This article is also available in:
English
Mogadiscio, una città dal passato straordinario, in grado di imporsi a lungo come signora dei mari
Le parole di Ibn Battuta
“Risaliti in barca, dopo quindici giorni di navigazione giungemmo a Mogadiscio, città di sterminata ampiezza ove risiedono mercanti molto ricchi e si consumano enormi quantità di carne di cammello (ne sgozzano centinaia al giorno), pecora e montone; celebre per per gli omonimi ed ineguagliabili tessuti che vengono esportati in Egitto ed altrove.”
Ibn Battuta
Le origini
L’area intorno a Mogadiscio venne abitata sin da tempi antichissimi da gruppi di cacciatori-raccoglitori di etnia Khoisan. Quest’ultimi si fonderanno poi con migranti insediatisi sulle coste dell’attuale Somalia, dando vita alla civiltà proto-somala, che s’impose nei mari del Corno d’Africa. Il loro apporto fu fondamentale in quanto, non possedendo le adeguate tecnologie, era impossibile per qualsiasi navigatore avventurarsi in India “direttamente”, dovendo per forza far scalo nei porti somali.

Proprio per tale motivo, tutte le città di quella costa divennero straordinariamente ricche ed abbienti, tanto che Sarapion, nome con la quale Mogadiscio era conosciuta all’epoca, fu citata persino nella “Geografia” di Tolomeo. Tuttavia il primo cambiamento di nota avverrà nel 700, anno in cui giungerà in Somalia il Califfato omayyade.
L’arrivo degli Arabi
Il califfo Abdul Malik ibn Marwan, infatti, sarà il primo a voler estendere la propria sovranità anche sulle coste locali, riuscendo in breve tempo ad impadronirsi di quelle somale, Mogadiscio compresa, e Kilwa. Inizialmente la città godette molto dei nuovi dominatori ma, a partire dall’arrivo di Harun al Rashid, iniziò a manifestare un’insofferenza sempre più forte verso il loro lontano sovrano.

Sarà tuttavia con l’arrivo di alcuni migranti Arabi che la Somalia otterrà per la prima volta un ruolo di primo piano nel Medio Oriente. Con l’arrivo di quest’ultimi, infatti, verranno formate le prime confederazioni che daranno poi vita al Sultanato di Mogadiscio, che regnerà dal 13° al 17° secolo su queste terre.
Il sultanato di Mogadiscio
Quest’ultimo portò la città a livelli di sviluppo mai raggiunti prima, confermandola come una delle città più importanti e belle di tutta l’Africa. La sua posizione strategica le permetteva infatti di ricevere merci pregiate tanto dal Mediterraneo, quanto dall’Oceano indiano e dall’Africa, tanto che a lungo fu guardata con ammirazione da ogni popolo della terra. Non fu un caso che i portoghesi, interessati più che mai ad ottenere il dominio dei mari, provarono a conquistarla, fallendo tuttavia nell’impresa.

All’epoca il Sultanato di Mogadiscio era clientes del più vasto Sultanato Ajuran e fu proprio grazie a quest’ultimo che la città respinse gli Europei e gli Oromo, altra popolazione che attentò alla sovranità cittadina. Le molte guerre ed un cambio di dinastia nella città, tuttavia, destabilizzò il dominio Ajuran che, alla fine del 17° secolo, crollò definitivamente.
Sotto l’Oman
Con il crollo del Sultanato Ajuran, il suo ruolo venne preso da quello dell’Oman che, proprio in quegli anni, stava diventando una delle potenze egemoni dell’Oceano indiano, tanto da rivaleggiare persino con i britannici. Quest’ultimi avevano infatti posto mire sui territori degli omaniti, intraprendendo una guerra con Muscat a partire dal 1823; essa tuttavia si risolse appena 5 anni dopo con una vittoria araba che allontanerà a lungo Londra dalle coste somale.

Tuttavia tale scontro destabilizzò molto l’Oman che infatti non amministrò più le coste africane dalla Penisola araba, quanto piuttosto da Zanzibar, altro fiore all’occhiello del Sultanato dell’Oman.
Italiani, britannici ed indipendenza
Nel 1892 il governo italiano affittò la regione intorno a Mogadiscio, impadronendosene definitivamente nel 1905 e facendone luogo principe per i propri progetti di colonizzazione. In breve tempo, infatti, Mogadiscio divenne seconda solo ad Asmara per “italianizzata”, con ben 22’000 su una popolazione totale di 50’000 abitanti.

A partire dal 1941, Mogadiscio venne occupata dai britannici, sotto la cui sovranità rimase fino al 1950, anno in cui fu affidata in amministrazione fiduciaria all’Italia per 10 anni. Dal 1969 al 1991 la Somalia cadde sotto la dittatura di Siad Barre, dopo la caduta di quest’ultimo, tuttavia, la situazione politica si complicò ulteriormente, rendendo il territorio una realtà del tutto instabile e legata perlopiù a signori della guerra locali.
Seguiteci sulla nostra pagina facebook, Spotify, YouTube, Twitter e Instagram, oppure sul nostro canale Telegram. Ogni like, condivisione o supporto è ben accetto e ci aiuta a dedicarci sempre di più alla nostra passione: raccontare il Medio Oriente.