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Michele, per ebrei e cristiani l’angelo della battaglia e per i musulmani quello della sapienza
L’angelo della sapienza
“È incaricato delle provvigioni dei corpi, della sapienza e della conoscenza delle anime. Ka’b al Ahbar ha detto: “Nel settimo cielo si trova un mare rigonfio, sul quale vi sono tanti angeli quanti ne vuole Dio, e Michele è colui che governa quel mare rigonfio.”
“Le meraviglie del creato e le stranezze degli esseri” di Zakariyya ibn Muhammad al Qazwini

Michele è, assieme a Gabriele, l’unico angelo ad essere espressamente menzionato nel sacro Corano; fatto che ne testimonia la sua incredibile importanza all’interno del mondo islamico. Jibril ha il compito di divulgare notizie e conoscenza, mentre Michele pare invece concentrarsi sul mantenere la sapienza del mondo. Tuttavia, riconoscendo l’Islam la rivelazione biblica, in molti affermano che fosse anche anche fra i 3 angeli che visitarono Abramo, ma su questo non v’è unanimità. Assieme a Gabriele, avrebbe anche un compito “militare” ma nell’Islam ciò è praticamente irrilevante.
L’aspetto di Mikhail
“Ha lo stesso colore di Gabriele. Il suo vestito è rosso, al di sopra del quale ne indossa uno azzurro. Ha un mantello ornato come una corona, di color rosa. […] La parte visibile delle ali è verde, rosa, bianca, rossa, quella nascosta, Dio solo sa com’è fatta.”
“Le meraviglie del creato e le stranezze degli esseri” di Zakariyya ibn Muhammad al Qazwini

Secondo Ka’b al Ahbar, inoltre, sarebbe di dimensioni tanto grandi che, se dovesse aprire bocca, al suo interno i cieli sarebbero come un chicco di senape di fronte al mare.
Nell’ebraismo e nel cristianesimo
Nel vecchio testamento viene citato 3 volte e tutte nel Libro di Daniele, nello specifico dal capitolo 10 al 12, la sezione più profetica di tutto il libro. Qui una figura misteriosa avvolta nel lino (che a me personalmente ricorda Gabriele) gli rivelerà diversi eventi che si troveranno ad affrontare gli israeliti, che potranno però contare su Michele; quest’ultimo viene citato anche in relazione alla Fine dei Tempi, in cui sarà grande protagonista. Molto interessante che, in ebraico, il nome “Mikhail” vorrebbe dire letteralmente “Chi è come Dio?” in riferimento alla frase che avrebbe pronunciato mentre si scontrava con il Diavolo.

Nel mondo cristiano tale ruolo di “guerriero celeste” diventa il connotato principale, tanto che sia nell’Apocalisse di Giovanni sia nella Lettera di Giuda viene citato il suo scontro con Satana.
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