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La storia di Tangeri, dalle origini leggendarie per mano di un semidio, fino alla conquista dell’indipendenza nel 1956
Le mitiche origini di Tangeri
Secondo la leggenda, la fondazione di Tangeri sarebbe strettamente legata al mito de “Le 12 fatiche di Ercole” e nello specifico all’11esima, che lo portò proprio nei pressi di questa città. Il compito dell’eroe greco era quello di rubare i pomi d’oro dal Giardino delle Esperidi, e per farlo sfruttò l’ingenuità del titano Atlante, colui che sostiene la volta celeste. Il tebano gli promise che lo avrebbe sostituito nel suo faticoso compito in cambio delle 3 mele che gli servivano per l’impresa ma, una volta che il titano tornò, Ercole riuscì con uno stratagemma a riaffidargli il grande peso, proseguendo così verso la sua ultima impresa: la cattura del cerbero. Sulla strada del ritorno, tuttavia, incontrò il gigante Anteo, re di Libia e figlio di Gea e Poseidone. Quest’ultimo era considerato un guerriero invincibile per via del fatto che, quando toccava terra, sua madre (Gea nella mitologia greca rappresenta proprio la “terra primordiale”) gli restituiva le forze. Il greco riuscì tuttavia a sopraffarlo con la propria astuzia, sollevandolo da terra e lì soffocandolo, impedendo così qualsiasi intervento divino.

Ucciso il gigante, Ercole ebbe diversi rapporti con la moglie di quest’ultimo, Tinjis, dal quale nacque Sufax, destinato a divenire il difensore di queste terre ed il capostipite di moltissimi re imazighen; sarà proprio quest’ultimo a fondare Tangeri, luogo che dedicherà alla madre.
Tingi, alle origini di Tangeri
Tralasciando le leggende, la città di Tangeri dovrebbe essere nata fra il 10° e l’8° secolo a.C. come colonia fenicia, facendo così sì che la sua storia fosse a lungo connessa con quella cartaginese. Non è un caso che proprio questa fu una delle prime tappe del viaggio di Annone il Navigatore, esploratore cartaginese che, nel 5° secolo a.C., per primo si recò ad esplorare le coste dell’Africa occidentale, giungendo persino al monte Camerun.

A seguito delle Guerre puniche, la città perse sempre di più la propria indipendenza a favore di Roma, mantenendo tuttavia una grande autonomia sia politica che di tradizione e fede, cosa che le permise di divenire uno dei centri più grandi e ricchi di tutto il Nord Africa, nonché capoluogo della Mauritania Tingitana. Durante il regno di Diocleziano vi furono persecuzioni particolarmente feroci nei confronti dei cristiani, tanto che proprio di Tangeri sono originari San Marcello e san Cassio.
L’arrivo degli Arabi
Con la caduta dell’Impero romano, la città venne occupata occupata da Vandali, ma la loro permanenza sarà estremamente limitata in quanto vennero scacciati prima dai Bizantini e poi dagli Arabi, destinati a divenire i nuovi signori di queste terre. Fra il 707 ed il 711 gran parte dell’odierno Marocco verrà conquistata da Musa bin Nusayr ed il suo generale, Tariq ibn Ziyad, nel 718 completò la conquista della Penisola iberica, iniziata proprio nel 711. Tuttavia gli Arabi si comportarono in malo modo con i locali imazighen, richiedendo pesanti tasse, maltrattandone gli animali e, soprattutto, non riconoscendoli appieno come loro pari anche una volta che l’intera regione si fu convertita all’Islam. Questo, anche a seguito di alcune rivolte che animavano il Califfato omayyade, fece sì che molti locali si ribellassero al nuovo potere, al punto che, fra il 739 ed il 743 scoppiò quella che è stata chiamata “Grande rivolta berbera”, evento che porterà poi alla nascita di numerosi principati imazighen locali ed al successiva lontananza fra il mondo berbero-maghrebino rispetto a quello arabo; a tale periodo risale inoltre la nascita dell’Emirato di Cordova, ultimo potere detenuto dagli omayyadi. Particolarmente significativo per la città sarà la cosiddetta “Battaglia dei nobili” del 740, scontro che vide vincitori gli imazighen e nei quali vennero massacrati moltissimi notali arabi locali.

Tangeri, come gran parte del Nord del Marocco, passò poi sotto la dinastia idriside, alla quale fece seguito un periodo molto complicato per la città. Con la comparsa del Califfato fatimide e la nascita di numerosi principati imazighen sempre più ricchi ed ambiziosi, Tangeri si ritrovò coinvolta in una lunga serie di liberazioni e conquiste, tanto da ritrovare una stabilità politica solo con la definitiva presa della città da parte dei Merinidi del 1274. Ibn Battuta nacque qui nel 1304 e sempre da qui nel 1325 intraprese il suo viaggio.
Tangeri moderna
Con la conquista di Ceuta per mano portoghese, Tangeri divenne una preda sempre più ambita dal trono lusitano che, a partire dal 1437, provò per ben 4 volte a conquistare la città, riuscendovi però solo nel 1471. Da quel momento in poi rimase a lungo dominata dalle potenze europee, a partire dalla Spagna, che se appropriò dal 1580 lasciandovi però una guarnigione portoghese. Nel 1661 venne donata come parte della dote nuziale all’Inghilterra, che la dominò sino al 1684, anno in cui fu definitivamente liberata dall’armata di Moulay Ismail degli alawidi.

A partire dal 18° secolo divenne il centro diplomatico più importante in assoluto in Marocco, tanto che, non solo qui venne acquistato il primo edificio americano all’estero, ma fu anche protagonista della “Crisi di Tangeri” del 1905, momento chiave degli scontri fra Francia e Germania pre-Prima guerra mondiale. Parigi sognava infatti di inglobare fra i suoi domini anche il Regno del Marocco, ma Berlino si oppose strenuamente, tanto che si rischiò per più volte di scatenare la guerra. Proprio per risolvere la tensione fra i due paesi, venne convocata l’anno dopo la Conferenza di Algeciras, che decretò la perdita di sovranità del Marocco a favore di Francia e Spagna, che da quel momento ebbero il controllo di: gestione della polizia, delle frontiere, delle finanze, del sistema tributario, delle dogane, dei servizi e dei lavori pubblici marocchini. Tale conferenza porterà poi ad un sempre più evidente isolamento germanico, cosa che alimenterà poi lo scoppio del grande conflitto mondiale. A partire dal 1912 questa zona divenne parte del Marocco spagnolo, ma lo status della città cambiò nel 1923, quando venne dichiarata “zona internazionale”; ciò fu però interrotto nel 1940 con l’arrivo dei soldati franchisti, venendo ripreso solo nel 1945. Dal 1956 perse definitivamente il suo status ma entrò finalmente a far parte del Marocco indipendente.
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