Yezidi, gli adoratori del Pavone: il memoriale ed alcune preghiere

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Ultima parte di una serie di 3 episodi dedicati agli Yezidi ed alla loro fede. In questa puntata: uno dei pochi documenti ufficiali e due preghiere

“Gli adoratori del pavone” di Giuseppe Furlani

Tutte le informazioni sugli Yezidi che leggerete in questa serie di 3 articoli è derivata da “Gli adoratori del pavone” di Giuseppe Furlani, illustre assirologo del secolo scorso, che nel 1930 scrisse questo libro, pietra miliare per quanto riguarda gli studi su questa fede. Al suo interno sono infatti comprese non solo delle nozioni riguardo agli yezidi (tema di questa prima puntata), ma persino una rarissima traduzione dei due testi sacri ed una serie di documenti di fondamentale importanza per comprenderne indole e comportamenti.

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L’edizione di Jouvence include anche altri scritti ma in questa serie ci soffermeremo solo sulle ultime parti del testo, a mio giudizio più utili per uno sguardo di ampia portata. Per chi fosse interessato ad approfondire ulteriormente l’argomento, vi invitiamo proprio ad acquistare questo testo o, se preferite l’inglese: “Nineveh and Its Remains” di A.H.Layard e se preferite il francese: “Les Yézidis – Adorateurs du Diable” di Joachim Menant, entrambi consigliati dallo stesso Furlani.

Il memoriale degli Yezidi

5. È cosa insopportabile per riguardo alla nostra religione: quando i musulmani cominciano alla mattina la loro preghiera dicono – che Dio ci guardi – “Mi rifugio in Dio ecc..”. Se qualcuno di noi sente ciò, egli deve uccidere l’orante e se stesso; altrimenti, diventa infedele.

11. Se qualcuno della nostra setta si fa una camicia o un abito nuovo senza immergerli nell’acqua benedetta che si trova nel santuario di Sheikh ‘Adi – sia santificato il suo mistero -, non può indossarlo. Se lo fa, è infedele.

12. Non dobbiamo indossare abiti blu scuro. Non dobbiamo pettinare mai la nostra testa con il pettine di un musulmano, cristiano, giudeo o di qualche altro. Né dobbiamo raderci le nostre teste col rasoio che qualcuno, diverso da noi, abbia adoperato; tranne che se lo laviamo nell’acqua benedetta del santuario di Sheikh ‘Adi. Se lo facciamo, siamo infedeli.

13. Nessun Yezido può entrare in una latrina né può andare in bagno né mangiare con il cucchiaio né bere nel bicchiere di un musulmano o di un altro delle nazioni religiose. Se lo fa, è infedele.

14. Per quanto riguarda i cibi, le diversità fra noi e le altre nazioni religiose sono molte. A mo’ d’esempio non mangiamo carne di pesce, cetrioli, bamiyah, fagiolini, cavoli e lattuga. Persino non possiamo abitare in un luogo in cui è seminata lattuga.

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Tale memoriale venne inviato nel 1872 in risposta alla richiesta ottomana di arruolare soldati yezidi nel loro esercito. Viene considerato di estrema importanza in quanto è uno dei pochissimi documenti ufficiali rilasciati dalle autorità yezide e contiene un buon quantitativo di precetti religiosi, molto utili per comprendere pienamente questa religione. Per ovvi motivi ho citato solo 5 articoli, ma nel libro trovate ovviamente anche i restanti.

Preghiera

Oh Signor mio, sei grazioso

Oh Signor mio, tu sei eterno,

Tu sei Dio, il Dio dei regni e dei paesi,

Il Dio del regno della grazia, il possessore del trono sublime.

Dal principio sei eterno, possessore del trono e del firmamento,

Sei il Dio dei demoni e degli esseri visibili,

Degno degli estremi confini del cielo. Non hai né forma,

Né voce né colore.

Nessuno sa come sei.

Sei il giudice delle preghiere, giudice dei re e dei servi.

Hai creato Adamo che si pentì, hai creato Gesù e Maria.

Ci hai creato dolore e gioia.

Tu sei Dio, ma cosa sono io?

Sono caduto, sono debole, caduto, ma tu ti ricordi di me.

Sei la medicina di Zük’ub.

Oh Signore, perdona i miei peccati.

Oh Dio, oh Dio, oh Dio. Amen.

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Salvo per Zük’ub, non molto diversa da una preghiera cristiana o musulmana.

Preghiera mattutina

“Si è levato sopra di me il sole e sono venuti sopra di me due carnefici. Oh povero, alzati e fai la confessione della religione, la quale è: “Dio è unico ed il Melek ash-Sheykh è Habib Allah. Saluta lo Sheykh ‘Adi e il suo popolo e la grande qubbah sotto la quale si trova la qubbah dello Sheykh Tawris e Fakhr ad-Din e lo sheykh e il pir e il mazar Dayrasur, e confessa che esso è per la forza del braccio dello Sheykh. Confessa altresì il sepolcro del tempo e l’estremo giorno. Amen.”

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Preghiera estremamente utile per comprendere la religione degli Yezidi in quanto è de facto una summa assoluta di tutto quanto detto nelle 3 puntate, andando a rappresentare qualcosa di simile alla Shahada (testimonianza di fede) nell’Islam.

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