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Un documentario che ci porterà a scoprire meglio l’uomo Nicolas Anelka, con un focus specifico sui mondiali del 2010 nei quali un’intera nazione si “ammutinò” per lui. Disponibile su Netflix Italia
Anelka : L’Incompris
Enigmatico, incomparabile o entrambe le cose? La controversa eredità del famoso calciatore francese Nicolas Anelka viene esaminata in questo approfondito documentario.
Anelka ed io
Un film sulla vita di Anelka, uno dei giocatori più discussi dei primi anni 2000, in grado di stravolgere (senza volontà né colpa) una nazione intera. Personalmente sono molto legato a questa figura, in quanto fu uno dei primi articoli che scrissi in assoluto; dovete sapere che, prima della nascita di Medio Oriente e Dintorni, lavorai per più di un anno per una rivista sportiva ed Anelka fu fra i primi di cui mi occupai.

In passato lo paragonai a Frantz Fanon, leggendario intellettuale caraibico, autore de: “I dannati della terra”, testo di fondamentale importanza per il processo di decolonizzazione dei popoli. Naturalmente il paragone è assolutamente fuori luogo, ma questo lo sapevo anche quando scrissi l’articolo; la cosa strana è, che dopo questo documentario, sono meno convinto che fosse un azzardo.
Vita di Anelka
Il film ci porta ad esplorare la carriera del grande campione francese, procedendo perlopiù in senso cronologico, ma con alcune piccole deviazioni utili a comprendere meglio certi passaggi della sua vita prima e dopo il calcio. La storia, per numero e livello di trasferimenti, potrebbe esser interessante già di suo, ma fin dalle prime battute si capisce come il vero “fulcro” siano i “maledetti” mondiali del 2010. Durante la competizione Anelka venne convocato dall’allora ct Domenech ma, dopo una prima sconfitta ed un secondo tempo deludente, il giocatore venne sostituito ed in quella situazione pronunciò una “brutta parola”.

Il giorno dopo l’Equipe titolò con un: “Va te faire enculer sale fils de pute!” (non credo serva la traduzione) e ciò provocò reazioni immediate da parte dell’opinione pubblica francese. Sarkozy in persona chiese addirittura che venisse estromesso dal ritiro, cosa che puntualmente avvenne, causando però ulteriore caos. L’intera nazionale si schierò infatti con il proprio compagno, provocando uno sciopero che, coadiuvato dai deludenti risultati in campo, ne porterà l’estromissione dalla competizione. Solo ad anni di distanza Domenech ammise che l’insulto in realtà non era nemmeno parente di ciò scritto sui media e peraltro non era riferito a lui ma ad il modo di giocare.
Un film da vedere sia che siate amanti del calcio sia che siate amanti della giustizia, una metafora perfetta di come i media possano distorcere l’immagine di un uomo, facendo apparire “ribelle” persino la tranquillità.
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