This article is also available in:
English
La menta è una delle piante in assoluto più apprezzate e sfruttate di tutto il mondo islamico e specialmente del Marocco, le cui origini, però, sono da ricercare nell’Antica Grecia
La tradizione
Il primo bicchiere di tè alla menta è dolce come la vita. Il secondo è forte come l’amore. Il terzo è amaro come la morte.
Detto marocchino
Il mito greco sulla menta
Secondo la leggenda, Menta era una ninfa bellissima, figlia di Cocito, uno dei 5 fiumi degli Inferi. In breve tempo sarebbe diventata la concubina prediletta di Ade, scontrandosi con le ire di Persefone, nuova regina del regno sotterraneo. Si narra che Menta, dopo aver provocato quest’ultima riguardo le sue abilità a letto, sia stata da lei uccisa e fatta a pezzi. Ade, però, ebbe pena per la sua concubina e decise di tramutarla nell’erba a noi tanto nota. Sarà Demetra, infine, a porre al vegetale la condizione di sterilità, punizione postuma per l’attentato al matrimonio.

Tracce di questa leggenda si trovano tutt’oggi in Grecia, specialmente nella regione dell’Elide, dove sorge il monte Menta. Proprio su quest’ultimo, si trova uno dei rarissimi templi dedicati ad Ade, circondato da un bosco sacro a Demetra. Per la sua connessione con il mondo dei morti, la menta venne considerata a lungo centrale per i misteri eleusini, riti mistici della Grecia antica.
L’erba della sterilità
Nel mito si affronta anche una delle caratteristiche più interessanti della menta, ovvero la sua sterilità. Molti ignorano, infatti, che esistono svariati cultivar di questa specie, svariati dei quali sterili. L’esempio più noto è sicuramente quello della menta piperita, una delle più conosciute ed utilizzate in assoluto. Quest’ultima, infatti, non è una specie che cresce spontaneamente, bensì frutto dell’incrocio fra Mentha spicata e Mentha aquatica. Dall’unione delle due nasce una delle tipologie più forti ed intense della pianta, utilizzata tutt’oggi per la produzione di dentifrici, distillati e molto altro ancora.

Sempre riguardo alla sterilità, è molto interessante osservare come una varietà, la “menta poleggio”, fosse sfruttata sin dall’antichità per le sue proprietà abortive. Molte erano infatti le donne che ne bevevano gli oli essenziali per metter fine “all’inconveniente”, tanto anche in diverse commedie di Aristofane si menziona come portentoso anticoncezionale. Attenzione però: nel corso della storia furono diversi coloro che morirono proprio per aver ingerito quantità errate; se avete bisogno di aiuto, rivolgetevi al vostro medico, non provate a sperimentare perché le conseguenze potrebbero essere impreviste.
Proprietà e gusto
Tutto il genere di piante gode di proprietà antisettiche e antivirali grazie alla sua incredibile abbondanza di polifenoli. Inoltre, possiede proprietà antispastiche, balsamiche e sedative e si rivela un’incredibile alleato nella lotta alle mosche. Infine secondo il grande Ibn Sina/Avicenna: “I suoi fiori sono uno stimolante ed un digestivo, inoltre eliminano il mal di testa derivato dal freddo”.

Per quanto riguarda la cucina, non può non esser citato il tè alla menta maghrebino, una bibita che rende l’erba verde principessa assoluta di ogni pasto ed ogni riunione. Pur essendo l’introduzione del tè abbastanza recente, l’abbinamento divenne ben presto un must, tanto che in appena un secolo e mezzo si è trasformato in rituale quasi sacro all’interno delle comunità maghrebine (marocchine in primis). Non a caso il Marocco è il primo produttore al mondo di menta piperita con il 92% della produzione mondiale, mentre l’Argentina, seconda nella classifica, ne copre appena l’8%; va detto tuttavia che, essendo una pianta invasiva, il suo reale è vastissimo e persino l’Italia possiede le sue varietà tipiche.
Seguiteci sulla nostra pagina facebook, Spotify, YouTube, Twitter e Instagram, oppure sul nostro canale Telegram. Ogni like, condivisione o supporto è ben accetto e ci aiuta a dedicarci sempre di più alla nostra passione: raccontare il Medio Oriente.