“Cronache dalla polvere” di Zoya Barontini

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10 racconti di 11 autori diversi per farvi immergere appieno nel Massacro di Addis Abeba, 10 storie di fantasmi per ricordare le infamie italiane in Etiopia

Cronache dalla polvere

Nel 1936 l’esercito italiano conquista la capitale dell’impero etiope, Addis Abeba. Per quelle popolazioni un nuovo inizio: la pace romana, come la definì Benito Mussolini. Cronache dalla polvere racconta questa pagina di storia dell’Italia dimenticata e troppo a lungo taciuta: l’occupazione dei territori dell’Abissinia da parte delle truppe fasciste. Il regime ambiva a farne il fiore all’occhiello dell’Impero italiano ma si trovò a reprimere con atroce violenza la resistenza dei fieri guerriglieri arbegnuoc. Le truppe italiane insieme alle camicie nere si resero protagoniste di rastrellamenti, distruzioni e massacri di uomini, donne e bambini, abbandonando umanità e pietà, perdute per sempre in quelle terre lontane da Roma. Le popolazioni locali non hanno mai dimenticato quel passato di inaudita violenza.

Per non dimenticare

Come italiani, siamo stati cresciuti con il mito che, in fondo, in Africa fummo “quelli buoni”, persone che, al contrario di francesi e inglesi, erano giunte in quelle terre come delle sorti di “Babbi natale“, pronti a dare strade e scuole ai poveri incivili; questo libro fa strage di quell’idea assurda, usando la narrativa per mettere meglio a fuoco quei momenti. 10 racconti di 11 autori per comprendere al meglio “L’episodio abissino“, trattato a partire dalla strage di Addis Abeba nella quale migliaia di civili etiopi vennero trucidati dagli italiani a seguito del fallito attentato al generale Rodolfo Graziani.

Cronache dalla polvere

Tale elemento sarà il punto di partenza di tutti i racconti che, però, sono estremamente eterogenei fra di loro andando a fornire una versione a 360° di quei fatti. Da questo punto di vista, molto interessante “Ethiopian volunteer register here!” che racconta anche la storia di Memnone, il re di Persia ed Etiopia che combatté assieme ai troiani nell’Iliade, unendola a quella di un giovane afro-americano.

Storie di fantasmi

Un’altra particolarità molto interessante è che, nella maggior parte di queste storie, è presente la figura del “fantasma“. Il modo con cui esso interagirà con i protagonisti dipende dai singoli racconti, ma la sua presenza fornisce ancor più spunti alla trama accrescendone il valore simbolico. Il rischio, in opere di questo tipo, è quello di diventare una sorta di “cronaca dal fronte”, azzerandone il valore narrativo e/o poetico. Questa scelta consente invece al lettore di godere appieno degli orrori raccontati, sfruttando la simbologia per immedesimarvisi e comprendere ancora di più.

Cronache dalla polvere

Inoltre, lo rende un testo adatto anche ad un pubblico più giovane tanto che, fossi un professore, lo vedrei benissimo come lettura in un liceo. Le magnifiche illustrazioni di Alberto Merlin, inoltre, semplificano il tutto anche sotto l’aspetto visivo, facendo godere gli occhi con disegni d’impressionante bellezza.

La nostra storia

“Cronache dalla polvere” m’incantò sin dalla copertina, tanto che lo scorso Book Pride milanese andai anche a vederne la presentazione. Ricordo con estremamente piacere quel momento, poiché, in un certo senso, mostrava la “chicca” di quest’opera: la vita degli scrittori. Poco prima della fine del libro, infatti, ogni autore racconta la storia della sua famiglia in quegli anni, facendoci riflettere davvero su chi siamo e chi eravamo.

Cronache dalla polvere

Personalmente ricordo di esser tornato a casa folgorato: erano temi e pensieri che non mi ero quasi mai posto, convinto che il fascismo, tutto sommato, fosse qualcosa di orrendo, lontano ed esterno; i loro racconti, di donne e uomini “normali”, però, sono una preziosa testimonianza in gradi di farci analizzare al meglio il fenomeno, più che mai attuale.

Scorrevole, intelligente, piacevole alla lettura, con una grafica stupenda; un testo che meriterebbe di essere letto in ogni scuola per il valore che porta.

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