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“Paranormal” è senza alcun ombra di dubbio il miglior prodotto egiziano disponibile su Netflix. Una serie dalle tinte horror incredibilmente riuscita in grado di portare questo genere persino sulle sponde del Nilo
Paranormal
Dopo essersi ritrovato in una serie di eventi insoliti, un ematologo scettico diventa suo malgrado un’autorità sui fenomeni paranormali.
La trama
Ambientata nell’Egitto degli anni “60, in “Paranormal” seguiremo la storia di Refaat Ismail, un ematologo egiziano che, improvvisamente, vede comparire intorno a sé eventi strani e misteriosi. Si scoprirà infatti molto in fretta (a metà della prima puntata) di un dettaglio molto particolare riguardante la vita di Refaat: da giovane si fidanzò con uno spirito.

Quest’ultimo tornerà a tormentare il suo antico amore, spingendolo a scontri sempre più estenuanti con mostri ed altre creature sovrannaturali; portandolo a scoprire qualcosa d’inaspettato e che condizionerà la sua vita per sempre.
La mano del maestro
La serie, lo diciamo subito, è un gioiello. Da tanto tempo, infatti, non si osservava su Netflix un prodotto egiziano che potesse competere con quelli Usa, con questo ci sono riusciti e finalmente si può osservare qualcosa di livello consono alla storica cinematografia egiziana. “Paranormal”, in particolare, poggia le sue basi sui testi di uno dei più grandi romanzieri dell’Egitto contemporaneo: Ahmed Khaled Tawfik, di cui abbiamo già avuto l’onore di trattare quest’anno. La serie, nello specifico, è la trasposizione cinematografica di “Ma Wara’ al-Tabi’a”, una collezione di ben 81 romanzi che furono scritti dal 1993 al 2011, diventando una delle opere più amate della letteratura locale.

Come nel caso di Utopia, anche in “Paranormal” assistiamo ad una piccola magia, marchio di fabbrica del grande narratore: fondere la narrativa di stampo americano con l’Egitto. Il concetto non è semplice da tradurre in parole ma è al centro della grandezza di questo scrittore. Le sue opere, infatti, ricordano molto la letteratura yankee, senza però andare in nessun maniera a copiarla. Quando leggi o vedi Tawfik, infatti, hai come l’impressione di esserti già imbattuto in qualcosa di simile, ma, al contempo, hai la certezza che ciò che hai davanti è assolutamente egiziano. Non è una copia e non è una traduzione, ma un lavoro che, proprio per il suo livello assoluto, ne ricorda i lati migliori, ricordando all’Egitto i suoi mostri ed il suo passato.
Ma che bella serie
Al di là del testo, tuttavia, viene messo in risalto anche tutto il movimento cinematografico egiziano, che nel mondo arabo è paragonabile, per livello, a quello americano. Ahmed Sayed Amin, che interpreta Refaat Ismail, è perfetto sotto ogni punto di vista e riesce a fondere perfettamente l’ironia egiziana con l’atmosfera horror, risultando così un elemento assolutamente credibile e di spicco nell’arco dell’intera serie. Altre note d’onore sull’interpretazione sono poi per Razane Jammal, nella serie “Maggie Mckillop”, e Reem Abd El Kader, ovvero Shiraz, lo spirito protagonista della prima stagione.

Un piccolo discorso va aperto anche per quanto riguarda l’immagine ed i luoghi, aspetti che possono apparire marginali ma che qui riescono a mostrare la propria potenzialità. I colori delle riprese, infatti, ci riporteranno ad un’atmosfera tipica di quegli anni, risultando decisive in scene in cui il buio rischierà di aver la meglio sul caro Refaat. La centralità della casa dei Khadrawy pone inevitabilmente un accento sulle location, ma devo dire che, da questo punto di vista, ho apprezzato ancor di più la 4a puntata, quella ambientata nella campagna di Mansoura. Siamo sempre abituati ad osservare l’Egitto attraverso Il Cairo, ma la sua anima è perlopiù fluviale e contadina, cosa che apparirà più che mai in quell’episodio, il più egiziano di tutti.
In conclusione
“Paranormal” è senza alcun ombra di dubbio la miglior prodotto egiziano di Netflix, tanto da poter ambire addirittura ad un confronto con i suoi prodotti più acclamati. Naturalmente stiamo parlando di un qualcosa nato per intrattenere e far passare con piacere il tempo, tuttavia, grazie all’altissimo livello di Tawfik, non sarebbe una bestemmia trarne qualche riflessione interessante. Se siete amanti di un “horror soft” e state cercando qualcosa di diverso, avete trovato ciò che fa per voi.
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