Storia del Kazakistan

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La storia del Kazakistan, il 9° paese più grande al mondo ed uno dei più decisivi per la storia umana

Alle origini della civiltà umana

Il territorio dell’odierno Kazakistan è stato uno dei primi punti in assoluto in cui si è sviluppato l’essere umano, tanto che circa 900’000 anni fa qui apparve il Sinanthropus, la cui specie più conosciuta è sicuramente l’Uomo pechinese. Sarà però solo dopo l’ultima glaciazione che l’intero paese inizierà ed esser sempre più popolato, tanto che, secondo diverse tradizioni, proprio qui vennero inventati l’arco e le prime rudimentali barche. Con la Rivoluzione neolitica vi la fioritura di moltissime culture fondamentali per lo sviluppo umano, fra cui quella Botai, che fu la prima ad addomesticare il cavallo.

Kazakistan

A causa del cambiamento climatico che porterà alla nascita delle steppe, molti abitanti iniziarono a migrare verso le foreste, facendo sì che i nuovi popoli indo-europei che giunsero nel paese lo trovassero quasi vuoto. All’inizio del primo millennio infatti, trovarono qui dimora popolazioni quali: Alani, Aorsi, Budini, Issidoni, Wusun, Madyar e Saka; a seguito di ciò nacquero anche diversi stati, fra cui quello di Kangju e quello di Yancai. Va detto che l’identità di tali genti era estremamente fluida ed molto probabile che non vi fosse una distinzione così netta fra di loro.

Le prime migrazioni e l’arrivo dei turchi

A partire dai primi secoli del nuovo millennio, queste ed altre popolazioni presenti nell’area inizieranno a spostarsi sempre più ad Ovest, dando vita de facto a quelle che vennero considerate le “Invasioni barbariche” da parte dei romani. Nello specifico, sono sicuramente originari di tale area i Proto-bulgari, mentre non è ancora chiaro al 100% se anche gli Unni provengano dall’odierno Kazakistan. All’inizio del 6° secolo il Khanato Rouran, attivo principalmente in Mongolia, ne inglobò la parte orientale, facendo sì che i Göktürk, il primo popolo turco, andasse a popolarlo. Già a metà del secolo Bumin Qaghan si rivoltò contro i suoi precedenti signori andando a formare il primo Kaghanato turco, che però riuscì a resistere appena una cinquantina d’anni prima di dividersi a seguito di una guerra civile.

Göktürk
L’impero Göktürk alla sua massima espansione

Nel 682, grazie agli sforzi di Ilterish Qaghan, il Khaganato venne ripristinato, ma già nel 731 crollò nuovamente, stavolta in modo definitivo. A succederlo vi furono i Turgesh, una confederazione che regnerà qui sino al 766, venendo poi annientati dai Qarluq; a seguito di ciò, alcuni turchi si rifugeranno ad Ovest, andando a formare il regno degli Yabgu-Oghuz, che dominerà il Kazakistan occidentale dal 9° all’11° secolo. Tale reame svolgerà un ruolo fondamentale anche per la storia europea, in quanto i Rus di Kiev si alleeranno proprio con quest’ultimi per sconfiggere i Cazari; è a questo periodo che risale l’arrivo dell’Islam in Kazakistan. Fra il 10° e l’11° secolo la confederazione venne sconvolta da continui disordini interni, da cui si formeranno i Selgiuchidi, popolazione destinata a cambiare per sempre il Medio Oriente; ciò però indebolì non poco tale regno Oghuz che, infatti, nel 1055 si dissolse. A prenderne il posto saranno prima i Karakhanidi e poi i Kara Khitay, tutte genti che verranno poi conquistate da Genghis Khan ed i suoi mongoli fra il 1219 ed il 1221.

L’Orda d’Oro ed il Khanato di Khozach

Su questi territori si formerà la leggendaria Orda d’Oro, khanato che darà non pochi problemi all’Europa ed al resto dell’Asia, rappresentando uno dei principali motori per le espansioni mongole. Nel 1313 il sovrano Öz Beg Khan, incontrato anche da Ibn Battuta, si convertirà all’Islam, portando l’intera Orda d’Oro verso un processo di conversione a sua volta. Agli inizi del 15° secolo, tuttavia, il regno si troverà in una crisi senza precedenti, cosa che lo porterà a dividersi in diverse entità, fra cui l’Orda di Nogai ed il Khanato di Khozach, quest’ultimo collocato circa sui territori dell’attuale Kazakistan.

zungari
Zungari

Più precisamente, tali territori passarono al Khanato uzbeko ma poi, grazie ad una guerra civile lunga ben 32 anni, i Kazaki riuscirono a liberarsi del giogo uzbeko e formare quello che è sicuramente il “primo antenato” dell’odierno Kazakistan. A partire dal 1643 il Khanato si avviò alla propria distruzione a causa di una feroce guerra contro i propri vicini Zungari. Questi componevano l’ultimo regno mongolo rimasto nell’odierna Cina ed il loro desiderio di espansione porterà grande instabilità politica nella regione, facilitando ad Ovest da parte della Russia e ad Est da parte dei cinesi che poi stermineranno il 90% degli Zungari.

