato il creatore dell’universo e personificazione del grande astro, che venne presto associato alla Grande Enneade di Eliopoli, una serie di ben 9 divinità a lui collegate e che, in un certo senso, si proponevano di definire la genealogia di un universo divino sempre più complesso e confuso. Secondo la tradizione, all’origine di tutto vi era Nun, personificazione (maschile) dell’oceano primigenio, dal quale emerse prima una piccolina collina e poi Atum, dio che si autogenerò dando il vita ai nuovi dei. Attraverso uno sputo o una masturbazione generò poi Shu, l’aria, e Tefnut, l’umidità; i due fratelli si unirono poi per dar vita a Geb, la terra, e Nut, il cielo notturno. Quest’ultimi si unirono a loro volta per dar vita ad Osiride, Iside, Seth e Nefti; i primi due genereranno poi Horus e verranno inquadrati come “coppia del Bene”, mentre la seconda coppia sarà quella storicamente associata a caos e distruzione.

Nel corso del tempo Eliopoli riuscì a mantenere il suo predominio religioso, evolvendo i suoi culti in base alle mutazioni che segnarono l’Egitto, come, ad esempio, il regno di Akhenaton, primo faraone ad introdurre il culto di Aton, considerato da alcuni come una sorta di “proto-monoteismo”. Durante il massimo periodo della civiltà greca venne ritenuta un centro di studi fondamentali per matematica e storia egizia, ma iniziò ad essere abbandonata con l’arrivo dei Tolomei, non particolarmente interessati agli antichi culti e storie d’Egitto. Con l’arrivo dei romani la Fortezza di Babilonia, costruzione di incerta origine ma che dovrebbe essere eretta da degli ex schiavi babilonesi, venne spostata nella sua attuale collocazione, rappresentando per molti il primo reale tassello di ciò che diventerà Il Cairo. Nel 640 arriveranno qui gli Arabi comandati da Amr ibn Al As che, nel giro di 7 mesi, la conquistarono.
La nascita del Cairo
La leggenda narra che, proprio quando il grande condottiero arabo stava preparando il campo per partire alla volta di Alessandria, una colomba depositò un uovo proprio sulle tende, cosa che venne vista subito come un segnale divino, tanto da lasciare l’accampamento esattamente com’era, promettendo poi di farvi ritorno. Tale luogo venne chiamato “Fustat al Misr” ovvero “Forte/Metropoli delle tende”, diventando poi la prima capitale araba d’Egitto e, successivamente, parte del centro storico del Cairo; non a caso, la prima moschea del paese venne edificata proprio qui in onore del grande condottiero. Con la caduta degli Omayyadi e la salita al potere degli Abbasidi, la capitale venne spostata per l’occasione prima ad Al Askar e poi, durante il breve dominio Tulunide, ad al Qata’i, due città che, come al Fustat, fanno parte oggi del centro storico del Cairo.

Nel 969 i Fatimidi presero il potere e fra i primissimi interventi vi fu la creazione di una nuova capitale ad opera di Jawhar al Siqilli, generale originario di Ragusa; l’opera richiese ben 4 anni di lavori, ma quando venne completata si rivelò un vero gioiello, divenendo ben presto uno dei centri del sapere islamico grazie alla sua prestigiosa università di al Azhar, fra le più antiche del mondo. Inizialmente il nome scelto fu al-Manṣūriyyah, che vuol dire (più o meno) “La vincitrice”, quando però il califfo al Mu’izz giunse qui decise di cambiarlo in al-Qāhirah, ovvero “La soggiogatrice”.
Fatimidi, Mamelucchi e Ottomani
Inizialmente il vero centro politico tornò ad essere al Fustat, ma, quando i crociati giunsero qui nel 1168, comandati da Amalrico I, il visir Shawar decise di bruciare l’antica capitale, trasferendosi al Cairo, che da allora in poi diventerà la capitale indiscussa, andando ad inglobare anche tutte le precedenti capitali. L’anno dopo Shawar morì e venne nominato visir d’Egitto Saladino, che dopo appena due anni sconfiggerà il califfo al-‘Adid dando vita alla dinastia ayyubide; dal 1176 al 1183 il grande generale curdo farà costruire la Cittadella del Cairo. Nel 1250 i Mamelucchi, degli schiavi di origine centro-asiatica e circassa allora usati come schiavi, presero il potere, dando vita ad uno dei sultanati più lunghi e celebri della Storia; anche se sotto quest’ultimi non vi fu sempre grande serenità nel paese, il Cairo crebbe più che mai, tanto che nel 1340 era la città più grande al mondo al di fuori della Cina. Dal 1348 al 1517 la città subirà ben 50 attacchi di peste, cosa che indebolirà notevolmente la città, poi colpita dalle nuove rotte per le spezie che de facto la esclusero da quei profitti; ciò facilitò l’arrivo degli Ottomani che, proprio dal 1517, divennero i signori d’Egitto.

Con l’arrivo di quest’ultimi la città si riprese e si espanse sempre di più, rimanendo però costantemente sottoposta a Costantinopoli, cosa che le impedirà di ambire alla gloria del passato. L’evento che sconvolse davvero la storia moderna di questa città, però, sarà l’invasione francese fra il 1798 ed il 1801, momento chiave per l’inizio dell’influenza inglese e per il regno di Mehmet Ali Pasha. Quest’ultimo era un mercenario albanese giunto qui a seguito del conflitto e, che, nel giro di 4 anni, riuscì ad accumulare un potere personale tanto grande da farsi nominare wali dalla Sublime Porta, mettendo così definitivamente fine al potere degli ultimi Mamelucchi, all’epoca usati dagli ottomani come sorta di vassalli. Anche se quest’ultimo si può dire “Padre fondatore dell’Egitto moderno”, colui che rivoluzionerà davvero la città sarà il figlio Ismail, detto “Il Magnifico”. Sarà sotto quest’ultimo che il Cairo ebbe per la prima volta energia elettrica e gas, inoltre, cambiò l’intero piano urbanistico della città traendo ispirazione da quello parigino ed istituì ufficialmente il ministero dei lavori pubblici, dando un’incredibile impulso al centro abitato.
Britannici ed indipendenza
Purtroppo, l’enorme quantità di debiti accumulati per le nuove costruzioni porterà l’Egitto ad essere una preda estremamente ambita dagli europei, tanto che vi aumentarono la propria influenza sino a scatenare rivolte della popolazione, che vennero soppresse da l’invasione inglese del 1882 che de facto occupò il paese. Ciò incontrò sempre e comunque l’opposizione della popolazione, che insorse svariate volte sino al 1952, anno in cui diversi generali comandati da Mohammed Naguib e Gamal Abdel Nasser misero fine alla dinastia alawita ed al potere britannico.

Da quel momento il Cairo crebbe sempre di più ed a ritmi sempre più rapidi, aumentando costantemente d’importanza sia come centro economico che politico e culturale, tanto che già negli anni “60 aveva una popolazione di circa 7 milioni di abitanti. Fra il 2011 ed il 2013 è stata teatro prima della Rivoluzione di piazza Tahrir, culminata con le dimissioni di Hosni Mubarak, e poi del colpo di stato di Hosni Mubarak, durante il quale vi fu il massacro di piazza Rabi’a, nel quale venne data a fuoco la moschea della suddetta piazza con all’interno i manifestanti; secondo Human Rights Watch i morti furono 817, secondo il governo egiziano 638 e secondo i Fratelli Musulmani 2600.
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