Storia di Aleppo, fra Anatolia e Mesopotamia

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Aleppo, una città tanto incredibile da essere a lungo considerata persino superiore a Damasco, la storica capitale di tutta la Siria

Le parole di Ibn Battuta (parte I)

Ci recammo ad Aleppo, grandissima città ed importante capoluogo che così viene descritta da Abu al Husayn ibn Jubayr: “Detiene un rango insigne e gode di fama imperitura. Molti re hanno ambito possederla ed in molti cuori occupa un posto d’eccellenza. Quante battagli ha suscitato, e quante fulgide spade, per lei si sono sguainate!

Aleppo

La sua rocca è famosa per essere inespugnabile ed altissima, a tal punto inviolabile che non c’è chi voglia – né possa – attaccarla. Ha fiancate in pietra da taglio ed è stata eretta con equilibrio ed armonia sicché, gareggiando in durata con i giorni e con gli anni, ha accompagnato alla tomba i nobili ed il volgo!

(continua a fine articolo)

Da Aleppo a Beroea

Rispetto ad altre città della zona, Aleppo è stata meno oggetto di scavi archeologici, tuttavia i primi resti della città risalgono addirittura al 5000 a.C., divenendo, a partire dal 3000 a.C., una presenza costante sulle mappe della zona. Il primo regno a possederla fu quello di Yamhad che, dal 1800 a.C. al 1500 a.C. si contraddistinse come un “terzo polo” fra i bellicosi Ittiti a Nord e la potenza Egizia a Sud, venendo però poi conquistata dai primi e seguendone così le sorti. Dopo gli Ittiti vennero infatti i Neo-Assiri, poi i Persiani ed infine Alessandro Magno.

Aleppo

L’attuale Nord della Siria divenne uno dei luoghi maggiormente colonizzati dagli Elleni, tanto che qui vi posero l’insediamento di Beroea, nel quale elaborarono alcuni dei primi esperimenti politici ibrido fra modello greco ed orientale. La città verrà poi conquistata dal re armeno Tigrane II, venendo poi successivamente inglobata dall’Impero romano, sotto il quale tuttavia mantenne una certa autonomia politica e legislativa. Sotto i romani, Beroea divenne la seconda città siriana dopo Antiochia, all’epoca la terza città più grande dell’Impero.

Medioevo infausto

All’inizio del 7° secolo, la città venne brevemente conquistata dai Sasanidi, venendo presa poi dagli Arabi nel 637. Aleppo diverrà poi sede della dinastia sciita Hamdanide che la trasformerà in una vera e propria perla della regione, attirando alla propria corte anche il grande poeta al Mutanabbi e l’altrettanto grande matematico al Farabi. Tale dinastia giocherà anche un importante ruolo nell’equilibrio di potere fra Fatimidi e Bizantini. Con l’arrivo delle crociate, tuttavia, la città subirà un periodo di profonda sofferenza e continui attacchi fra dinastie locali ed invasori europei, subendo peraltro, nel 1138, il 6° terremoto più mortale della storia.

Aleppo

Dal 1260 al 1280 Aleppo vivrà uno dei periodi più drammatici della sua storia, a causa dell’alleanza fra mongoli, crociati ed armeni che porterà a continui massacri della sua popolazione musulmana e giudaica, oltre che alla penetrazione dei primi in Medio Oriente. L’avanzata nomade fu fermata, con grande difficoltà, solo dai Mamelucchi di Baybars prima e Qalawun poi, che lì respingeranno al di là dell’Eufrate; tuttavia, nel 1400, Tamerlano la catturerà e ne sterminerà tutti gli abitanti, segnando l’ultimo grande massacro medievale della città.

Rinascita e caduta ottomana

Con l’arrivo degli Ottomani, a partire dal 1516, Aleppo si trasformò completamente, diventando a lungo seconda solo ad Istanbul per bellezza ed importanza. Grazie alla sua posizione strategica all’interno dei domini ottomani, divenne il centro di scambi più importante d’Oriente, tanto che furono in molti a porre i propri uffici politici qui, preferendola addirittura a Damasco. L’incredibile successo, tuttavia, inizierà a deteriorarsi a partire dal 1722, momento in cui la dinastia Safavide, con la quale Aleppo aveva intensi commerci, iniziò a declinare. Gli europei, interessati soprattutto ai preziosi tessuti iraniani, iniziarono a volgere le loro attenzioni alle Americhe e ciò segnerà l’inizio delle sventure per la città.

