Il mondo arabo e islamico in Cile

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Seppur con meno cittadini totali di origine araba, il Cile è il paese sudamericano in cui la comunità palestinese ha trovato la sua dimensione, tanto da diventare la più grande fuori dal mondo arabo

Piccolissima premessa

Ho utilizzato la dicitura “Il mondo arabo e islamico in Cile” piuttosto che “arabo-islamico” proprio per sottolineare la natura scissa delle due realtà, che verranno però trattate entrambe in quest’articolo. Ci tengo a specificarlo perché spesso si associano in automatico, ma, per tutto ciò che riguarda il Sud ed il Centro America, sarebbe un grave errore; infatti i moltissimi Arabi che qui giunsero era perlopiù maroniti, ortodossi, drusi e solo una piccola parte di loro era musulmana (e fra di loro vi erano sia sunniti che sciiti).

Cile

Al contrario, la presenza storica dell’Islam in queste terre e perlopiù ricollegabile a lavoratori indiani ed indonesiani (come nel caso del Suriname) o addirittura a schiavi africani acquistati dai portoghesi per le loro piantagioni. Come sempre, proverò a seguire una narrazione perlopiù cronologica unendo le due storie ma ripeto: sono due storie diverse che qui vengono unite.

La più grande comunità palestinese fuori dal mondo arabo

Anche se, come nel caso dell’Argentina, pare che i primissimi arabi e musulmani a giungere in Cile fossero dei Mori e marrani in fuga dall’Andalusia, per attendere le prime migrazioni “ufficiali” si dovrà attendere la fine dell’Ottocento. Sarà in questo periodo infatti che nell’Impero ottomano inizieranno i primi grandi problemi che saranno poi causa della sua definitiva caduta a seguito della Prima guerra mondiale; l’obbligo di leva, le carestie ed alcune persecuzioni spingeranno infatti molti degli abitanti del Bilad as-shams a volgere il loro sguardo oltre l’Atlantico, dando così il via alla prima emigrazione araba di massa, che sarà poi seguita da una ancora maggiore al termine del conflitto. A differenza dei paesi già affrontati (Brasile ed Argentina), nei quali la maggioranza degli Arabi erano di origine siriana e/o libanese, nel caso cileno la stragrande maggior parte dei migranti era palestinese; i più, nello specifico, erano originari di Betlemme e dei territori attorno ad essa.

Cile

Dedicandosi perlopiù al commercio ambulante, la maggior parte dei nuovi arrivati non fu ben vista dall’élite cilena, ma questo non gli impedì di svilupparsi sempre più in fretta sotto un profilo commerciale, riuscendo rapidamente ad aprire negozi e, poco dopo, addirittura banche e centri commerciali trasformandosi in vero e proprio polo economico del paese; non è un caso che il 10% dei membri del Congresso nazionale siano di origine palestinese. Pur non essendoci dati precisi in merito, è opinione comune che il paese rappresenti la più grande comunità palestinese fuori dal mondo arabo, cosa che l’ha portata ad intrattenere dei rapporti privilegiati con la Palestina e Mahmoud Abbas. Rispetto agli altri paesi in cui la presenza araba è facilmente ravvisabile, ma per chi abbia un minimo di “occhio”, in Cile è più evidente che mai, con club quali come il Palestino che rappresentano la comunità anche nel campionato locale.

Palestino, il club dei palestinesi cileni

Nel 1920, proprio per fornire creare una rappresentativa della comunità palestinese in Cile, venne fondato il Palestino, club che ancora oggi milita nel massimo campionato locale e che, nel corso dei suoi 100 anni, è riuscito a trionfare per 5 volte fra coppa e campionato nazionale. Tuttavia questo club non è così famoso per meriti sportivi, quanto più per essere l’unica squadra riconosciuta da quasi tutti i palestinesi (sia cileni che non) e per le sue bellissime e spettacolari iniziative a sostegno della Palestina.

Coppa Asia
L’edizione speciale della maglietta del Palestino con la Palestina al posto di “1”

Non è un caso che Yasser Arafat abbia scritto personalmente alla squadra nel 2003 e che nel 2018 Mahmoud Abbas in persona si sia recato al centro sportivo del club, La Cisterna, per conoscere dal vivo calciatori e membri dello staff, ricevendo una maglietta speciale con la mappa della Palestina storica sul retro. Iniziativa molto simile venne realizzata anche nel 2014, anno in cui il club scese in campo con una maglia unica sul cui retro al posto del numero “1” era stampata la già citata mappa. Anche a seguito di tali straordinari interventi politici, il club viene finanziato dal 2009 da Bank of Palestine ed è l’unica squadra cilena ad essere trasmessa su Al Jazeera.

L’Islam in Cile oggi

Secondo un censimento del 2012, nell’intero Cile vi sarebbero circa 3000 musulmani, il numero più basso per quanto riguarda gli stati sudamericani per ora trattati. La prima moschea venne inaugurata nel 1989 a Santiago de Cile grazie alla partecipazione della monarchia malese.

Cile
La Mezquita As-Salam di Santiago, la prima moschea del paese

Dovrebbero essere state costruite altri 3 o 4 luoghi di culto ma non è chiaro se tutti questi siano anche moschee o semplici centri islamici. Proprio per via della sua immensa abbondanza di palestinesi cristiani, si stima che quella cilena sia la comunità cristiana palestinese più grande al mondo, persino più grande di quella attualmente in Palestina.

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