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La cultura delle steppe, tipica del mondo turco-mongolo è stata quella che più di tutte ha plasmato il mondo per come lo conosciamo. Qui una selezione di 3 libri davvero imperdibili per scoprirla da vicino
Piccola premessa
Questa non è un classifica ma un suggerimento a chi dovesse approcciarsi per la prima volta a questi paesi ed a queste aree del mondo ed è legata anche al gusto personale dell’autore. Mettere solo 3 opere (rischiando così di lasciar fuori interi paesi) è stata una scelta ben precisa dovuta a qualcosa che spesso ci si dimentica: i libri non sono gratis. Il nostro intento è quello di fornire a principianti ed esperti 3 titoli effettivamente “irrinunciabili”, che possano così permettergli di godersi un buon testo e/o scoprire qualcosa di nuovo, permettendogli di fare solo spese “azzeccate”.

Un ultima precisazione: anche se gli abitanti dell’odierna Mongolia sono perlopiù buddisti, sarebbe una follia non considerare questo popolo come uno dei più influenti in assoluto all’interno di Medio Oriente e mondo islamico. Avete degli “imperdibili” diversi? Siamo curiosissimi di conoscerli, in futuro inizieremo delle dirette di 30 minuti/1 ora proprio partendo da queste liste; rimanete collegati per ricevere novità. Vi lasciamo alla lista, buone letture.
“Storia segreta dei mongoli”
Temüjin, poi detto Cinggis, fu l’invincibile capo guerriero che noi oggi chiamiamo Gengis Khan; la sua nazione, delineatasi a poco a poco sullo sfondo tumultuoso delle migrazioni dei “Popoli della Luna” che scorsero per secoli le vuote distese dell’Asia Centrale, conquistò in pochi anni l’egemonia su un territorio immenso, assoggettando i pastori nomadi come i mandarini della Cina. “La Storia segreta dei Mongoli” è il racconto di questa formidabile ascesa, composto da un anonimo estensore nel XIII secolo: monumento di un’epoca in cui l’Asia Centrale, come scrive Fosco Maraini nella sua introduzione, è un “oceano di terre in cui navigano, quasi misteriosi sargassi, ricordi, ombre, miraggi delle civiltà che ne costituiscono le rive: Roma, Cina, Bisanzio, Persia”. “La Storia segreta dei Mongoli” è il primo dei monumenti storici e letterari mongoli noti. L’originale non è giunto fino a noi, ma nella seconda metà del XIV secolo essa fu trascritta in ideogrammi e tradotta in lingua cinese. La presente pubblicazione si richiama alla traduzione del 1941 in lingua russa dell’insigne mongolista e sinologo Sergej Kozin (1879-1956), che dedicò all’opera vent’anni di studi.

Un libro affascinante e che permette di immergersi appieno nella cultura mongola scoprendo molti dettagli interessanti sulla vita di Gengis Khan. Il testo va da intendersi quasi alla pari di un poema epica nazionale, anche vista e considerata la portata del suo protagonista. In questo libro si respira l’aria delle steppe e dei cavalli, un ambiente arido ed impervio che non poteva che forgiare il conquistatore dei mondi. Quest’opera, nello specifico, è unica nel suo genere in quanto in grado di fornirci la visione mongola del mondo, determinante per approcciarsi nel modo corretto a questa cultura tanto unica e determinante nella storia dell’umanità.
“Il conquistatore del mondo” di René Grousset
Lo scenario è uno dei più contrastati e smaglianti dell’Alta Asia, la storia quella di Temüjin, meglio noto come Gengis Khan. Una storia che René Grousset ricostruisce risalendo alle sue remote scaturigini mitiche – l’accoppiamento tra il Lupo Grigio-blu e la Cerbiatta Selvatica, capostipiti di quella che diventerà la «razza di ferro» dei Mongoli – e racconta con ritmo serrato, senza per questo tralasciare alcun dettaglio rivelatore. Assistiamo così alle vicende dell’avo di Temüjin, Qutula, sorta di Eracle mongolo la cui voce rimbomba «come il tuono nelle gole delle montagne», e del padre, Yisügei il Coraggioso, già in lotta con quella corte cinese che tratta i nemici con crudeltà esemplare, impalandoli su asini di legno. Poi alla nascita e alla crescita di un bambino dagli «occhi di fuoco», «il viso acceso da un bagliore misterioso», che non esita a sbarazzarsi del giovane fratellastro prima di unirsi alla bellissima Börte, «consigliera avvertita e autorevole». Poi ancora alla lunga teoria di scontri vittoriosi contro i Merkit e i principi mongoli avversari, fino alla conquista dell’egemonia indiscussa attraverso la «battaglia nella tempesta» (contro l’intrigante fratello di sangue Jamuqa) e quella dei «Settanta mantelli di feltro» (contro le ultime resistenze tatare). E infine all’espansione di un regno quasi senza limiti, che lambiva il palazzo imperiale di Pechino e la Via della Seta.

A metà fra il saggio e la narrativa, un libro perfetto per approcciarsi a Gengis Khan. Grousset, a differenza dell’opera sopra citata, prova a restituirci un vero e proprio racconto di quella che potrebbe esser stata la vita del grande condottiero, non tralasciando però nozioni storiche. A distanza di anni continua ad essere una delle migliori testi a trattare del mitico personaggio.
“The Book of Dede Korkut”
Il Libro di Dede Korkut è una raccolta di dodici storie ambientate nell’era eroica dei turchi Oghuz, una tribù nomade che aveva viaggiato verso ovest attraverso l’Asia centrale dal IX secolo in poi. Le storie sono popolate da personaggi tanto bizzarri quanto indimenticabili: Karchar il Pazzo, la cui imprevedibilità richiede un esercito di pulci per gestirla; il mostro Tepegoz; e l’eroina Chichek, che tira con l’arco, corre a cavallo e combatte il suo amante.

Libro determinante per capire la mentalità ed il passato dei turchi, oltre che un affascinante libro di favole. Purtroppo il testo attualmente non è disponibile in italiano se non con una nostra traduzione fatta dalla versione inglese, ma se vi piace la Turchia e le storie è davvero un libro indimenticabile. Diffuso in tutto il mondo turco, le vicende de “Il libro di Dede Korkut” ci faranno viaggiare con la mente in una realtà fatta di nomadi e coraggiosi guerrieri, pronti ad usare tanto la forza quanto l’astuzia per raggiungere i propri scopi. Testo che ci è entrato nel cuore e che potrebbe ritornare in futuro, magari come esclusiva per il formato podcast.
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