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Con i primi resti risalenti al Basso Paleolitico, Sidone è una delle città più antiche del mondo, luogo che per millenni ha rappresentato “l’esser Fenici”
Le parole di Ibn Battuta
Una bella città in riva al mare e molto ricca di frutta, da cui si esportano in Egitto fichi, uva passa ed olio d’oliva.
Ibn Battuta
Sidone, più antica della Storia stessa
Considerata la città più antica dell’intero Libano, vi sono stati rivenuti resti risalenti alla cultura acheuleana, la quale si sviluppò nel Basso Paleolitico fra 1,76 milioni e 130’000 anni fa. Per intenderci: non stiamo ancora parlando di Homo sapiens e l’Uomo di Neanderthal era ancora vivo e vegeto quando nacque il primo nucleo di Sidone. Con il tempo la città si sviluppò sempre di più, riuscendo a dare il suo contributo all’intera regione; pare infatti che furono dei coloni di quest’ultima a fondare Tiro, città di cui con il tempo diventerà acerrima rivale.

A differenza di quest’ultima, tuttavia, Sidone mantenne sempre un basso profilo in politica e ciò le permise di dedicar tempo pieno alle proprie principali attività economiche: tintura e vetro, quest’ultimo considerato il migliore della Fenicia. Come il resto della regione, nel 351 a.C. subì l’invasione dei persiani e, meno di 50 anni dopo, quella di Alessandro Magno; quest’ultimo, in particolare, fece anche costruire un meraviglioso sarcofago, tutt’oggi visibile al Museo archeologico di Istanbul.
Romani, Arabi, crociati ed Ottomani
Sotto i romani, la città mantenne il suo sviluppo costante e silenzioso, battendo moneta propria ma rimanendo molto lontana dal prestigio ottenuto da Tiro. Come per quest’ultima, tuttavia, i terremoti del 6° secolo furono determinanti per una battuta d’arresto, che la renderà particolarmente debole davanti agli arabi che la conquistarono nel 636. Con l’arrivo dei crociati, tutta la Fenicia divenne terreno di scontri e Sidone, in particolare, divenne sede di un castello particolarmente resistente che cadde definitivamente solo nel 1249 grazie ai Mamelucchi.

Con l’arrivo degli Ottomani, divenne la capitale dell’intera provincia libanese, tanto che per ben 115 anni quest’ultima verrà chiamata “Sayda Eyaleti” ovvero “provincia di Sidone”. Una volta persa la centralità politica in favore di Acri prima e Beirut poi, la città seguirà essenzialmente le sorti del resto del paese, mantenendosi sempre fra le realtà più importanti ma senza subirne particolari conseguenze. La città è storicamente sede di una grande comunità sunnita, rappresentata de facto da 3 diverse famiglie: gli El Bizri, i Saad e gli Hariri. A Sidone è anche storicamente presente una comunità cristiana, allontanatasi però a seguito della Guerra Civile.
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