Storia di Hama, fortezza di Siria

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Hama, per nome e storia, rappresenta la fortezza indomabile, presente dall’alba dei tempi e tutt’oggi indomita

Le parole di Ibn Battuta

Poi proseguii per Hama, insigne metropoli di Siria e città meravigliosa, d’incantevole bellezza e di splendore memorabile, tutta circondata da orti e da giardini accanto ai quali, siccome sfere celesti, ruotano le norie.

La città è attraversata dall’immenso fiume Oronte ed ha un sobborgo, detto al-Mansuriyya, che è più grande della città stessa, con mercati pieni di gente e bellissimi hammam. Ad Hama si produce molta frutta, tra cui le albicocche “mandorlate”, cosiddette perchè, spezzando il nocciolo, all’interno si trova una mandorla dolce.

Le origini di Hama

Le origini di Hama si perdono nell’alba dei tempi, con i primi ritrovamenti che risalgono all’incirca al 5500 a.C. ; nell’Età del Bronzo, quando per la prima volta la città iniziò a farsi conoscere al mondo, aveva già più o meno 4000 anni. Sarà in questo periodo che Hama fiorì come insediamento Amorreo alle dipendenze dei Mitanni, popolazione che verrà poi distrutta dagli Ittiti, primi veri dominatori della zona. Nell’Età del Ferro costituirà invece una vera e propria spina nel fianco per gli Assiri, tanto che, alleatasi con Damasco, Israele ed altri 9 regni, fu in prima linea nella battaglia di Qarqar, epico scontro che vide duellare ben 170’000 uomini. Tale battaglia va inoltre ricordata in quanto per la prima volta vengono menzionati gli Arabi, i quali parteciparono allo scontro con ben 1000 cammellieri.

Hama

Purtroppo però, tale durissimo scontro non bastò a frenare la brama Assira, tanto che già Tiglatpileser III donò alcune città attorno ad Hama ai suoi generali. Quest’ultima tuttavia cadde solo nel 720 a.C. per mano di Sargon II, il quale fece razziare la città, ne sostituì la popolazione e ne fece scuoiare vivo il re, Yahu Bihdi. L’insediamento passò poi nelle mani di Alessandro e dei suoi Diadochi, i quali permetteranno al suo popolo di farvi ritorno ma la rinomineranno Epiphania, nome che rimarrà anche sotto romani e Bizantini, suoi successivi dominatori.

Arabi ed Ottomani

Con l’arrivo degli Arabi, venne ripristinato l’antico nome di Hama, tuttavia la città in un primo tempo non emerse particolarmente, trasformandosi solo con l’arrivo dei crociati e delle lotte per il dominio della Siria. Dal decimo al tredicesimo secolo venne infatti contesa da: Bizantini, Arabi, turchi, mongoli, crociati, Mamelucchi e persino da Tamerlano, che la prese nel 1400. Durante tutto questo lungo periodo, Hama si espanse sempre di più sia per ragioni belliche che di sopravvivenza, riaffermando così il suo ruolo di primo piano in Siria.

Hama
Palazzo Azm ad Hama

Sotto gli Ottomani la città crebbe ancora, affermandosi come uno dei centri politici della regione, ma restando sempre subalterno a realtà quali Tripoli, Aleppo o Damasco che, al contrario, diverranno i reali centri del potere ottomano nel Bilad ash-Sham. Con la caduta della Sublima Porta, il controllo della regione passò ai francesi, i quali intensificarono il feudalesimo presente nella regione.

Il secolo scorso

Ciò la portò così a diventare uno dei luoghi più legati a realtà sociali come il “Movimento Socialista Arabo” di Akram al-Hawrani che, fino al 1952, rappresenterà il principale gruppo politico regionale. Tuttavia, con l’emergere del partito Ba’ath, Hama diventerà uno dei luoghi più caldi dell’intero Medio Oriente. Tale gruppo politico vedeva come sue caratteristiche fondanti il nazionalismo arabo ed il socialismo, elementi che, proprio in virtù della feudalizzazione della regione, mal si conciliavano con la realtà locale, portando così alla nascita di nuovi movimenti islamisti.

Hama

Quest’ultimi, rappresentati sopratutto dai Fratelli Musulmani, si opposero strenuamente al Ba’ath sin dal suo colpo di stato del 1963, arrivando anche più volte allo scontro aperto con il nuovo esercito locale. Nel 1964 vi furono le prime rivolte, ma la situazione s’infiammò a partire dal 1980, anno in cui Hafez al Assad, divenuto nel frattempo presidente siriano, per poco non cadde vittima di un attentato; nel 1981 vi fu un primo massacro e nel 1982 avvenne il tristemente celebre Massacro di Hama. A seguito di nuovi attacchi da parte dei Fratelli Musulmani, Hafez inviò suo fratello Rifa’at ad occuparsi personalmente della faccenda. L’intera città venne bombardata ininterrottamente per ben 27 giorni, portando ad un’ecatombe i cui numeri non sono mai stati chiariti del tutto, con stime che vanno dai 2000 ai 20000 morti, certamente in gran parte civili.

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