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Il leggendario poeta persiano è il primo ad unire la figura di Alessandro al Dhul-Qarnayn coranico, dando vita ad un mito davvero straordinario che ci farà viaggiare fra terre fantastiche, con creature e storie mai viste prima
Unione di due mondi
Ferdowsi è senza dubbio fra i più celebri e rinomati autori di Persia a trattare della figura di Alessandro il Macedone, formando quelle che saranno le fondamenta del suo mito nella letteratura neo-persiana. Il poeta di Tus unirà per primo i racconti del “Romanzo di Alessandro” e di Dhul-Qarnayn, dando vita per la prima volta ad un “ibrido” delle due figure, che sgrezzerà, poi, con la sua mirabile dote poetica.

L’Alessandro Magno di Ferdowsi, infatti, sarà la base di un nuovo corso narrativo riguardo che svilupperà una nuova visione, sovrapponendo storia, mito e racconti coranici. Il macedone è qui un vero e proprio eroe universale, in grado di unire Oriente ed Occidente attraverso una sorta di “missione profetica” che lo porterà persino alla Mecca, seppur da semplice monoteista. Alessandro diventa allora una sorta di “proto-Muhammad” più mobile e battagliero, diventando un vero e proprio messaggero divino.
Importante premessa
Prima di iniziare ad analizzare più nel dettaglio questo formidabile racconto, va fatta una dovuta ed importante premessa: non possiedo una copia dello Shah-nameh, da cui quest’ultimo è tratto. Purtroppo il suddetto testo in Italia non viene ristampato “pubblicamente” da fine ‘800 e dunque le informazioni che vi porto non sono prese da lì ma da: “Il libro della Fortuna di Alessandro” di Nezami, tradotto da Carlo Saccone. Nella meravigliosa ed approfondita introduzione di questo testo (comunque raro nel Bel Paese), il brillante professore padovano ci illustra approfonditamente la visione di Alessandro nel mondo persiano, fra cui quella di Ferdowsi.

Personalmente una volta finito quest’ultimo capitolo non ho potuto fare a meno di sognare una serie e/o un film che riproponesse la sua versione, davvero fantastica. Ferdowsi immagina draghi, giganti, incontri mistici, terre lontane, battaglie e creature fantastiche; elementi che già da soli portano ogni lettore a sognare ma che, uniti ad una figura quale Alessandro diventano qualcosa di davvero straordinario. Partiamo allora subito con il racconto ferdowsiano.
Alessandro di Persia
Rifacendosi al “Romanzo di Alessandro”, Ferdowsi sposa la tesi secondo cui quest’ultimo non sarebbe greco, bensì Persiano. Ciò in quanto non figlio di Filippo, bensì di Darab, padre di Dario, e di Nahid, figlia del sovrano greco, inviata in dono al re di Persia e poi, a causa del fetore da lei emanato, “rispedita al mittente”. La giovane era tuttavia già incinta di Alessandro, il quale nacque e crebbe alla corte ellenica mantenendo però coscienza delle proprie origini. Con il passare degli anni, sia Dario che Alessandro si fecero sempre più grandi e potenti ma, a causa di tasse troppo alte richieste dal re di Persia, vennero allo scontro.

Prima il greco conquistò l‘Egitto e poi, con un travestimento, provò a parlamentare con il fratellastro, il quale lo scoprì e per poco non lo uccise. A questo punto avverranno gli scontri militari, segnati dalle sconfitte di Dario ed al successivo tradimento da parte dei suoi sottoposti, i quali lo consegneranno ad Alessandro. Quest’ultimo, rivelò al fratellastro morente la loro parentela, promettendogli di unirsi a Rowshanak, sua figlia, in modo da mantenere viva la dinastia. Una volta conclusa la cerimonia funebre, il nuovo sovrano di Persia si appresterà a sconfiggere Poro re dell’India, dando poi vita ad una storia del tutto inedita.
Ai confini del mondo
Da questo momento in poi, assisteremo alla reale unione fra Alessandro Magno ed il Dhul-Qarnayn, tanto che la prima tappa del macedone sarà Mecca, ove si recherà in quanto monoteista, dando il via ad un vero e proprio percorso profetico. Dall’Arabia si recherà in Andalusia, che conquisterà pacificamente e poi nella lontana India per parlamentare con saggi bramini; quest’ultimi gli rimprovereranno il caos e la distruzione lasciati sul cammino, alle critiche, risponderà appellandosi alla volontà superiore di Dio. Lasciato il subcontinente indiano, viaggerà in un mare senza confini, ove troverà una montagna che si rivelerà essere un immenso pesce. Sceso a terra vorrà tornare ad Ovest: prima in Abissinia, dove sconfiggerà un popolo di giganti, e poi in Arabia, dove ucciderà un drago spaventoso.

Non pago, si recherà allora ad Oriente, dove incontrerà al Khidr, leggendario personaggio del Corano, con il quale si recherà nel Paese delle Tenebre alla ricerca dell’Acqua di Vita, che sarà bevuta però solo da al Khidr. A questo punto scalerà una montagna trovandovi in cima Israfil, l’angelo del Giorno del Giudizio, il quale lo ammonirà riguardo ad avidità e cupidigia. Sceso dalla montagna, si recherà nei territori di Gog e Magog, ove farà costruire la celebre barriera atta a tener lontani i suddetti popoli bestiali. Successivamente, su una montagna, ebbe la visione di un re morto seduto sul trono, ripetizione di un analoga visione ammonitrice avuta poco prima; tuttavia si spingerà ancora avanti, arrivando persino in Cina, con la quale stabilirà la pace. Infine, dividerà la terra di Persia fra i principi locali, si recherà a Babilonia e qui vi morirà.
Una storia davvero straordinaria e che, personalmente, non vedo l’ora di leggere il prima possibile e di portare nel dettaglio sul sito; incredibile.
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