3 libri imperdibili dall’Italia sul mondo arabo-islamico

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Tre eccellenze italiane per scoprire al meglio le bellezze del mondo arabo-islamico

Piccola premessa

Questa non è un classifica ma un suggerimento a chi dovesse approcciarsi per la prima volta a questi paesi ed a queste aree del mondo ed è legata anche al gusto personale dell’autore. Mettere solo 3 opere (rischiando così di lasciar fuori interi paesi) è stata una scelta ben precisa dovuta a qualcosa che spesso ci si dimentica: i libri non sono gratis. Il nostro intento è quello di fornire a principianti ed esperti 3 titoli effettivamente “irrinunciabili”, che possano così permettergli di godersi un buon testo e/o scoprire qualcosa di nuovo, permettendogli di fare solo spese “azzeccate”.

Italia

Avete degli “imperdibili” diversi? Siamo curiosissimi di conoscerli, in futuro inizieremo delle dirette di 30 minuti/1 ora proprio partendo da queste liste; rimanete collegati per ricevere novità. Vi lasciamo alla lista, buone letture.

“Ibn Khaldun e la Muqaddimah” di Massimo Campanini

Coscienza critica della civiltà islamica classica al suo tramonto, uomo di corte e poliedrico studioso, Abd al-Rahman Ibn Khaldûn (1332-1406) è stato il maggior filosofo e sociologo della storia di tutto il “medioevo” euro-mediterraneo, da molti accostato a Hobbes, Vico, Marx. Percorrendo le tematiche fondamentali del potere e dello Stato, il libro studia come il pensiero khalduniano non solo getti le basi, in modo innovativo, di una interpretazione scientifica delle dinamiche del divenire delle civiltà umane, ma apra la strada al rinnovamento del pensiero arabo-islamico contemporaneo.

Ibn Khaldun

In realtà in questo caso il consiglio non è tanto diretto al libro in sé, che pure è estremamente chiaro ed utile per avere una panoramica sul grande pensatore, ma all’autore. Massimo Campanini è stato infatti fra i più grandi islamisti italiani di tutti i tempi e de facto ogni suo libro può essere di grande aiuto per sviluppare una conoscenza critica ed esaustiva del Medio Oriente e del mondo islamico. In futuro arriveranno sicuramente altre sue opere, tempo al tempo.

“Tahrir” di Imma Vitelli

C’è stato un tempo in cui eravamo uomini degni. Nella mente di Ahmed Maher riecheggiano le parole pronunciate dal padre quando lui era bambino, ora che è un capo rivoluzionario, ora che il mondo arabo è in fermento, ora che la Storia sembra chiamare i giovani a combattere le tirannie. Anche noi, in Egitto, possiamo farcela, pensa Ahmed Maher, così com’è successo in Tunisia dopo il martirio di Mohamed Bouazizi. Riconquistiamo onore e libertà, subito.

Tanti altri, al Cairo, la pensano come lui. Sono Khaled el Sayed, Abdul Rahman Samir, Sally Toma, Zyad el Alaymi, Islam Lutfi… Studenti, esperti informatici, avvocati. Membri di gruppi politici e religiosi differenti, uniti nella stessa causa: formare un fronte di resistenza attiva contro il governo di Hosni Mubarak, presidente-monarca in carica da trent’anni.

Sono la prima generazione «social». Comunicano tramite Twitter, postano su YouTube i video degli scontri, si danno appuntamento dalle pagine Facebook in luoghi segreti della città, formano cortei di protesta che confluiscono in un’unica «marea vibrante» nel centro nevralgico di piazza Tahrir.

Nasce così, tra il 25 gennaio e l’11 febbraio 2011, quella rivolta che in breve tempo, «il tempo che impiega un’idea a diventare un sentimento», porterà alla deposizione di Mubarak. Insieme ai giovani shebab, animati dalla stessa fierezza, ci sono professionisti, medici, docenti universitari, giornalisti, madri, padri, intere famiglie, migliaia di voci unite in un unico, inarrestabile grido: «Chi vuole cambiare venga a Tahrir!».

Italia

Uno dei primi libri che abbiamo mai letto del Medio Oriente e del mondo islamico, prezioso più che mai quest’anno. Nel 2021 saranno infatti passati ben 10 anni da quegli eroici eventi, qui narrati in maniera sublime da Imma Vitelli, storica reporter italiana in Medio Oriente.

“Il “pazzo sacro” nell’Islam” di Alessandro Bausani

“Nei miei lavori islamistici… ho sempre avuto innanzi agli occhi la vivente personalità dell’ homo islamicus (variante per alcuni colleghi forse “inferiore” dell’ homo sapiens) di cui condividevo appassionatamente, anche senza accettarle tutte, le esperienze”. Così Alessandro Bausani, uno dei più grandi orientalisti italiani del nostro secolo, caratterizzava nel 1971 la propria attività di studioso. Dalla sua vastissima produzione scientifica, che si estese anche alla linguistica, all’antropologia e alle scienze (astronomia, matematica) sono qui riproposti diciannove studi (tra cui uno inedito nella nostra lingua) tutti dedicati alla civiltà islamica e scritti tra il 1957 e il 1985. L’Islam è nella visione di Bausani un universo fondamentalmente unitario, al cui interno si possono distinguere e indagare complesse “variazioni di stile” in campo filosofico, artistico, letterario, e che soprattutto è capace di offrire esperienze straordinarie – con la sua grande tradizione mistica, con la lirica, con il romanzo – alla spiritualità e alla sensibilità dell’uomo moderno.

Italia

Probabilmente il più bel testo di islamistica in italiano. “Il “pazzo sacro” nell’Islam” è una raccolta di saggi e pensieri di Bausani nei quali si viene catapultati in un mondo dalla profondità culturale infinita e nel quale possiamo leggere continuamente collegamenti fra le molteplici realtà che lo abitano. Non mi vergogno a dire che ho dovuto bloccare la lettura del libro perché per ogni singolo capitolo avrei potuto fare serenamente almeno un articolo, per giunta estremamente pieno ed interessante. Una perla che qualsiasi amante del medio oriente e, soprattutto, del mondo islamico non può lasciarsi sfuggire per nulla al mondo.

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