L’inizio del dominio russo

Il Khanato Khozach, per via della sua immensa grandezza, era diviso in 3 juz: maggiore, medio e piccolo. I juz erano erano delle sorti di confederazioni tribali interne al Khanato legate a specifiche tribù e territori che però seguivano un unico khan. Tale divisione venne creata nel 1697 per fornire ad ogni territorio un khan locale per affrontare la minaccia zungara ma alla lunga, si rivelerà un’arma in mano ai russi. Questi iniziarono a fare la loro apparsa in Kazakistan nei primi anni del ‘700, grazie alla migrazione di alcuni Cosacchi che giunsero qui approfittando dello scontro con gli Zungari. Nel 1730 Abul Khayr, khan del Piccolo Juz, si rivolse proprio a loro per sconfiggere i suoi nemici mongoli, permettendo ai russi di penetrare nel suo territorio e conquistarlo. Nel 1798 presero anche il Medio Juz, mentre per il Maggiore dovranno attendere sino al 1820 anno in cui, a causa di un feroce scontro con il Khanato di Kokand, questi furono costretti a chiedere protezione a Mosca.

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Fra il 1822 ed il 1848 i Juz vennero aboliti, avviando poi una vera e propria campagna di colonizzazione che porterà molte rivolte in Kazakistan. Ai nuovi arrivati russi erano infatti concessi grandi appezzamenti di terreno per coltivare la terra, mentre i pascoli dei locali vennero ridotti sempre di più. Fra il 1906 ed il 1912 circa mezzo milione di contadini russi raggiunse le terre kazake, dando il primo durissimo colpo allo stile di vita locale ed aumentando il malcontento nella regione che, non a caso, sarà uno dei maggiori centri Basmachi dell’Impero russo. Questi erano perlopiù dei musulmani turchi che si rivoltarono contro l’Impero russo, andando a formare dei gruppi di banditi che diedero filo da torcere sino al 1920, anno in cui venne fondata ufficialmente la Repubblica Socialista Sovietica Autonoma Kirghiza, rinominata nel 1925 Repubblica Socialista Sovietica Autonoma Kazaka.

Unione sovietica

Dal 1929 al 1934 Iosif Stalin volle imporre a tutti i costi la collettivizzazione del settore agricolo e ciò portò il paese a subire una crisi alimentare non meno grave di quella avvenuta nello stesso periodo in Ucraina, con pastori che preferirono uccidere tutto il proprio gregge piuttosto che consegnarlo alle autorità russe. Si stima che morì di fame oltre 1 milione di persone, che all’epoca voleva dire circa l’80% della popolazione, un disastro assurdo e vergognoso che sconvolse completamente la sorte del paese. Già con la Seconda guerra mondiale, i russi “sposteranno” qui molte industrie e popolazioni poste al confine, di modo da mantenere le prime al sicuro da attacchi nemici ed i secondi al riparo da possibili tradimenti e/o aiuti al nemico; ciò aumentò sempre di più il numero di non-kazaki nel paese, cifra che crescerà con la “Campagna delle terre vergini” voluta da Kruschev.

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Secondo alcune stime, a partire dagli anni “70 la Repubblica Socialista Sovietica Autonoma Kazaka fu l’unica nella quale il popolo omonimo non componeva la maggioranza della popolazione; ciò causò non pochi problemi quando il Kazakistan divenne ufficialmente indipendente.

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Nel 1989 divenne Segretario Generale del Partito Comunista Kazako Nursultan Nazarbayev, uomo che si rivelò decisivo e fondamentale per le sorti del paese, tanto da reggerle ancora oggi. Nel 1991 il Kazakistan ottenne l’indipendenza e Nazarbayev, pur poco convinto dei vantaggi derivati da quest’ultima, divenne il primo presidente della storia kazaka, apprestandosi subito a mantenere uno stabile equilibrio etnico ed uno shock economico quanto più contenuto possibile dalla dissoluzione dell’Unione.

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Nel 2019 Nursultan ha ufficialmente rassegnato le sue dimissioni da presidente del Kazakistan, ma rimane tutt’oggi una delle autorità chiave del paese, mantenendosi però più distaccato dalla scena pubblica rispetto ad un tempo. Se sei interessato a scoprire altro sul Kazakistan, ti invito a leggere l’articolo fatto su “Sovietistan” di Erika Fatland.

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