“Stato d’assedio” di Mahmoud Darwish

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“Stato d’assedio” è probabilmente la miglior raccolta di poesie di Mahmoud Darwish, in grado di mostrare molti dei temi cari al grande autore senza rinunciare ad una spiccata attualità

Stato d’assedio

Stato d’assedio (Hàlat Hisàr) è un ‘testo’, come lo ha definito lo stesso autore, elaborato a Ramallah nel gennaio 2002, nelle settimane in cui la città era assediata dalle truppe israeliane del generale Ariel Sharon.
Mahmud Darwish, che a Ramallah viveva, si è trovato perciò nella hàla, ossia nella ‘condizione’ di assediato. Con questo ‘testo’ il poeta palestinese non vuole solo descrivere lo stato d’assedio, vuole invece e soprattutto dare corpo alle parole per esprimere la hàla quando ci si ritrova a essere assediati.

libri

Lo ‘stato dell’assedio’ nei versi di Darwish va al di là della condizione di vita nella quale si trovano le moltitudini concrete di cui il poeta è portavoce, di queste esprimendo sentimenti e pensieri. Il risultato è che il ‘testo’ è formato da frammenti che a volte risuonano come antichi aforismi, spesso lamenti di solitudine, tutti con al fondo il pensiero della morte che pure percorre l’intera opera di Darwish. Sono oggetto di riflessione: la poesia nel suo farsi, la storia, il ‘luogo’, ossia lo spazio del pensiero, la forza che è impressa nell’affermazione della propria identità.

Il capolavoro di Darwish

“Stato d’assedio” è una delle raccolte più rare e pregiate raccolte poetiche di Mahmud Darwish, talmente straordinario da lasciare incantati davanti ad ogni singolo verso. Il grande poeta palestinese ci porterà a vivere appieno la condizione di assediato, nutrendola con composizioni di altissimo gusto e raffinatezza. Tale condizione, tuttavia, è solo il punto di partenza per un viaggio che toccherà molti dei temi caldi a Darwish, fra cui la condizione di esiliato, l’amore, la pace e la Palestina.

assediato

Costretto a casa, infatti, il grande autore riuscirà a dare libero sfogo al suo sentire, permettendoci di esplorare uno status di pura ispirazione poetica, qualcosa di simile ad un’illuminazione, in grado di avvolgere ogni aspetto del mondo; qualcosa di molto simile ad un’estasi mistica che, grazie alla penna di Darwish, permette al lettore di toccare il cielo.

L’assedio come stato mentale

Pur essendo le due esperienze abissalmente diverse, è impossibile non leggere un parallelismo fra quell’assedio ed il momento tanto complicato che stiamo affrontando a causa Covid, entrambi origine di coprifuoco. Naturalmente, è ben diverso essere assediato da un esercito occupante e l’essere in pace con una pandemia, ma la condizione di “dover far passare il tempo” è qualcosa di comune ad entrambe le esperienze ed una delle principali fonti per la fantasia dell’autore.

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In diversi punti è infatti evidente come le riflessioni di Darwish partano da una semplice osservazione di ciò che ha intorno, lasciando la mente libera di vagare in questo silenzio e quiete forzata. Proprio per questo minimo ma significativo parallelismo, “Stato d’assedio” diventa un libro più attuale che mai, in grado non solo di farci vivere la poesia più straordinaria, ma anche di offrirci elementi per sfuggire al “nostro assedio”, tema più che mai fondamentale e destinato inevitabilmente a diventare il simbolo di questi anni.

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