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Visto il rapido peggiorare della situazione sanitaria nel Bel Paese, ogni settimana vi proporremo 3 libri “imperdibili” per area, iniziamo oggi dal Maghreb
Piccola ma doverosa premessa
Questa non è un classifica ma un suggerimento a chi dovesse approcciarsi per la prima volta a questi paesi ed a queste aree del mondo ed è legata anche al gusto personale dell’autore. Mettere solo 3 opere (rischiando così di lasciar fuori interi paesi) è stata una scelta ben precisa dovuta a qualcosa che spesso ci si dimentica: i libri non sono gratis. Il nostro intento è quello di fornire a principianti ed esperti 3 titoli effettivamente “irrinunciabili”, che possano così permettergli di godersi un buon testo e/o scoprire qualcosa di nuovo, permettendogli di fare solo spese “azzeccate”.

Avete degli “irrinunciabili” diversi? Siamo curiosissimi di conoscerli, a breve inizieremo delle dirette di 30 minuti/1 ora proprio partendo da queste liste; rimanete collegati per ricevere novità. Vi lasciamo alla lista, buone letture.
“Creatura di Sabbia” di Tahar Ben Jelloun (Marocco)
In un paese senza età, che è anche il Marocco di oggi, nasce dopo sette sorelle Mohamed Ahmed. Nasce femmina, ma per volere del padre, che non vuole disperdere il patrimonio accumulato, crescerà maschio a dispetto del suo corpo, e sarà riconosciuta da tutti come nuovo capofamiglia. Creatura di sabbia è la storia di un’identità inventata, di una metamorfosi coatta, dei turbamenti, delle ossessioni, delle violenze e dei paradossi che ne derivano.

Tahar Ben Jelloun compie il suo capolavoro trasportandoci in un romanzo che rende la stessa prosa molto simile alla poesia. In “Creatura di sabbia” affronteremo uno dei drammi più pesanti all’interno del regno, vivendolo però a metà fra sogno e realtà, quasi più incantati dal narratore che dalla storia in sé. Un libro che vi riporterà in piazze sabbiose, in cui strani viandanti narrano racconti. Ad oggi, il più bel libro mai letto sul Marocco.
“L’harem e l’Occidente” di Fatema Mernissi (Marocco)
Ovunque vivano, gli uomini, siano orientali o occidentali, fantasticano sull’harem. Se vi soffermate a contemplare le tante opere dipinte dagli artisti su questo tema, vi troverete di fronte ad un enigma: mentre gli occidentali hanno raffigurato le bellezze da harem come creature innocue e statiche, gli orientali le hanno mostrate come donne battagliere. Che cosa si cela dietro le diverse rappresentazioni di queste bellezze effimere, creature del sogno maschile? Che cosa ci raccontano sui misteriosi nessi che legano sesso e paura? Fatima Mernissi si è proposta di risolvere il problema, anche se la sua curiosità, più che delle risposte le ha fruttato delle nuove intriganti domande.

Pochi libri hanno saputo sconvolgere le nostre idee tanto quanto “L’harem e l’Occidente”, un libro che ogni donna dovrebbe leggere almeno una volta nella vita. Fatema Mernissi indaga attraverso arte e costume per risolvere le enorme incomprensioni che nel corso del tempo sono state affibbiate alla donna orientale e, nello specifico, a quella musulmana. Una narrazione intelligente, spiritosa e vivace, in grado di scindere realtà ed immaginazione per mostrare il vero volto della donna nel “mondo islamico”. Curiosità: 2 giorni prima del prima lockdown, stavamo organizzando un’intero evento basato su questo libro, giusto per farvi capire il livello e la profondità dell’opera.
“Nedjma” di Yassine Kateb (Algeria)
Quattro amici, Rachid, Lakhdar, Murad e Mustafà sono ossessionati dall’amore di una donna, Nedjma, sposa di Kamel. Un mistero circonda la nascita di costei: affidata da piccola ad una madre adottiva, è figlia di una francese successivamente rapita da quattro amanti, tra i quali il padre di Rachid e un prestigioso seduttore, Si Mokhtar. Nedjma viene concepita durante una fatidica notte in qui questi due ultimi personaggi avevano condotto la francese in una grotta dove, la mattina seguente, si ritroverà il cadavere del padre di Rachid.

Fra i più bei romanzi algerini di sempre, Yacine Kateb, utilizzando la metafora della “femme fatale”, racconta la storia del proprio paese e dei molti conquistatori che provarono a rubarne il cuore, senza però mai riuscirvi. Un testo molto profondo ed adatto soprattutto a coloro che hanno già una base della storia algerina. Avendo in mente tale aspetto, infatti, si riusciranno a comprendere al meglio i dettagli e le allusioni lanciate dal grande scrittore, elemento fondamentale che ne eleva molto il livello complessivo. Rispetto agli altri libri è meno agevole alla lettura, ma se si ha tempo e pazienza, è un libro in grado di arricchire sia per prosa che per significato.
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