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Vi siete mai immaginati per le steppe mongole mentre combattete per Genghis Khan? Sia che abbiate già provato l’esperienza sia che la vogliate sperimentare, non potrete far a meno del sound degli Hu, capace di riportarvi al tempo in cui i cavalli mongoli dominavano il mondo
Dalla Mongolia alle stelle
I The Hu sono una rock band mongola nata nel 2016 che, per omaggiare gli antenati di uno dei fondatori del gruppo, ha iniziato a studiare le antiche melodie e strumenti locali unendoli ad influenze rock contemporanee e del secolo scorso.
Il risultato è stato sbalorditivo, alcuni dei loro video su Youtube superano i 30 milioni di visualizzazioni ed anche su Spotify parliamo di oltre 10 milioni di ascolti per i pezzi più conosciuti. Sono stati già ricevuti e premiati più volte dal primo ministro mongolo ed i loro brani sono già comparsi in show come il nostro “4 ristoranti”. 3 mesi fa hanno rilasciato anche Sugaan Essena, brano realizzato appositamente per il videogioco “Star Wars Jedi: Fallen Order”, tanto da esser scritto in una lingua creata per l’occasione.
Veri
Gli Hu, per melodie, strumenti, propositi e risultati, fanno parte di quel gruppo di artisti deciso davvero a guardare alla propria storia per immaginare il futuro, uno nel quale l’antico non viene dimenticato ma celebrato. Come i Tinariwen, Habib Belk e Mark Eliyahu, anche in questo caso l’intento non né quello di “inventare” né quello di “copiare”, ma trovare piuttosto una via di mezzo fra le due realtà; una sorta di secchiata d’acqua su un sasso bellissimo ma ormai completamente impolverato.
Per spiegare “con oggetti” questo concetto, basti guardare i loro stessi strumenti, perfetto esempio per questo discorso. La band utilizza infatti: ben 2 Morin Khuur, violini dalla testa di cavallo, un Tovshuur, il liuto degli Oirati, lo Tsuur, flauto tipico, ed un Tumur Khuur, equivalente del nostro “scacciapensieri”. Le melodie ed il concept dietro ciascuno di loro è infatti lo stesso, ma con un’estetica che non ha nulla da invidiare a gruppi rock anglofoni, di modo da far risaltare appieno lo straordinario talento del gruppo. Le sonorità sono assolutamente mongole e vi basteranno 30 secondi per sentirvi a piedi dei monti Altaj, pronti ad incredibili cavalcate nella steppa in compagnia di Gengis Khan ed i suoi feroci guerrieri. Senza alcun ombra di dubbio i migliori interpreti di sempre per quanto riguarda la musica mongola.
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