Aleppo

Quest’ultima dovette infatti affrontare epidemie di vario genere, attacchi beduini e, sopratutto, un’incredibile risalita di Damasco che nel 19° secolo riuscì addirittura a superarla per importanza. Tuttavia il peggio arrivò con la caduta dell’Impero ottomano, che pose Aleppo in una situazione politicamente molto complessa. Con i famigerati Accordi di Sykes-Picot e l’altrettanto criminale Trattato di Sevres, essa vide completamente stravolto il suo ruolo geopolitico, causando incredibili disagi all’intera popolazione. La città, infatti, aveva prosperato proprio in virtù del costante commercio fra Turchia e Mesopotamia, stati che invece vennero trasformati in entità autonome a causa del processo di balcanizzazione dovuto ai suddetti accordi. Con i successivi Trattati di Losanna, la situazione peggiorò ulteriormente per Aleppo, che perse gran parte della propria provincia a favore della neonata Turchia, la quale, nel 1939, annesse anche Iskenderun, privando la città di quello che per secoli era stato “il suo porto”.

Le basi della politica siriana moderna

Con il loro arrivo, i francesi perseguirono con grande intensità la loro politica del dividi et impera, separando Aleppo da Damasco e provando a riaccendere le tensioni fra le due città in modo da controllarle meglio. Secondo i transalpini, infatti, la prima sarebbe stata facilmente in grado di divenire un paese ricco ma alle dipendenze di Parigi, tuttavia era fondamentale facesse parte di una “federazione siriana” di modo da non rischiare un default economico ed una successiva fusione delle province. I calcoli europei tuttavia si rivelarono errati e tale sentimento non riaffiorò mai in tale centro che, anzi, alla prima occasione decise di riunirsi ai propri fratelli, portando poi alla scacciata dei francesi dalla Siria.

Aleppo

Le divisioni seminate, tuttavia, riapparvero con gran forza una volta raggiunta l’indipendenza, trasformando Aleppo e Damasco in due veri e propri poli del pensiero politico locale. La prima voleva infatti riunirsi all’Iraq ed al Regno Hashemita, mentre la seconda guardava con molto più interesse Egitto ed Arabia Saudita, neo-fondatori della Lega araba. Da tale tensione nacquero ben 3 colpi di stato che furono succeduti da un panorama politico alterato dai nuovi sconvolgimenti politici in Medio Oriente. Già a partire dagli anni “50, infatti, non si parla più di regni, entrambi collassati o vicini a farlo, ma piuttosto di ideologie: nasserismo e ba’athismo.

Fino agli anni 2000

Avendo tali movimenti ribaltato l’antico potere di Egitto ed Iraq, Aleppo si ritrovò a diventare centro del nasserismo egiziano, mentre Damasco del ba’ath, che fino al 1963 vide il suo unico centro in Iraq. Tale sconvolgimento di fronti porterà a diverse tensioni nel paese, risolte, purtroppo, dal Colpo di Stato del di quello stesso anno, che porterà al potere il Ba’ath prima ed Hafez al Assad poi.

Aleppo
Statua di Assad ad Aleppo prima della Guerra Civile

Il nuovo dittatore venne sostenuto sopratutto dagli imprenditori di Damasco, i quali videro in lui la possibilità di accentrare il ruolo economico della capitale, naturalmente a danno dell’antica rivale. Ciò portò il governo a marginalizzare sempre di più la città, ponendo le basi della Guerra civile siriana.

Le parole di Ibn Battuta

Dove sono ora gli emiri hamdanidi ed i loro poeti? Tutti scomparsi: rimangono soltanto i palazzi. Che fatto sorprendente! Le città restano ed i loro possessori se ne vanno – quando questi periscono, la rovina delle prime non è ancora decretata. Dopo il tempo degli hamdanidi chi vuol possederla la può aver facilmente: basta desiderarla e la si ottiene a costi minimi.

Aleppo

Questa è Aleppo. Di quanti re ha fatto parlare al passato e quante volte “un avverbio di luogo è resistito ad un altro di tempo”! Femminile nel nome, si è agghindata con la grazia delle donne più belle e come queste ha ingannato e addotto scuse. Ah, rifulgeva come sposa novella grazie a Sayfa al Dawla ibn Hamdan, ma ahimè, la sua giovinezza svanirà , più non vi sarà chi brama di possederla e tra poco, alfin, verrà distrutta”.

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