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CVRTOON è senza alcun ombra di dubbio uno degli artisti turchi di musica elettronica più interessanti in assoluto, in grado di rivitalizzare persino melodie ottomane
Fondamentale precisazione
CVRTOON è un’artista dall’incredibile e per questo ci tenevo più che mai a farvelo conoscere, tuttavia va fatta una fondamentale precisazione per farvi godere al meglio della sua musica: alcuni brani potrebbero non essere “sempre adatti”. CVRTOON va infatti a riprendere soprattutto brani con una forte connotazione nazionalistica e/o con una grande tradizione militare nell’esercito ottomano prima e turco oggi, di conseguenza, per quanto manchino le parole, non sono il massimo da far ascoltare al vostro amico greco o armeno. Va però anche precisato che la Turchia è uno dei paesi dalla storia ed impostazione più nazionalistica in assoluto e CVRTOON non è comunque quello che esaspera di più tale aspetto, anche se la sua produzione artistica prende a piene mani da quell’universo culturale. Vi garantisco tuttavia che i ritmi e i suoni sono tanto belli e coinvolgenti che, con questa premessa, ne potrete davvero godere appieno.
La storia di CVRTOON ad oggi
Purtroppo sull’artista in sé ci sono poche informazioni online: il vero nome è Abdullah Babayiğit, viene da Ağrı, una cittadina nell’estremo Est della Turchia, fa musica dal 2008 e, oltre al progetto CVRTOON, ha anche fondato la Saruhan Music LLC. Oltre a questo non ci sono altri dettagli, ma non serve, la sua musica parla bisogno di parole. Il suo sound riprende infatti le antiche melodie popolari durante l’Impero ottomano, rivitalizzandole con i nuovi strumenti e possibilità forniti dalla musica elettronica, fornendo all’ascoltatore un viaggio senza pari all’interno delle sue straordinarie potenzialità. Molti dei brani del passato, come quelli della musica dabke, erano infatti creati con il preciso fine di facilitare un qualche tipo di movimento e, per questo, sotto questa nuova chiave di lettura possono essere estremamente appaganti anche per un pubblico più legato al mondo delle discoteche, piuttosto che ai soli appassionati del mondo ottomano. La quasi totale assenza di parole, poi, facilita ancor di più il godimento dei brani, semplificando l’ascolto anche a coloro che vogliono comprendere cosa ascoltano.
Il percorso di CVRTOON (almeno per quanto riguarda i contenuti ufficiali caricati su Spotify) inizia nel 2018 con il brano “AK47“, pubblicato insieme al suo compaesano Onur Koç, sempre lo stesso anno pubblicherà “Palace of Kings” con TCHUTCHU, “Kobra” e “Jalallah“. Sarà però il 2019 a dargli il primo grande successo grazie ad “Operasyon“, seguito poi a ruota da “Kahraman V2“, “Üsküdar” e dagli altri due grandi successi di quell’anno, entrambe due rivisitazioni di classici turchi: “İzmir Marşı” e “Zahit bir tan eyleme“. L’anno successivo esce il primo e ad oggi unico brano album, “Yanki“, che v a riprende le sonorità militari viste in “Operasyon”, presente nella raccolta. Nel 2020 escono anche: “Cengi Harbi“, “Deniz üstü köpürür“, “Şeyh Şamil” ed il suo più grande successo, “Plevne“, rielaborazione della celeberrima “Plevne Marşı”, nota anche come “Osman Paşa Marşı”. Nel 2021 ha infine già pubblicato “Ankaranın taşına bak” e “Harb-i Umuniye“.
La rinascita della musica turco-ottomana
Chi mi segue ormai lo avrà capito: quando si rigenera la musica tradizionale sono sempre felice e quando il tutto viene bene lo sono ancora di più. CVRTOON ha infatti l’incredibile merito di aver riportato in vita moltissime melodie che eravamo ormai abituati a sentire solo durante rievocazioni storiche o concerti di vecchia musica turca, donandole una veste nuova e decisamente più internazionale. A differenza di molti dei “brani di partenza”, oggettivamente troppo lontani dal presente, questi sono perfetti tanto come colonna sonora durante le vostre passeggiate in solitaria quanto per avere un bel sottofondo mentre gustate un po’ di çay turco.
Se siete appassionati del mondo ottomano, poi, potrà essere un brillante stimolo per portare la vostra mente a viaggiare lontano, provando ad immaginarsi al cospetto di uno dei più grandi imperi della Storia. Infine, se siete appassionati di musica turca, potreste provare a risalire ai brani originali, andando così ad ampliare la vostra conoscenza della musica e del popolo turco.
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