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“Nietzsche in Paradiso” è l’ultimo e preziosissimo libro di Francesca Bocca-Aldaqre, in grado di farci scoprire le connessioni fra i grandi del pensiero europeo e del “mondo islamico”.
Nietzsche in Paradiso
Nietzsche è in Paradiso nel viaggio dantesco del poeta musulmano Muhammad Iqbal, mentre Victor Hugo racconta con devozione gli ultimi istanti di vita del Profeta dell’Islam nella Légende des siècles. Non sono aneddoti, ma esempi di una via sempre presente tra Islam e Occidente, che non è ancora stata raccontata. Francesca Bocca-Aldaqre ha voluto farlo, rivelando le insospettabili eco culturali nell’immaginazione occidentale – come Robinson Crusoe, modellato su un romanzo arabo dell’anno Mille -, appaiando non soltanto delle vite, ma un pensiero. L’occidentalissimo dubbio cartesiano si legge con la lente di al-Ghazali; la fine della metafisica di Heidegger si allaccia a quella di ibn ʿArabı-. Nietzsche in Paradiso è manifesto per l’Islam che spesso si rifugia nell’Oriente, e possibilità nuova per l’Occidente logorato dallo scontro di civiltà.
Al di là di Oriente ed Occidente
Il libro è un interessantissimo ed affascinante affresco di come la cultura Europea e quella “islamica” siano intrinsecamente legate fra di loro, andando, nel corso dei secoli ad influenzarsi più e più volte sia attraverso “evoluzioni di pensiero” sia attraverso le analogie presenti nei due mondi; non ultimo, è anche decisamente interessante osservare come autori quali Lev Tolstoj e Nietzsche si siano a loro volta preoccupati di narrare queste aree. Sotto la sapiente mente dell’autrice ci avventureremo in una vera e propria ricerca di tali influenze divisa in 8 capitoli: “Robinson Crusoe e Hayy ibn Yaqzan”, “Friedrich Nietzsche e Muhammad Iqbal“, “Ernst Jünger e Jamaluddin Al-Afghani“, “Lev Tolstoj e l’imam Shamil“, “Martin Heidegger e Ibn ‘Arabi“, “Maurice Merleau-Ponty e Alhazen“, “Victor Hugo e Iblis” ed infine “René Descartes e Abu Hamid Al Ghazali“.

“Nietzsche in paradiso” è qualcosa che arricchisce il lettore sia riguardo alla filosofia ed al pensiero islamico, ma ancor di più riguardo a quello che è il pensiero “occidentale”. Ammetto infatti candidamente che leggendo questo libro mi sono accorto della mia incredibile ignoranza per quanto riguarda diversi autori europei citati nel libro, fra cui, ad esempio, Ernst Jünger e Martin Heidegger. La penna delicata e la mente raffinata di Francesca Bocca-Aldaqre, oltre a rendere molto più semplice ed agevole la comprensione dei singoli concetti, riescono a far comprendere davvero quanto non solo la religione, ma anche il recente “alto pensiero” siano tra di loro connessi, mostrando passaggi di rarissima chiarezza ed affinità.
Un lavoro necessario
Chi segue Medio Oriente e Dintorni da un po’ sa quanto mi piaccia l’osservare queste sottili connessioni, il più delle volte passate sotto traccia ma spesso decisive per lo sviluppo culturale di un paese e/o un popolo; questo libro fa esattamente questo, andando a prendere menti fra le più note e celebrate di tutta la storia europea. Lavori come questo sono fondamentali ora più che mai per riuscire ad eliminare per sempre la falsa visione di due schieramenti “completamente diversi” e nemici, mostrando, al contrario, come siamo noi a non aver notato tali collegamenti prima d’ora.
Attenzione, nessuno prenda questo libro come un tentativo di dire che “i due mondi sono sovrapponibili” perché sarebbe altrettanto falso e poco attinente al messaggio ed all’obbiettivo del libro che infatti è sempre e solo quello del confronto. Nella maggior parte dei capitoli saremo infatti posti davanti ad opere e visioni dell’Islam e del mondo abbastanza diverse, ma con decisivi punti di contatto che, se esaminati, trasformano le differenze in sfumature e varianti dello stesso spartito. Sono davvero felice ed orgoglioso di aver letto quest’opera e lo sono ancor di più del fatto che l’autrice, la grande Francesca Bocca-Aldaqre, alle 19 del 26 marzo 2021 sarà ospite sul canale Youtube di Medio Oriente e Dintorni per una bella chiacchierata insieme; ancor più per questa sua ultimissima opera, non vedo davvero l’ora.
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